Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi

 

27.01.93

 

 

Sono il vostro Dio e vi avvolgo nel Mio Immenso Amore.

 

 

Piccoli amati, non temete alcuna difficoltà della vita, non sentitevi mai soli né ora né in futuro, perché Io, Dio, sono come una tenera mamma che veglia amorosa sul bimbo che ha partorito.

Voi siete Opera Mia: ognuno di voi non è frutto del caso; quando i vostri genitori vi hanno concepito, è la Mia Mano che ha deposto il piccolo seme fecondo nel seno materno. Io l’ho fatto germogliare, perché volevo che nascesse una nuova vita per adorarMi, darMi gloria, e congiungersi a tempo opportuno a Me per sempre, formando un unico corpo glorioso.

Quanto è splendido, figli cari, il giorno del vostro concepimento e poi quello della nascita: una nuova creatura viene alla luce, un figlio di Dio, una gemma nata sul Tronco Eterno, gemma che diverrà un fiore destinato ad ornare per sempre il Giardino del Re, a darGli gioia ed a riceverne in un processo ineffabile che non avrà mai fine, perché si protrarrà per l’eternità! Tutto ho creato con questo fine, quello della gioia. Tutto è buono ciò che esiste, perché dal Sommo Bene non può che nascere cosa buona. È difficile, veramente arduo per i Miei piccoli bimbi capirMi bene; sembra che il Progetto iniziale si sia completamente modificato, vedendo il mondo come si è ridotto oggi, ma anche come è stato nel passato. Vige la legge del più forte e tra gli uomini e tra gli animali: il più debole soccombe senza speranza, perché annientato da quello che possiede maggiore energia.

All’inizio non era così, non era questo certo il Mio Disegno: volevo che l’armonia, la concordia, l’amore regnassero tra gli uomini e in tutte le parti dell’Universo; la natura doveva offrire spontaneamente i suoi frutti senza che ci fosse alcuna necessità di uccidere. Questo verbo era sconosciuto: non si uccideva alcun animale per nutrirsi; il sangue non doveva essere in alcun modo versato. Solo la disobbedienza dei progenitori scatenò questa terribile tempesta sulla terra che è cominciata allora e si è protratta per lunghissimo tempo, senza interruzione. Vi dico di più: la situazione sarebbe stata irreversibile, se Io, Dio, non avessi voluto scendere sulla terra come Vittima Purissima, offerta in riscatto per tanto male compiuto.

Io con la Mia Morte ho ristabilito l’equilibrio, ho dato la possibilità all’uomo, creatura prediletta, di rientrare nel Progetto iniziale.

La felicità, la gioia, l’amore non dovevano essere banditi per sempre. Non volevo questo. Sono un Padre infinitamente Misericordioso: ho avuto pietà di quella creatura che, venuta al mondo con un superbo destino, ora cadeva miseramente nel baratro del nulla. Questo non lo volli: tutto sarebbe tornato come prima. Il processo iniziale, partito così splendidamente, non poteva avere una fine così miserevole: la salvezza, il riscatto, il ritorno avrebbero dovuto essere una lenta e faticosissima conquista. Non tutti sarebbero potuti arrivare, ma soltanto gli uomini di buona volontà.

Come vedete dalla storia dell’uomo, egli è passato attraverso varie fasi, tra dolore e fatica continua. C’è stata una evoluzione notevole: egli per Merito Mio è riuscito a dominare la natura, a conoscerne qualche legge; è giunto a darsi un livello di vita sempre più dignitoso.

I figli di un Re Eterno ed Infinito non potevano continuare ad aggirarsi per la terra come bruti, ma rialzarsi sempre più dalla condizione umiliante, nella quale erano voluti cadere. Io li ho puniti, ma non abbandonati: il cammino di risalita è stato molto difficile, ma non impossibile. Io le ho amate sempre le Mie creature, ma sappiate, perché la legge era valida e lo è tuttora, che Io sono Misericordia Infinita, ma anche Giustizia Perfetta: ogni colpa va espiata, dalla più piccola alla più grande con pena proporzionata alla mancanza. Nessuno si sogni di passarla liscia: chi ha molto peccato molto ha da espiare qui sulla terra e poi là nel Purgatorio per un tempo lunghissimo: fino a quando ogni più piccolo debito non venga saldato, l’anima non può salire alle Gioie del Paradiso.

