Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

08.09.96

 

 

Amici cari, state vivendo il tempo più grande della storia, l’ultimissimo: grandi fatti stanno avvenendo e di più grandi ancora ne vedranno i vostri occhi. Gli uomini stanno scegliendo il loro destino prossimo, ma la maggior parte di essi non ne è affatto cosciente: si vive come se niente fosse, si opera il male, senza riflettere, si cammina su di una strada piena di buche e trappole e non si supplica di avere luce. Quanta stoltezza in questa generazione, quanta superficialità! Eletti, amici cari, arduo è il vostro compito: dovete credere e sperare, avere fede in mezzo ad un popolo senza fede, avere speranza contro ogni speranza, vivere nel mondo e non essere del mondo, volare sempre più alto, vedendo intorno una grande moltitudine che si rotola nel fango; dovete saper distinguere il vero nettare dal veleno, che porge il nemico, assai simile nell’aspetto, ma letale nella sostanza. Piccoli miei, vi chiedo sacrifici e pene, obbedienza e docilità in un mondo che propone solo godimenti falsi, come unico scopo di vita, che vive di ribellione e mi respinge ogni giorno di più.

 

 

Sposa amata, il tuo cuore riposa in me. Allietati, piccola cara, perché Dio ti ha preso tra le sue mani per tenerti sempre accanto a sé. Sento il palpito del tuo cuore amoroso e gioisco del tuo abbandono. Questo ho chiesto da sempre ad ogni uomo. Non desidero doni, non chiedo lunghe penitenze, insensate; chiedo amore, solo l’amore delle mie creature. Chiedo, sposa amata, chiedo, ma non ottengo, chiedo, ma pochi mi ascoltano! Ad uno ad uno si allontanano anche i più cari; i più vicini non riescono a sostenere le prove, a perseverare nel bene!

Chi mi ama deve tanto soffrire per me: i tempi sono difficili e penosi. Ho fatto grandi promesse e tutte, puntualmente, si avvereranno; ma occorre perseverare, accettare il sacrificio, qualunque sacrificio, confidando, confidando in me.

Sposa diletta, hai fatto di me il tuo tutto: ebbene, in me avrai ogni gioia. Il mio Amore ti avvolge, ti permea, ti protegge; non gemere, piccola, non gemere anche nei momenti più tristi, perché vivi in me e le mie braccia ti tengono stretta. Sempre, sempre godrai della mia benevolenza, sempre, amata, anche quando l’Umanità vedrà il mio volto severo di Giudice implacabile.

L’ho detto e lo ripeto per i più storditi: il giorno, grandioso e tremendo, è alle porte, è vicino, ormai assai prossimo. Il mondo, deviato, vedrà un’alba di fuoco e patirà quanto mai ha patito, perché ho dato segni di ogni genere, ma gli occhi non hanno voluto vedere, ho parlato con chiarezza, ma pochi mi hanno voluto sentire, ho elargito in misura generosa la mia misericordia ad ogni uomo, ma essa è stata respinta! Anche i miei più vicini, gli amici che mangiavano alla mia mensa, mi hanno tradito, hanno inseguito gli allettamenti del mondo e voltato le spalle a me! Quanto è grave, mia amata, quanto è grave la loro colpa! Parlo, come hai già compreso, dei miei consacrati. Per uno di loro che cade, una pioggia di anime si perdono, a causa del cattivo esempio, dello scandalo, dell’emulazione. Guai, guai, tre volte guai al pastore che, invece di pascere le pecore da me affidate, pasce se stesso, gettandosi nei piaceri falsi del mondo: si crea intorno uno sconvolgimento, perché il nemico non perde tempo e divora il gregge, nascondendosi sotto la maschera di vero pastore che ama e protegge, mentre insidia ed assale nel nascondimento!

Piccola mia, ti ho già preavvisato: vedrai la caduta di molti. La scissione è già avvenuta. Gli uni verranno separati dagli altri, perché il lupo non può dimorare con l’agnello in questo momento, perché lo divorerebbe con la sua ferocia, cogliendolo di sorpresa.

Piccola mia, quanti nemici sono in agguato per distruggere il mio gregge! Il loro volto è ben nascosto, il sorriso è allettante, l’insidia tremenda; solo Io, Io, Dio, conosco il cuore e la mente, vedo quanto odio c’è e quali intenzioni si nascondono! Voglio intervenire, rapidamente, sposa amata:, non posso permettere ancora ai malvagi, così ben nascosti e protetti dal maligno, di continuare ad operare indisturbati. Molti piccoli già sono preda dei loro intrighi: se non intervenissi, rapidamente, nessuno si salverebbe, perché l’astuzia è sottile e la debolezza umana è grande. Solo chi vive la mia vita può salvarsi, solo chi la vive, intensamente; ma quanti sono costoro?

In un mondo così sviato è facile seguire la scia degli altri; in un mondo così tribolato è facile cadere nello sconforto, nella disperazione: la prova rende forti coloro che confidano in me, ma disperati coloro che hanno una fede tiepida e superficiale.

