Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.02.97
Eletti, ascoltate la mia voce ed esultate, per la
gioia di essere tanto amati. La mia presenza è viva in voi ed intorno a voi: sentitevi
tra le mie braccia sia quando la gioia accarezza il vostro cuore sia quando una
piccola pena vi colpisce. Io sono con voi, sempre, in questo grande cammino di
ritorno.
Sposa
amata, non c’è istante della giornata nel quale tu debba sentirti sola: Io,
Gesù, sono accanto a te, vivo, presente, palpitante di vita, assieme a te.
Non
temere, piccola cara, gli insulti del mondo: a me è stato fatto di peggio, di
molto peggio. Per voi, amata, tutto è attenuato: soffrite un pochino con me,
penate per me, che sono colpito in ogni istante, per le grandi offese che
provengono da ogni parte della terra.
Ho
espiato le vostre colpe, ho espiato tutte le vostre colpe davanti al Padre,
quelle che il sangue di capri e tori mai avrebbero potuto fare, tanto erano
grandi. Solo il mio olocausto vi ha salvati, miei piccoli, e vi ha preparati ad
una vita, sublime, assieme alla SS. Trinità, per un tempo senza più tempo. A
voi spetta di fare la piccolissima vostra parte: ognuno la sua ogni giorno, in
ogni istante del giorno.
Vi
chiedo poco, assai poco, se siete sempre obbedienti. Quando, però, l’uomo si
allontana da me comincia a sviarsi a tal punto che il debito cresce, cresce, a
dismisura: occorre più fatica poi per pagarlo, occorre dolore, occorre, infine,
proprio eroismo, quando serve la forza per tagliare, completamente, col male.
Quanti si propongono di seguirmi, ma al primo ostacolo si fermano! Quanti
sentono una grande inquietudine nel cuore e vogliono la pace che proviene solo
da me, ma non sono disposti a fare alcun sacrificio, neppure il minimo!
Sposa
amata, chiedo assai poco, in confronto a ciò che porgo; ma nessuno può
astenersi dal darmelo, senza compromettere la sua salvezza. Se gli uomini, che
sono usciti dal mio Cuore e dalla mia mente, capissero con quanto Amore li ho
creati, per quale sublime destino li ho plasmati, se solo si sforzassero di
capirlo, un poco, starebbero sempre in adorazione in qualunque momento della
giornata. Essi, invece, proprio in questo tempo, grandioso, sono sviati, sviati
e poco riflessivi: curano la salute del corpo con solerzia e cura diligente,
vorrebbero prolungare la vita sempre di più; ma a che serve vivere a lungo, se
Io, Io, Dio, non regno nel cuore?
La
felicità inseguita è solo pura illusione e non si potrebbe raggiungere neppure
se la vita fosse triplicata: nessuno può impedire alla vecchiaia di giungere,
ai mali di sopravvenire, alla morte di falciare. Io, Io, Dio, sono il padrone
della vita: tutto posso ciò che voglio, perché Io creo la vita e ne sono
l’arbitro assoluto.
Sposa
mia, lo dimostrerò, chiaramente, a tutti, tra poco, allorquando rinnoverò le
leggi antiche e l’uomo farà, per opera mia, esperienze, mai fatte prima. Senza
di me, ogni suo sforzo è proprio inutile: con cure ed attenzioni l’esistenza
umana può prolungarsi un poco, ma nessuno può impedire il deterioramento
dell’organismo; con l’andare degli anni la vecchiaia impedisce all’uomo di
realizzarsi, a suo piacimento, poi, arriva la morte col suo artiglio a
completare l’opera.
Ogni
uomo, superbo, dovrebbe fare queste meditazioni per giungere a concludere che
ogni mutamento profondo deve provenire da me: Io, Io posso; l’uomo deve
restare, volente o nolente, sempre sottomesso al mio volere.
Vedi,
sposa mia, come gemono le mie creature predilette in questo tempo? Eppure, le
conquiste della scienza sono grandi, la tecnologia è avanzata, la medicina
progredisce! Ma cosa è cambiato di sostanziale?
L’uomo
soffre come prima, anche se in modo diverso: si ammala, senza poterlo impedire
e muore, senza che lo desideri, nessuna delle Leggi ha mutato, che Io, Io, Dio,
ho posto. Ha cercato e cerca, continuamente, anche ricorrendo alla più grande
disobbedienza; ma non ci riesce, non ci è
riuscito
e mai ci riuscirà! Chi si volge contro di me agisce contro se stesso: Io, Io,
Dio, sposa amata, mai posso essere danneggiato; stoltamente, l’uomo colpisce
proprio il suo essere, che Io voglio elevare e rendere sublime.
Fa’
conto di vedere un bimbo che per fare dispetto alla mamma sbatte la testa in
modo sempre più forte contro il muro: alla fine si deve rendere conto del suo
errore, perché il dolore diviene sempre maggiore e lo prova sul suo corpo, per
opera sua.
Amata
sposa, vedi quante leggi, stolte, sono passate e vedi quante altre sono in
programma, tutte volte alla completa disobbedienza delle mie? Ognuna di queste,
che viene approvata, è contro l’uomo, non in favore dell’uomo. Io, Io, Dio,
creatore della vita, difendo le mie creature; l’uomo, invece, opera contro se
stesso e contro i propri simili, cerca la morte, illudendosi di trovare così la
felicità.
Io, Io,
Gesù, ho operato con potenza perché non accadesse la più grande catastrofe,
quella che da tempo gli uomini stolti stanno preparando per se stessi e per la
mia creazione: se solo per un istante distogliessi lo sguardo dalla terra, essa,
come un vulcano impazzito, esploderebbe, tanto è il veleno che l’uomo ha
nascosto nelle sue viscere. Ho creato, per Amore, per infinito Amore, la vita e
sempre per Amore non permetterò che essa scompaia, così, per opera di stolti,
insensati e ribelli.
Resta
abbracciata a me, piccola cara: ti mostro i grandi arsenali nascosti. Non
temere, non tremare: sei col tuo Dio e nulla ti può nuocere. Sento il tuo
piccolo cuore battere forte: quello che vedi basterebbe a fare saltare in aria
tutto il pianeta in un attimo! Vedi, sposa cara: questa è la gratitudine che
hanno dimostrato a me le creature, nate dal mio Cuore! Esse sono pronte a
distruggere tutto ciò che ho creato! È possibile tanta insipienza, tale
stoltezza? Se lasciassi esplodere la terra, Io, Io, Dio, ne avrei danno? No, di
certo; ma tutto si riverserebbe proprio su di voi, amati piccoli, che mi
adorate e mi offrite gioia.
Non
permetterò, quindi, che l’uomo agisca secondo la sua follia. Non accadrà come
l’uomo ha disposto, ma secondo un piano differente: chi opera contro gli altri
cadrà per primo; chi cerca la morte altrui la sta preparando per se stesso. Lo
lascio completare la sua opera e poi restarne imprigionato.
Datemi
gioia, datemi gioia, voi, piccoli e fedeli. Vedendo tanta follia umana, sento un
profondo dolore; ma voi, amati, consolatemi con la vostra obbedienza e
l’adorazione continua.
Ti
amo, sposa cara. Vi amo, fedeli amici.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.02.97
La Mamma parla agli eletti
Piccolini,
figli cari, siate sereni e vivete in letizia questi, grandissimi, giorni. Voi
avete ascoltato le mie parole e sapete quanto sia importante stare ben svegli
ed attenti a ciò che accade dentro di voi ed intorno a voi. Neppure minima deve
essere la distrazione, quando un solo attimo è dono sublime di Dio: esso non
tornerà più. Ciò che conquistate sarà per l’eternità; ciò che smarrite sarà
irrecuperabile.
Guardate
il Cielo, figli cari, guardate il Cielo con occhio nuovo; osservate la luce,
che proviene da Dio e camminate spediti a questa luce, senza sostare,
inutilmente. Quanta felicità vi attende! Già i primi raggi scaldano i vostri
cuori: già ne avvertite la dolcezza. Chiedo a voi di essere sempre lieti, di
fare pensieri soavi e lasciarvi condurre da Dio. Non preparatevi piani,
speciali, di comportamento e neppure discorsi da fare nelle diverse
circostanze: Dio stesso vi suggerisce le parole da dire al momento giusto. Voi
vivete nel suo piano, perché accettate, docili, la sua volontà.
La
grande primavera sta dando i suoi segni, evidenti: voi, piccoli, voi, i più
piccoli, siete le gemme che appaiono qua e là sui rami. Vedete, gli uomini mai
fanno caso alle gemme, vedono solo i fiori ed i frutti, ecco perché siete quasi
inosservati. Solo gli spiriti, eletti, hanno una vista speciale per osservare
le cose belle di Dio: chi vi è simile si compiace di voi, gioisce con voi, si
emoziona, vedendo la stupenda opera Divina; chi, invece, è immerso nel mondo
terreno ignora le sublimità dello spirito e ritiene pazzia tutto ciò che non è
materia, concretezza, razionalità.
Vivete
nella vostra dimensione questi momenti, decisivi, della vita. Vi ho detto che
sarete respinti dal mondo, perché non appartenete più al mondo: vedrete le
porte sbarrarsi, al vostro arrivo, gli uomini sfuggire la vostra presenza. Il
vostro linguaggio risulta ad esso completamente incomprensibile e le vostre
azioni troppo strane.
Gioite,
gioite, quando siete ripudiati, esultate, perché siete solo di Dio, possesso
suo, perle, tutte sue, che egli tiene gelosamente per sé. È bello, è splendido
appartenere solo a Dio, vivere per lui, servire lui, parlare con lui, posare il
proprio cuore vicino al suo! Non desiderate altro che questo; non aspirate ad
avere altri doni, se riconoscete di possedere questo: siete ricchi della
massima ricchezza, che più alcun ladro può rubare.
Forzieri
e casseforti, guardati a vista, verranno svuotati: quanta delusione per chi
aveva fatto ambiziosi progetti, basati su tali averi! Vedrete il volto della
disperazione, dell’angoscia più profonda: il nemico, terribile, si porterà con
sé, assieme alle anime, anche i loro beni.
Per voi
non ci sia accumulo di beni terreni, ma cura di possederne tanti nel Cielo, lì,
dove ci sono gioia senza fine ed armonia infinita.
Gli
angeli ed i santi scenderanno sulla terra per darvi sollievo nei momenti più
difficili: avrete compagnia e gioia, mentre la terra concluderà il tempo della
massima purificazione.
Non
temete, piccolini, tanto amati, non temete: Gesù ha provveduto a tutto! Io
veglio su di voi.
Vi
amo. Ti amo.
Maria Santissima