Capite ora come è stata grande la colpa iniziale: è un debito immenso che l’uomo ha verso Dio e lo deve espiare durante tutta la sua vita terrena e oltre. Pensate, diletti figli, che il primo uomo era puro, innocente, senza macchia, uscito perfetto dalle Mie Mani, ma libero, assolutamente, completamente libero. Io vivevo accanto alla Mia creatura, la Mia Presenza era dovunque ed Egli poteva goderne la ineffabile Gioia. Tutto aveva il primo uomo; tutto ciò che si potesse desiderare era a portata di mano. Gli feci anche una compagna simile a lui perché assieme potessero contribuire a realizzare il Mio meraviglioso Piano d’Amore.

Dalla loro unione, fatta solo per amore puro, quello che Io infondevo nel loro cuore, senza concupiscenza e bassi meschini desideri, dovevano venire alla luce altri esseri simili, perfetti, armoniosi che avrebbero popolato la terra, adorato il proprio Creatore e abbellito l’Universo. Tutta Luce c’era intorno a loro; non mancavano proprio di nulla e altre. Molte altre cose avrei creato per loro, continuamente, sempre nuove, sempre splendide perché la gioia fosse completa e infinita. I bimbi sarebbero cresciuti in un mondo amico senza discordie, meno che mai guerre e lotte di sopraffazione. I loro piccoli occhi Mi avrebbero visto pieni di gioia ed Io Mi sarei compiaciuto di loro e di ogni creatura nuova che avesse fatto il suo ingresso nella vita. Nessuno avrebbe conosciuto il significato delle parole dolore, angoscia, morte. Ogni famigliola sarebbe stata un poema di concordia e amore reciproco.

Come sono diverse ora le cose! La situazione si è completamente rovesciata: proprio nel seno della famiglia avvengono a volte i più grandi tradimenti! Quanti Giuda nell’intimo dei cuori si annidano: mogli nemiche dei propri mariti, figli che si scagliano contro i genitori, fratelli, in massima discordia fra loro, lungi dall’aiutarsi si odiano e si invidiano reciprocamente! Questa è una situazione che si protrae ormai da molto tempo, conseguenza tremenda del primo terribile peccato, al quale ne sono seguiti altri, in continuazione.

Il mondo, quello così bello e armonioso che Io avevo creato, sembrava proprio destinato all’autodistruzione. Se uno guardasse con occhio attento la situazione attuale non vedrebbe alcuna possibilità di salvezza, dovrebbe giungere alla terribile conclusione: la terra è destinata all’autodistruzione.

Ogni uomo cova nella mente pensieri di morte, non di vita, di invidia, odio, rancore, non di amore: pensa a ricevere sempre più, ad appropriarsi del bene altrui, non a dare; pensa a distruggere per procacciarsi maggiore benessere, non a costruire.

Ebbene, sembrerebbe che il Mio Progetto fosse definitivamente destinato al fallimento.

Sappiate invece che non è così: ho permesso che l’uomo agisse a modo suo, servendosi della libertà e della sua capacità di discernimento, ma Io l’ho guidato attraverso l’arco dei secoli e millenni affinché giungesse al punto dove Io volevo, che approdasse, malgrado le infinite difficoltà, che egli stesso si creava lungo il cammino. Il Mio Disegno iniziale doveva avere la sua piena realizzazione: quando? Non sta a voi saperlo: i tempi e modi competono solo a Dio. Io, Dio, però, non ho voluto tenere completamente all’oscuro i Miei dolci angeli, i gigli più preziosi del Mio Giardino: vi ho detto che presto, molto presto ogni cosa avrà il suo pieno compimento e voi, come avvenne ai progenitori, godrete l’armonia sublime di un mondo nuovo. Nuova terra e nuovi Cieli vi sono per voi; le cose passate non si ricorderanno più, perché ne sono nate di nuove, meravigliose, incredibili. Ciò che occhio mai vide e orecchio mai udì voi vedrete e udrete, voi, fedeli, voi che Mi adorate giorno e notte e non distogliete mai il pensiero da Me.