L’ho detto, lo ripeto: una grande tempesta porta via tutto, sradica e distrugge; solo le querce possenti con profondissime radici possono resistere. Questo sta accadendo in tutto il mondo. L’uragano continuerà a sradicare e distruggere; poco resterà in piedi. Ebbene, quel piccolo resto vedrà la luce più grande e sfolgorante e vivrà in essa per sempre.

Dico agli uomini di tutta la terra che hanno ancora orecchi per ascoltarmi: radicatevi in me e non subirete danni; volgete a me il vostro volto, non il dorso, ed Io, Io, Gesù, vi salverò dalla rovina. Pentitevi dei gravissimi peccati, credete alle mie parole e cambiate vita: Io, Io, Dio, sto per giungere come Giudice! Guai a colui che troverò immerso nel fango, dopo questi continui richiami! Verrò in punta di piedi, come un ladro, verrò nell’ora impensata e non guarderò all’età più giovane o più matura. State tutti all’erta, perché nell’ultimo istante il terrore toglierà ogni vigore. Ancora una stilla di tempo concedo; ma entro questa deve compiersi tutto. Ascolti e capisca chi deve capire!

Sposa amata, vorrei che il mondo rientrasse in se stesso, vorrei che gli uomini riprendessero a ragionare, lasciando alle spalle le loro follie. Io voglio perdonare, voglio perdonare chiunque si penta di cuore delle sue colpe.

Uomini, creature mie amate, uscite dal mio Cuore amoroso, tornate tutte a me; anche se i peccati sono gravi e numerosi Io vi perdonerò! Ma pentitevi, pentitevi: senza pentimento, non c’è perdono; senza perdono, non c’è salvezza!

Sposa diletta, vedi le luci del nuovo giorno. Trascorrilo nel mio Amore e vivilo in me e per me.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

08.09.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli, figli obbedienti, che mi state accanto, la ricompensa è certa e vicina: i vostri sacrifici sono graditi a Dio e le vostre lacrime, silenziose, sono conosciute da Lui.

mentre il mondo dei pagani gode e pena, voi vi sacrificate e cercate la perfezione per essere graditi a Dio; mentre il mondo Gli volge le spalle con superbia, voi Lo adorate di giorno e di notte. Gli uomini Lo stanno dimenticando e fanno ogni sforzo per estrometterLo dalla propria vita, vuota; voi, invece, vivete per Lui e non distogliete lo sguardo dal suo Santissimo volto.

Figli cari, state andando contro corrente in un momento nel quale le onde sono tempestose e assai alte. È faticoso affrontare simili marosi. Dio vi guarda, vede le pene, sente i sospiri. Gli empi si accaniscono contro il giusto: la sua giustizia li sconvolge e li rende aggressivi. Essi studiano, meditano, preparano la rovina dei miei diletti, ma sono assai pochi i disegni che vanno in porto; divengono sempre più accaniti e non cessano di attaccare, perseguitare, tormentare: il nemico li possiede e li istiga. Queste sono le pene da sopportare, fino al ritorno del Re: con la sua venuta, solo con la sua venuta avrete pace. Solleverete il capo e sarete radiosi, figli cari, perché Dio vi benedirà e concederà ogni bene. Per il momento, però, dovete sopportare il grave travaglio. Io vi sono vicina, vi tengo per mano; ma non posso ancora liberarvi da ogni pena: questa è la moneta che ogni uomo di Dio deve pagare per raggiungere la grande felicità.

Piccoli cari, anche Gesù l’ha pagata per riscattare tutti voi, per saldare il pesante debito che l’intera Umanità aveva con Dio. Anche per me c’è stato un lungo, doloroso, travaglio e solo dopo questo, la gloria e la felicità senza fine. Non abbattetevi, figli amati. Non gemete. Fatevi coraggio. Prendetevi per mano e proseguite il cammino insieme, voi tutti, fedeli, eletti di Dio. Siete in numero esiguo; ma a Dio non serve l’abbondanza: il poco lo fa divenire molto la sua Sapienza. Vuole cuori ardenti: anche un solo cuore ardente può far scendere dal Cielo un’infinita pioggia di grazie.

Chiedete che il vostro cuore si scaldi sempre di più di Amore Divino. Amate! Amate e mai verrà meno la gioia intima. Amate e Dio vi coprirà di ogni benedizione e per merito vostro la terra, deserta e arida, ritornerà a vivere, perché fiumi di acqua purissima l’attraverseranno e la ristoreranno. Non badate alla stoltezza che vi circonda e non imitate coloro che vivono con superficialità ed insipienza. Lasciate che ognuno viva secondo la sua scelta; riprendete dove vi è possibile e riparate, quanto più potete, il peccato del mondo. Altro non dovete fare. Pazientate, attendete e adorate, senza sosta, Colui che tutto può ciò che vuole.

Vedrete, vedrete con i vostri occhi le meraviglie del Signore Altissimo. Vivrete felici per sempre, contemplando il suo volto.

Perseverate, figli cari. Perseverate nel bene e nella preghiera, senza mai stancarvi.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia benedetta.

 

                                                                                              Maria Santissima