Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

10.01.97

 

 

Eletti, seguite, sereni, la via luminosa che avete davanti. Mai vi verrà a mancare la mia luce, anche se ovunque scendessero dense tenebre. Ogni strada sarebbe illuminata a giorno, ogni via sarebbe uno splendore, se gli uomini tutti della terra avessero scelto me; ma così non è stato. Così non è: i figli più cari mi hanno dimenticato e quelli che avrebbero dovuto essere i più fedeli non mi pensano, non mi cercano, non mi amano!

 

 

Sposa amata, consola con il tuo amore il mio Cuore, tanto addolorato: i miei prediletti, i servitori, che mi ero scelto perché mi fossero più vicini, non pensano a me, trascurano il mio servizio, pensano ad altro, seguendo le ispirazioni del mio, astuto, nemico che vuole distruggere ogni cosa bella, da me creata!

Non mi amano gli uomini, sposa amata, non solo coloro che vivono nell’ignoranza religiosa, ma anche quelli che bene mi hanno conosciuto, coloro che mi sono scelto perché stessero vicino a me nel servizio e nella obbedienza!

Ti ho mostrato, nei giorni passati, la vita nel mondo di tenebre. Ora voglio portarti lì, dove si prega, dove si sacrifica, lì, dove si espia il peccato del mondo. Intendo parlare delle case di preghiera e penitenza. Ti conduco in un’ora notturna, perché il religioso mai deve lasciare il suo compito: né di giorno né di notte. Il peccato dell’Umanità è grande: è un oceano che lambisce ogni angolo; occorrono penitenza e orazione, ininterrotta, per supplicare il mio perdono, per tenere fermo il mio braccio che dovrebbe tutto distruggere, tanta è la disobbedienza.

Vieni e guarda, amata sposa, ti conduco in luoghi diversi del mondo, dove ancora le tenebre avvolgono la terra. Nei luoghi di preghiera quanti vedi in piedi a pregare? Nei luoghi di espiazione quanti sono in atteggiamento di immersione in questo, sublime, intento?

Vedi religiosi riposare e dormire, saporitamente, in coltri morbide, e l’ambiente intorno non solo è confortevole, ma anche sofisticato. Qui si dovrebbe operare per il bene dell’Umanità intera, ma non si opera neppure per il proprio. Non ti mostro i pensieri e le intenzioni; ti dico solo che sono assai lontani dal mio Cuore che attende, attende la loro orazione, fervorosa, per attenuare, per perdonare a questa generazione, sviata, le sue colpe!

Sposa cara, vorrei che gli uomini giungessero a salvezza, vorrei che nessuno se ne perdesse; ma il peccato, grave, è sempre più diffuso, la disobbedienza è totale, è la regola, e l’obbedienza è divenuta l’eccezione. Così non è possibile un cambiamento, radicale, di costumi; il male è così profondo da aver colpito il cuore stesso della società. Quante cellule sane sono rimaste? Queste stesse sarebbero in grave pericolo, se la mia linfa non scorresse in esse, continuamente, a tenerle vive e vigorose. Non migliorano, sposa amata, le cose non migliorano, come anche tu puoi constatare: ci sono molti che deviano e pochi, assai pochi che riparano con la totale dedizione; vi sono tanti, tanti superbi, mentre gli umili pare siano scomparsi dalla faccia della terra. Ognuno è divenuto saccente: il deviato dà lezioni di correttezza, lo sbandato di buon comportamento, il cieco si offre come guida ad un altro cieco ed il sordo si offre come uditore.

