Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.09.96

 

 

Eletti, amici, il tempo si fa breve, il tempo si fa sempre più breve. Amatemi con tutta l’anima, con tutto il vostro essere, perché, quando il massimo sforzo avete fatto, solo una briciola mi avete dato. Amatemi! Io, Io, Dio, ho preparato per voi un futuro inimmaginabile; le sofferenze presenti passeranno, completamente, non si ricorderanno più e il dolore sarà dimenticato, perché solo gioia vi voglio dare: Io, Io, Dio, sono Dio della gioia. Il dolore è venuto nel mondo, per opera del nemico. Giorno per giorno vi avviate verso l’era della grande felicità che ha la prima alba nei cuori dei miei diletti. Ho preparato con cura il grande giorno; poi, l’ho annunciato a tutta la terra. Esulta l’Universo con palpiti di gioia: il dolore si sta consumando, come un vestito logoro. Ho tessuto Io, Io, Dio, con le mie mani un nuovo abito, splendente, per ogni uomo della terra e lo porgo a chi lo desidera. Con immenso Amore lo porgo, perché chi non lo indosserà non potrà godere la mia grandissima festa. Si sappia, si rifletta, si comprenda: senza l’abito richiesto, non si entra e solo chi lo indossa avrà il permesso di proseguire. Vi dico che vicino alle porte si accosteranno in numero grandissimo, quando ogni rivelazione sarà fatta. Tutti chiederanno di entrare, perché tutti, finalmente, avranno capito; ma solo pochi potranno farlo, perché i miei angeli respingeranno indietro gli indegni.

 

 

Amatissima sposa, gioia del mio Cuore, un grande futuro ho preparato per l’intera Umanità: ogni uomo ora, come non prima in tal modo, può avere ciò che l’Umanità per secoli e millenni ha sognato. Pensa, mia diletta, ad una immensa Chiesa completamente vuota, come lo sono le Chiese di oggi; pensa che qualcuno dica: “A chi entra sarà dato un meraviglioso tesoro che lo renderà straricco per sempre” e pensa che questa notizia venga annunciata ad alta voce in una città: certo, gli abitanti, allettati dalla promessa, non starebbero fuori più neppure per un attimo e farebbero a gara per arrivare per primi e ricevere lo splendido dono. Tutti si radunerebbero intorno al tempio, in attesa di vedere spalancare le porte, ancora completamente chiuse. Ma ecco la seconda, grande, sorpresa: un messaggero annuncia le condizioni necessarie per entrare; dice con esultanza che tra breve il tempio sarà aperto ed i doni grandiosi elargiti, ma solo a coloro che posseggono determinati requisiti. Ognuno, felice, corre con la mente alla grande occasione che gli si presenta, pensa alle ricchezze, tanto desiderate e sospirate, pensa alle cose sognate che mai sono state alla sua portata. Si figura per sé una vita diversa, senza i grandi sacrifici, le corse, gli impegni onerosi, i sospiri, le continue pene; tendendo attentamente l’orecchio per comprendere le condizioni necessarie, ode, acuisce l’udito per non perdere neppure una sillaba.

Il messaggero parla lentamente ed in modo ben comprensibile: ciò che occorre per acquisire questa grande felicità non si può procurarselo subito, non si può correre a prenderlo, bisognava averlo preparato prima, allora, quando era disponibile ovunque!

Ecco che l’uomo riflette sulle grandi possibilità avute nel passato: quante occasioni perdute e quante volte gli era stato offerto ciò che ora brama, senza poterlo raggiungere! Com’era facile allora avere il “lasciapassare”, indispensabile per entrare nel luogo della grande felicità!

Ecco che la mente corre alle varie occasioni respinte e dice a se stessa: “Quella volta dissi no, l’altra alzai le spalle. Ancora mi fu offerta la possibilità infinite volte; ma io non capivo, non riflettevo e sempre respingevo chi si presentava a me per porgermi il dono Divino.”

Mille pensieri si affollano ancora nella mente, mentre comincia ad affiorare la grande delusione, connessa con la totale indegnità. Lacrime di disperazione inondano il viso, ma non commuovono alcuno: gli addetti alle porte sono rigorosissimi e chi non ha i requisiti richiesti non entra. Si moltiplicano le scene di sconforto: le speranze, i sogni, le aspettative cadono, come bolle di sapone che si dissolvono nell’aria. Uno si rivolge all’altro, dicendo: “Tu lo sapevi; perché mai me l’hai detto? Tu hai tutto ciò che serve; perché non mi ha convinto? Tu entri e godi, mentre io continuerò a soffrire, anzi, soffrirò tanto di più, al pensiero di ciò che ho perso!”

A questo punto il compagno, pronto già per entrare, gli dirà: “Ho cercato di convincerti. Ho parlato con semplicità e chiarezza perché tu capissi ed ho ripetuto tante volte le stesse cose; ma tu, amico mio, ti sei turato le orecchie per non sentire. Ti ho mostrato anche i segni, evidentissimi, di ciò che stava per accadere; ma non hai creduto e mi hai detto, con superbia, che ero esaltato, fissato e che tu non volevi affatto divenire come me! Ora tu resti ed io entro; non posso. Non posso più fare alcunché per te.”

Si aprono le porte ed i pronti entrano, cantando felici ed abbracciandosi per la grande esultanza di vedere finalmente risolti tutti i propri problemi mentre gli altri, “gli impreparati”, restano nel dolore e nella disperazione fuori, mentre le tenebre già avvolgono la terra e nulla di buono promettono.

Sposa diletta, ognuno rifletta sulla sua condizione attuale, perché l’esempio che ti ho fatto serve a fare meditare perché avverrà proprio così e non tra molto, ma tra poco, mia sposa amata, proprio tra poco.

