Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.09.96

 

 

Eletti, amici cari, dovete sopportare con pazienza queste ultime tribolazioni, dovete divenire in tutto simili a me che tutto sopportai, per vostro Amore. Voi tutto tollerate, per mio amore. Non dite, miei amati: “Dio dov’è? Perché non interviene? Perché non scioglie questo nodo, così difficile?” Dio è vicino a voi nel tormento quotidiano; Dio non scioglie il nodo, perché non è il suo momento. Dio, Io, Dio, lascio che l’empio prosegua nel suo comportamento. Talora, la mia pazienza vi sembra eccessiva, ma abbiate fiducia in me, miei piccoli. Non operate secondo la vostra logica, ma sforzatevi di seguire la mia, anche quando vi costa tanta fatica farlo. Se il malvagio desiste dal suo comportamento, un’anima si è salvata: il tempo le ha dato la possibilità ed a voi il merito. Se non desiste e persevera nel male, a nessuno dovrà imputarlo se non a se stesso; sarà fulminato, all’improvviso, quando non se l’aspetterà. Piccoli miei, dovete divenire forti e coraggiosi, essere sempre pronti ad affrontare la prova che viene. Chi si è ben preparato accetta meglio il colpo; ma colui che viene colto di sorpresa soffre assai.

 

 

Amata sposa, ho sentito il dolore del tuo cuore e l’ho consolato, tenendolo stretto al mio. Vivi in me, mia amata. Attendi il mio momento e accetta la mia volontà: quando non intervengo è perché non è giunto il tempo. Lascia pure che ognuno prosegua a modo suo nel cammino. Il malvagio va ammonito perché desista dalla sua malvagità; ma, se persevera, occorre pazientare ed attendere: se Io, Io, Dio, desidero aspettare, prima di punire, anche voi attendete con me. Sia sempre conforme alla mia la vostra volontà.

State tutti constatando la debolezza generale nel combattere il male; esso, infatti, è divenuto un oceano sconfinato, perché chi opera può agire indisturbato: chi non si oppone, perché approva e chi non ostacola, per timore. Egli procede indisturbato, aggiungendo peccato a peccato, colpa a colpa, fango a fango.

Amata sposa, tu vedi e gemi; ma Io, Io, Dio, non voglio il tuo dolore. Attendi che il giudice venga; allora ogni situazione sarà appianata ed ogni difficoltà risolta. Lasciati condurre docile dall’onda soave del mio immenso Amore. Approva ciò che approvo, respingi ciò che respingo, attendi, se Io attendo; conformati in tutto a me.

Ecco, sposa amata, ecco: stanno per giungere per l’Umanità grandi prove. Chi è abituato a sopportare con pazienza le piccole non soffrirà troppo nelle maggiori; ma chi si vedrà cadere addosso una valanga, senza averla minimamente prevista, gemerà molto e finirà col restarne travolto.

Permetto il poco per abituare al molto, siate pazienti perché la pazienza aumenta i meriti ed i meriti vi aiutano a salire sulla scala della perfezione; esercitate tanto, tanto, la pazienza: salirete due gradini per volta e il sacrificio diverrà gioia, subito, felicità, incontenibile, dopo!

Piccola amata sposa, ancora un poco, poco, poco e poi la tristezza non velerà più il tuo cuore, neppure per un breve istante. Io, Io, Dio, amo infinitamente ogni uomo e non godo certo della rovina dell’empio. Tutto opero per salvarlo e tutto permetto perché si emendi. Il sacrificio del giusto e le sue lacrime sono perle, preziose, con le quali viene pagato il debito contratto dal malvagio.

Amata sposa, ogni colpa, che si commette sulla terra, deve essere espiata. Per un solo membro malato, soffrono tutti gli altri, ma la sofferenza non è vana: le anime si salvano con il dolore. Più la vittima è pura, più efficace è il sacrificio. Chiedo molto a chi può molto, per la purezza del cuore e la correttezza del comportamento.

Amata, che vivi in me, l’Umanità è un corpo tanto, tanto malato: le cellule rimaste sane sono poche, quelle in cancrena sempre di più. Prima di asportare del tutto le parti ormai solo nocive, provo ancora a rianimarle per non togliere a loro alcuna possibilità: quando, però, ogni tentativo si sarà rivelato inutile, procederò alla scissione definitiva. Grande ti dico, sposa, grande sarà allora il turbamento dell’intero organismo che si vedrà privato di tante parti che gli appartenevano. Col poco restato riprodurrò il resto. Il corpo sarà sano e forte. Io, Io, Gesù, entro un brevissimo spazio di tempo farò tutto questo. Amata attendi, attendi, chiusa in me. Sempre la croce precede la gloria; subiscila con me che sono colpito a morte, continuamente, attraverso la persecuzione delle mie membra. Gemi con me, sposa, perché il giorno della resurrezione sarà più glorioso e la felicità tua sarà completa. Il male, che ora gli uomini fanno e che tanto ti rattrista, non è contro di me: Io, Io, Dio, non posso subire alcun danno. Il male, che compiono, si riversa tutto, tutto su chi lo fa. Guai agli operatori d’ingiustizia! Guai, però, anche a chi tutto ha visto ma, potendo intervenire a frenare l’impeto delle onde, se n’è stato quieto e tranquillo per non perdere qualcosa di suo! Guai a chi, per paura, si tiene fuori dalla pugna*: se voi lo chiamate con l’amara parola di disertore, Io, Io, Dio, altrettanto, lo chiamo “inetto” e, come tale, sarà giudicato!