Ho elargito ogni giorno grandi doni a questa misera Umanità e da un capo all’altro della terra scendono, copiose, le mie grazie, ristoratrici; ma chi vuole ristorarsi? Chi cerca questo tipo di ristoro spirituale? Gli uomini in questo momento hanno tanto a cuore la salute del corpo, il suo benessere, la prestanza fisica, mentre non tengono in alcun conto la salute spirituale; non vogliono capire che, presto, quel loro corpo, tanto ben curato ed accudito, andrà soggetto a dissoluzione, mentre la parte immortale proseguirà il suo cammino, perché ha una sorte immortale. Anche coloro che in passato si sottoponevano a grandi sacrifici per ottenere il perdono delle colpe proprie ed altrui, oggi, non vogliono sottoporsi neppure al minimo. Quanto è pesante per alcuni, miei, ministri la celebrazione dell’Eucarestia: dire una S. Messa è divenuta una grandissima pena! Siccome il dovere li chiama a farlo, essi si affrettano sempre più, in modo da concludere presto e sentirsi in tal modo liberi per le altre occupazioni, non volte ad onorare e lodare me, ma a soddisfare le loro esigenze. Sposa amata, lì, dove non c’è più amore, non ci sarà salvezza. Chi non ama me, pur conoscendomi, pur ascoltando ogni giorno la mia santa parola, non potrà amare il prossimo, mai potrà sacrificarsi per il fratello. Chi si offre a me e tutto se stesso pone nelle mie mani ottiene le grazie che gli servono per vivere nell’umana società come pianta feconda e ricca di frutti preziosi. Chi si nega a me produce frutta acerba che non può nutrire, ma disgusta soltanto.

Una società, che si allontana dal suo Dio, è preda di ogni tipo di concupiscenza e si mette nelle mani del dragone, astuto e sempre attivo nel male. Questa è una società che persevererà nella disobbedienza, nel tradimento, nell’ipocrisia. Dico agli uomini che ancora vogliono ascoltarmi: tornate a me, tornate, anche se tanto marciume c’è nelle vostre carni! Tornate a me; anche se siete in tali condizioni, Io, Io, Dio, vi amo e vi voglio guarire: nulla è impossibile a me! Umiliatevi, riconoscendo le vostre colpe, umiliatevi, riconoscendo la vostra pochezza; non sentitevi a posto, quando siete tutto marciume e putrefazione! Io, Io, Gesù, non ho disgusto della creatura; ho guardato sempre con infinita misericordia i lebbrosi e quanti ne ho guariti!

Voglio, ora che i tempi si stanno concludendo, guarire tutti i lebbrosi dello spirito che stanno sulla terra. Voglio vedere carni, splendenti e sane, che circondano un’anima sfolgorante di luce. Voglio, e posso tutto ciò che voglio; ma occorre la vostra piena adesione.

Venite tutti a me, stolti, insipienti, peccatori incalliti; non ho disgusto di voi, se vi pentite, sinceramente! Io stesso curerò le vostre piaghe. Io stesso vi verrò vicino per togliere le parti malate: le mie mani faranno queste, importanti, operazioni. Riprenderete vigore, perché Io, Io, Dio, sono un chirurgo che mai sbaglia l’operazione. Fidatevi di me, piccoli miei! Fidatevi di me, lasciandovi andare all’onda soave del mio Amore: ci sarà un pochino di sofferenza, poi, però, anche per voi esploderà la grande gioia!

Sposa cara, sia sempre intensa l’orazione e mai cessi: per tanti che peccano ci vogliono altri che riparano. Siccome siete in numero tanto esiguo, ho dato a ciascuno di voi una grande potenza, una massima potenza; siate, quindi, attivi, cellule, vive e sane, che aiutano le altre a risanare. Molto offro, perché il bisogno lo richiede: proprio ora si decidono le sorti dell’Umanità intera; giorno dopo giorno, istante, dopo istante chiamo i miei figli a sostenere il più grande esame della loro vita.

Per pochi che pregano, assiduamente, dal profondo del cuore, porgo infinite possibilità di salvezza ad altri che corrono grave pericolo. Per una piccola offerta, elargisco un grandissimo dono. Chi si è abbandonato a me procede sicuro, anche se la tempesta imperversa ovunque con grande impeto: offro a ciascuno le grazie sufficienti a giungere in porto. Desidero solo obbedienza ed umiltà.