Ci sarà chi risolverà, in un batter di ciglio, tutti i suoi problemi, verrà liberato da tutte le sue schiavitù; c’è, invece, chi rimarrà prigioniero della propria stoltezza e soffrirà molto più di quanto abbia già sofferto nel passato, molto di più. Quella Chiesa, che avrebbe potuto contenere il mondo intero, che avrebbe dovuto contenere il mondo intero, certo, non si riempirà, perché gli stolti sono tanti ed i saggi in numero ridotto; ma Io, Io, Dio, prenderò il seme santo e lo moltiplicherò al punto da riempire ogni angolo del mio regno, perché la Chiesa, della quale ti ho parlato, è il mio nuovo regno, dove il Cielo si è congiunto con la terra. Questo scorcio di secolo racchiude in sé il segreto per raggiungere la grande felicità.

Per chi mi ascolta e vede i miei segni con attenzione il mistero non è più tanto mistero: gran parte di esso è divenuto palese; ma per chi si è fatto cieco e sordo, pur avendo buona vista e udito acuto, tutto è avvolto dalla più fitta tenebra. Aspettate con gioia e pazienza gli annunci; esulterete ad ognuno di essi se, guardando nel vostro profondo, scoprirete di avere tutti i requisiti richiesti per possedere il grande, l’immenso tesoro promesso. Non limitatevi, però, alla vostra sconfinata gioia, operate in modo che più anime possibile la possano conquistare. Parlate, quando serve, a chi vuole ascoltarvi; convincete chi si lascia convincere. Annunciate la grande nuova: l’approssimarsi dell’era mai vissuta in precedenza dall’uomo, segnato dal sigillo della colpa.

Non più dolore, non più tormento, non più angoscia: Gesù sarà il Re assoluto e regnerà con grande potenza, come Davide e Salomone.

Esulta. Ama, sposa, la felicità, che ora vivi nel tuo spirito, la vedrai realizzata anche tutt’intorno, nella terra dei viventi.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.09.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Verrà giorno, figli miei, nel quale anche i ciechi vedranno, i sordi sentiranno, tutti comprenderanno quello che prima si sono rifiutati di capire: Gesù parlerà con tale chiarezza e precisione che nessuno più potrà sostenere di non aver afferrato il concetto. Oltre a parole ci saranno azioni, evidenti, che anche un bimbo capirebbe.

Figli, amati figli, dico a voi per dire a tutti: non aspettate quel momento, non aspettate il tempo delle grandi rivelazioni che è imminente, perché non sarà felice per molti, se prima non ci hanno pensato.

Non fatevi cogliere di sorpresa dal grande momento, perché solo per i previdenti, i saggi, gli attenti ci sarà la gioia. Questo è il tempo dei mutamenti, questo è il tempo dei grandi mutamenti, non altro! Vedo figli che aspettano, rimandano, aspettano, rimandano. Non sia questo, miei piccoli: nessuno sa se gli sarà concesso del tempo, nessuno sa se Dio si farà ancora trovare, come adesso si fa trovare. Approfittate ora del tempo che viene donato. Gesù lo dice continuamente: non è solo importante il giorno, ma l’istante. Quante illusioni covano nella loro mente coloro che credono che Dio sia solo misericordia e mai giustizia!

Dipende da voi, figli, dipende solo da voi averlo come misericordia, implorare la sua misericordia con cuore sincero. Chi ora si rifugia nella sua misericordia non incorrerà nella tremenda giustizia che pur è presente. A tutti sta mostrando ancora, a tutti voi sta mostrando il volto del Dio Amore: vi indica la strada da percorrere e con grande tenerezza ve la mostra. Ognuno la segua, ognuno la percorra, senza deviazioni!

Figli, mai giustificate il male, mai c’è pretesto o scusa valida per operare il male. Molti figli si autogiustificano, si perdonano da soli, continuano ad immergersi nel fango, vergognosamente, senza fare un solo passo per emendarsi. Dico a costoro: tagliate ogni legame col male e affidatevi a me, abbiate fiducia in me, se tanta difficoltà avete: Io vi condurrò fuori dal fango. Prendete la mia mano tesa: voglio aiutarvi! Gesù me lo permette: vuole che voi, figli disobbedienti, siate salvi, tutti salvi!

Nessuno dica: “Non ci riesco; sono radicato in questo errore. Non sono capace.” Non ascoltate chi vi giustifica e vi invita a proseguire. Se all’uomo molto è impossibile a Dio nulla è impossibile.

Chiedete, chiedete con insistenza la grazia di uscire dal tunnel; a voi può sembrare impossibile, ma Dio vi mostrerà le meraviglie che sa operare per coloro che dimostrano anche una sola briciola di buona volontà.

Il tempo, inesorabile, si consuma: emendatevi, figli, emendatevi e affidatevi alle mie braccia che vi vogliono sollevare fino a Dio. Guardate a me con fiducia, come il piccolo guarda alla mamma che tanto l’ama! Quanto vi amo! Quanto vi amo, piccoli miei!

Vi sono vicina in ogni istante: mai sentitevi soli, mai, mai soli, neppure voi che soli vivete, che non sentite accanto l’affetto di alcuno: Io vi amo, Io vi consolo! Sono sempre vicina a Gesù ed egli lo è accanto a chi soffre.

Posate il capo, stanco, sulla mia Spalla e lasciatevi avvolgere dalla pace Divina: dolcemente, soavemente, vi porterò verso la gioia senza confini!

Persevera, piccola figlia, fedelissima.

 

                                                                                              Maria Santissima