Il male trabocca dovunque perché, oltre a tanti operatori, vi sono altrettanti inetti che si preoccupano più del proprio tornaconto che dei miei interessi!

Quante sorprese al mio ritorno, mia sposa, quante, incredibili, sorprese: alcuni ritenuti ultimi, saranno i primi in assoluto; altri, primi, verranno cacciati all’ultimo posto o addirittura scacciati dalla mia presenza! Non stupirti, mia piccola sposa: questo l’ho preannunciato già venti secoli fa; ora lo confermo.

Opera nel bene, mia diletta e non curarti che di procedere fino in fondo sulla via intrapresa. L’energia te la fornirò Io, Io, Dio e la luce non te la farò, certo, mancare. Sarai tu, piccolo strumento del mio infinito Amore, la guida di tanti viandanti che avevano smarrito la strada: il mio raggio, attraverso di te, condurrà i fiduciosi alla meta. Quando tutti la conseguirete, sentirò un coro di voci, esultanti, che dirà: “Mio Dio, mio Signore, tutto è accaduto prima che io me ne rendessi conto”. Il male passato non si ricorderà più e il dolore, sopportato per mio amore, sarà il vostro orgoglio.

Ecco, il giorno incede cupo e tenebroso, ma luminosissimo per te che mi appartieni, completamente. Vivilo in me, per me, con me.

Ti amo. Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

*pugna = battaglia

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.09.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, sopportate, sopportate con pazienza i piccoli tormenti quotidiani; sempre Gesù vi mostra il suo volto dolcissimo, sempre tempra l’amaro col dolce del suo Amore. Così è. Così sarà. Attendete che l’empio ci ripensi e benedite il tempo, che gli viene concesso; un’anima si può salvare anche in un attimo. Pregate per gli empi, pregate per tutti gli sviati del mondo; supplicate e pregate in questo tempo grandioso, perché per i testardi, che perseverano nel male, c’è poco tempo per ripensare. Nessuno aspetti l’ultimo momento per convertirsi, perché non sa se questo tempo gli venga concesso.

Figli miei, siate accorti, seguite ogni mia parola: vi prendo per mano, come Madre premurosa che non vuole che il piccolo cada e si faccia male. Ogni giorno parlo a voi. Quando vi parlo attraverso l’amata figlia, sono vicino, vicino a voi, a minima distanza. Ai vostri occhi non è concesso ancora di vedermi, ma non è lontano il giorno nel quale i vostri occhi s’incontreranno con i miei; felici voi, felice Io, perché il velo sarà caduto e la felicità giunta. Vi ho avvertito dei pericoli che sovrastano l’Umanità, se in brevissimo tempo non si volge a Dio: gravi sono, gravi, come mai prima!

Dio parla ogni giorno con molti segni; ma gli occhi sono sempre volti a guardare ciò che non serve. Queste, grandi, distrazioni, questo desiderio di evasioni, di godimento vano, l’inseguire le ombre, fuggevoli, costituiscono la grande rovina dei miei figli.

Pregare annoia e il meditare fa stancare: meglio è per molti miei figli trascorrere il tempo altrimenti. Essi non riflettono, poveri figli miei, sulla gravità del momento e si lasciano insidiare dal nemico, senza fare alcunché per combatterlo!

Miei piccoli, dovete reagire! Il maligno non riposa: vuole dividere, lacerare, separare. Voi state uniti, come una schiera ben affiatata: pregate l’uno per l’altro, non date minimo spazio all’odio ed al risentimento. Siate compatti nell’amore e non giudicate alcuno; affidate a me la povera anima che si dibatte tra le mani del terribile nemico. Affidatela a me nella preghiera: Io la porgerò a Gesù ed egli avrà misericordia di lei.

Il tempo è breve, il tempo si è fatto assai breve: chi è già dentro si accinge a godere, ma chi è fuori, anche solo ad un passo dalla porta, rischia di non poterci mai entrare.

Figli, ve lo ripeto e ve lo ripeterò fino all’istante prima che accada: tutto sarà immediato, repentino, fulmineo; in un attimo Gesù cambierà la faccia della terra. Le pagine della storia umana, che ora si volgono con lentezza, saranno girate tutte insieme, in un batter di ciglio.

Non dite: “Mamma, questo concetto è ben impresso nella nostra mente”. Vi sembra di averlo ben capito, ma Io vi dico che non è così: credete, ma se Gesù venisse in questo attimo, molti di voi non sarebbero pronti, non potrebbero godere le gioie promesse, perché ancora poco degni.

Ebbene, ripetetevi la mia lezione, ripetetela e mandatela a memoria: desidero che siate tutti ben pronti allo squillo delle trombe angeliche.

Vi amo. Vi amo. Ti amo. Estendo la mia benedizione ad ogni creatura del mondo.

 

                                                                                              Maria Santissima