Amatevi tra voi, dolci gigli, scambiatevi pure l’amore santo che Io vi trasmetto. Siate felici, in attesa di godere le splendide Gioie che Io, Dio, ho preparato per voi.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi

 

27.01.93

 

 

La Mamma parla ai figli amati

 

 

Piccoli gigli, vi stringo a Me come fa la mamma con i suoi piccoli figli che tanto l’amano e che confidano in lei in ogni momento della vita. Anche con Me fate così; offriteMi ogni vostro pensiero. Io lo porgerò a Gesù che lo benedirà e farà in modo che ogni attimo della vita sia un meraviglioso dono d’amore per Lui Che tutto merita, perché tutto vi ha donato, tutto vi donerà nel vostro meraviglioso futuro.

Siate limpidi come l’acqua sorgiva, siate innocenti, come fanciullini dallo sguardo trasparente; solo in tal modo sarete completamente graditi a Dio. Non regni alcuna malizia nella mente vostra, neppure la più piccola, né invidia né meschini sentimenti del genere, indegni dei figli di Dio. Sapete: il fiore deve essere perfetto perché si possa offrire a Dio. Io vi donerò a Lui, quando sarete degni di tanto onore.

Alcuni gigli sono già sbocciati al punto giusto, sono splendidi e pronti per essere offerti al Creatore che li ama di Amore Infinito; altri si accingono a diventarlo. Quando ogni fiore sarà sbocciato e pronto per essere colto, allora, il Creatore Stesso, in Persona, con le Sue Mani Purissime scenderà a coglierlo per tenerlo sempre accanto a Sé.

Non allontanatevi mai da Lui. Lo incontrerete attraverso i Suoi canali; ne succhierete il Nettare Vivificatore e la Gioia. Il benessere scorrerà in voi. La felicità maggiore sarà proprio la coscienza di appartenere a Lui: Egli non tradisce, non abbandona, non inganna.

La vita cambierà completamente valore per chi si è deciso completamente per Dio.

Lasciatevi permeare dalla Sua Dolcezza; nulla avrete più da temere al Suo fianco: con la Luce non si fa più fatica a camminare, anche se l’ultimo tratto è un poco in salita.

Sapete: quando, per un attimo, vi sembrerà di non avere energie a sufficienza, alzate lo sguardo verso il Suo Volto sublime; Egli vi sorriderà e la forza fluirà abbondante in voi che vi sentirete come rinati. Ben per poco durerà questo travaglio: prima ancora che voi lo aspettiate, Egli vi incontrerà. Non correte qua o là per incontrarLo, non cercateLo in qualche luogo particolare: Egli vi verrà incontro, saprà bene dove trovarvi. Rimanete sereni lì, dove siete. Ognuno Lo vedrà: chi per la sua gioia infinita, chi per la condanna, perché ha osato rifiutarLo, respingerLo, ignorarLo.

Ora dico a voi, angeli Suoi, che portate alto il Suo Nome: voi sarete sempre nel gaudio più completo; Egli paga bene la vostra fedeltà, il sacrificio, la dedizione totale. Il male si allontanerà da voi; nulla vi colpirà più: siete già nel nuovo Paradiso terrestre!

Gesù, gioiscono le Tue dolci creature, per la Tua Presenza in esse. Il loro piccolo essere esulta, perché traboccante del Tuo Amore. Sono felice anche Io, adorato Figlio, perché tutti questi sono i piccoli che Tu Mi hai affidato ai piedi della Croce e che Io riporto a Te, candidi e profumati perché ne possa godere in eterno!

 

                                                                                              Maria Santissima