Chi si umilia davanti a me sarà innalzato e godrà i beni più deliziosi: vedrà l’era felice che mai nessun uomo, prima, ha goduto in tal modo. Chi, invece, alza il capo davanti a me e presume di poter fare da sé, senza aiuto di alcun genere, verrà umiliato: patirà le conseguenze della sua stoltezza.

Sposa diletta, il nuovo giorno ti chiama a compiere il mio volere in ogni, tua, azione. Offrimi il tuo amore e la tua, totale, dedizione; Io, Io, Dio, ti tengo stretta al mio Cuore.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

10.01.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, Gesù non è amato, Gesù non è amato dal mondo! Egli offre i suoi splendidi doni, ma non vengono accolti e neppure si riconoscono come tali: vengono respinti e non capiti!

Gesù continua ad elargire, perché è Dio, non uomo e il suo Amore è quello infinito, non quello, assai limitato, di una creatura umana. Dio Amore offre a lungo le sue delizie, anche se non accolte, non apprezzate, non capite.

Offre a lungo non significa che le offra per sempre: viene sempre il giorno della resa dei conti. Non si potrebbe offrire sempre, senza mai chiedere qualcosa: non sarebbe giustizia!

Piccoli, ricordatevi sempre che Dio è Amore, è tenerezza sconfinata, ma è anche giustizia, senza ombra, perfetta. La giustizia ha le sue esigenze, che devono essere, pienamente, soddisfatte perché essa possa restare tale.

Pensate che ogni peccato porta con sé una pena come conseguenza e non è sufficiente chiedere perdono, occorre anche sottomettersi al volere Divino per espiare le conseguenze della colpa.

Gli uomini affrontano il peccato con grande superficialità: molti pensano di cavarsela con una parola, detta al momento opportuno, supponendo che tutto finisca in quel momento. Non è così; vi ho già spiegato in passato l’importanza di capire quello che si sta facendo, quante sono le conseguenze negative della malizia umana e come il peccato sia una grande, profonda lacerazione che nuoce a chi lo compie, ma anche agli altri. Ebbene, per ogni colpa occorre un’adeguata espiazione.

Ponete mente alle mie parole, figli amati: nella preghiera continua, nel sacrificio si conduca questo ultimo tratto di vita dei più fedeli amici di Dio. Il vostro sacrificio, continuo, alleggerirà molti castighi e l’orazione renderà meno forte l’azione del dragone, inferocito e pronto ad assalire chiunque. Sapete l’effetto dell’Ave, detta col cuore da un’anima offerta a Dio? Tiene lontana l’azione del nemico e allevia la sua azione sugli esseri più deboli, li rende più capaci di resistere, attenua le, terribili, conseguenze del peccato nei riguardi di chi lo compie e di chi ne paga le conseguenze; tiene ferma la mano dell’Altissimo, che dovrebbe scagliarsi contro i terribili operatori di rovina, e concede loro ancora del tempo, prezioso, per pentirsi, occasioni favorevoli per cercare salvezza.

Profumate la terra con le vostre Ave, recitate in qualunque ora della giornata: aiutate i fratelli in difficoltà. Dio vi concede il tempo per dirne molte: ogni istante è prezioso, diviene fruttuoso, se lo utilizzate bene.

Quante anime sante vorrebbero poter scendere sulla terra per ripetere questa, splendida, preghiera! Figli, figli cari, in terra, con la libera volontà si può ciò che dopo non è più possibile conquistare.

Benedetto il tragitto di chi offre se stesso in espiazione del peccato del mondo, di chi si mette al servizio della verità e della giustizia! Questo è il tempo, questo il momento, propizio!

Ogni giorno Gesù vi chiede di operare, attivamente, per lui. Dategli con generosità: pensate solo a questo: a fare felice il vostro Signore coi pensieri e con le azioni; offritegli ciò che avete, tutto, senza lasciare nulla per voi. Vedrete le cose nel mondo assumere già una piega diversa: Dio può dove l’uomo non può!!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima