Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

11.02.97

 

 

Amici cari, ancora un poco e la faccia del mondo sarà diversa. Sono venuto con Amore tra gli uomini per portare la mia tenerezza e vengo ogni giorno per elargire i miei infiniti doni; ma l’uomo non è, ormai, più in grado di goderli: è divenuto arido il suo cuore e secco, come un coccio. Ebbene, sostituisco il rigore alla tenerezza e tolgo i doni, che ho elargito. Mi cercherà, allora, ed implorerà il mio perdono, sospirerà e verserà lacrime: solo in tal modo otterrà il mio perdono.

 

 

Sposa amata, spera in me ed esulta nel mio Cuore. In me, diletta, devi cercare ogni dolcezza; il mondo così, com’è divenuto, nulla può porgerti, anzi, amata, ti dico che cercherà di rapirti la gioia, che Io ti porgo. Non temere, non gemere; nessuno riuscirà a farlo, perché sei chiusa in me. Permetto le tante delusioni, perché sono un Dio geloso che, quando prende per sé un’anima, vuole che gli appartenga, totalmente. Sono uno Sposo, esigente, che vuole tutto per sé: ogni pensiero, ogni palpito, ogni impulso dell’anima.

Amata mia, nulla avrai dal mondo: esso non è più in grado di offrire gioia di alcun genere; il cuore umano è arido, egoista, malizioso, inerte. Con tanto Amore passo ancora tra gli uomini per farli ravvedere, per indurli a ragionare; ma essi non vogliono ravvedersi, non hanno alcuna intenzione di ragionare. Ancora, come puoi constatare, elargisco i miei doni, ogni giorno li porgo a questi ingrati; ma ancora un poco, sposa diletta, ancora poco, poco e toglierò tutto! Chi non merita non avrà. Chi non merita non godrà. Chi non merita dovrà sospirare a lungo e guadagnarsi ciò che ora ha ricevuto, senza fatica.

Amata, la mia tenerezza si trasformerà in rigore e i primi a sperimentarlo saranno proprio coloro che sono soliti dire: “Gesù è misericordia, è solo misericordia! Dio perdona, sempre, con pentimento e senza pentimento; mai punisce. Elargisce i suoi doni, meritati o immeritati. Lo farà, sempre, perché la sua tenerezza non ha confini.”

Si sappia, si capisca, che Io, Io, Gesù, perdono, perdono anche le colpe più gravi: voglio la salvezza delle anime, non la loro rovina. Desidero, però, il pentimento, profondo e sincero. Scruto il cuore nel profondo ed entro nei meandri della mente: nessuno mi può ingannare. Nessuno osi farlo!

Nessun si lasci ingannare da parole che vengono dal maligno, da sempre falso e traditore.

Vedo uomini procedere con disinvoltura nel male: sono sicuri di se stessi, perché il fumo del nemico li ha storditi, proclamando il male come cosa buona e necessaria, il bene come cosa stolta e nociva. Parlano, parlano, versano fiumi di parole: devono convincere più persone possibile, volgerle al male e radicarle in esso! Per questi stolti il mio, grande, sacrificio è stato vano: cadranno uno dopo l’altro nella fornace, ardente, che la disobbedienza loro ha scelto.

Guai, sposa amata, guai agli operatori di male che agiscono, apparentemente, indisturbati e continuano ad ostacolare il mio piano di salvezza universale! Hanno davanti ancora un breve tratto, quello che la mia misericordia ancora concede; procedono, pieni di boria e di prosopopea contro di me, a capo alto e a vele spiegate! Tra breve, li vedrete caduti, senza che vi sia nessuno a rialzarli: la mia tenerezza per loro si è trasformata in rigore.

Sposa diletta, se il mondo in questi pochi giorni non si converte, se non piega il capo, davanti alla mia potenza, non avrà più perdono. Guai a chi procede contro di me e sfida col peccato, continuo, la mia pazienza! Guai a chi dice: “Io sono. Dio non c’è: si è dimenticato del mondo, non s’interessa”; vedrà, improvvisamente, sfolgorare davanti ai suoi occhi la mia spada. Mostrerò la mia potenza: con dolore, con immenso dolore dovrà constatare la mia presenza, viva, nel mondo!

Sposa diletta, creda in tempo questa Umanità, sviata, creda in tempo e colga il tempo propizio, senza lasciare cadere nel nulla neppure un solo istante: Dio della tenerezza potrebbe divenire Dio giustizia, rigore, conclusione!

Dico ad ogni uomo, ripeto ad ogni creatura umana: volgiti, pentito, a me, Dio! Anche se i tuoi peccati sono come scarlatto, non temere di gettarti ai miei piedi: Io, Io, Gesù, ti rialzerò per stringerti al Cuore e salvarti. Convertiti, amata creatura, e credi alle mie parole: esse, esse solo salvano. Credi ed opera il bene; Io stesso ti porrò le ali per alzarti in volo.

Vedi: la terra brucia, brucia del fuoco più ardente che mai ci sia stato sulla terra e, si salverà solo colui che si alza in volo, rapidamente, senza sostare, perché la fiamma divampa e risparmierà nessuno.

Sposa, mia, cara, riposa, serena, nel mio Cuore: qui non soffrirai freddo né caldo, il gelo non ti raggiungerà e la fiamma non si avvicinerà. Tutto sta per compiersi. Tra poco, ripeterò la stessa frase, che dissi, prima di essere avvolto dal gelo della morte: “Tutto è compiuto”; questa volta, riferito non a me stesso, ma al mondo, ribelle e disobbediente. Credi che la terra cerchi la pace? Credi che voglia vedere rifiorire la giustizia? Pensi che l’amore, puro, possa finalmente trionfare? No, sposa, no, sposa amata: in ben pochi cuori c’è pace e pochi praticano la giustizia, pochi amano con cuore puro! Ebbene, Io voglio, Io, Dio, voglio che questi pochi si moltiplichino. Opererò Io il grande miracolo: la terra in guerra vedrà una grande pace, la giustizia trionferà dovunque, il mio Amore abbraccerà l’Universo, nato a nuova vita.

Un soave profumo si spanderà ovunque: via il lezzo, via la putredine! Le cose vecchie spariranno per lasciare il posto alle nuove. Chi più si ricorderà il passato d’angoscia e di dolore, quando fiumi di felicità percorreranno le strade della terra? Alte sono le fiamme della grande, definitiva, purificazione: nulla d’impuro resterà.

Riposa, serena, amata sposa. Anche oggi avrai tante delizie da gustare, ma anche delle gocce d’amaro. Offri tutto a me e stammi vicina con l’adorazione continua.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

11.02.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli, il mio Cuore vi ama tanto e vuole vedervi, presto, felici, completamente felici della vera felicità. Seguitemi nel cammino ed operate il bene, fuggendo il peccato: solo esso è la vera, grande, sventura nella vita dell’uomo. Le sofferenze del corpo passeranno, quelle del cuore cesseranno; ma l’anima, ferita a morte, non può più guarire: la sua pena è eterna.

Servite Dio, figli cari, servite Dio con tutte le vostre forze ed egli nulla vi farà mancare, curerà con tenerezza paterna ogni vostra ferita ed essa guarirà.

Figlia cara, comincia il grande tempo della penitenza, tempo, grandioso, di grazia che la misericordia Divina offre. Fatene tesoro, figliolini cari! Fatene tesoro e supplicate l’Altissimo perché perdoni i peccati, perché mostri al mondo il suo volto di Padre: molti sono coloro che deviano e si sviano; pochi quelli che adorano e si offrono per espiare. Sarà lieve la sofferenza per chi, spontaneamente, si offre a Dio: anche se il peccato è stato grave, la sua, infinita, misericordia lo avvolgerà benevola, se il misero si propone di desistere e lasciare la via del male.

Sappiate, figli, sappiate che Dio perdona, se vede vera compunzione, profondo pentimento, decisa volontà di mutare vita. Dopo il peccato, c’è una profonda lacerazione nell’anima: Dio si è allontanato ed ella grida, per il dolore ed il vuoto che sente. Mai permettete che essa resti in questa condizione: ponetevi, subito, davanti a Dio e supplicate il suo perdono. Non lasciate passare neppure un solo istante; quindi, appena possibile, accostatevi al Sacramento della riconciliazione ed aprite il cuore al ministro di Dio: egli vi assolverà e la pace tornerà in voi.

Piccoli, piccoli cari, non amoreggiate col peccato; sfuggitelo come la peggiore peste, non solo quello più grave, ma anche i più leggeri. Siate perfetti più che potete; fate ogni sforzo per divenirlo.

Oggi, mia piccola, si faranno tanti peccati: il mondo, godereccio, non si pone più alcun veto. Voi tre, piccole, mie, colombe, tubate, insieme, lodando ed adorando Gesù che oggi soffrirà molto, per le infinite offese alla sua Altissima Dignità. Non sa il mondo ciò che fa: agisce con insipienza e superficialità. Restate con il cuore unito in adorazione per riparare e supplicare ancora il perdono.

Anni or sono, sono apparsa come l’Immacolata Concezione a cuori puri ed innocenti; anche oggi la mia presenza è viva e continua in tutto il mondo: sono in mezzo ai miei figli che soffrono, sono in mezzo a questa Umanità, così sola e smarrita, che non riesce più a distinguere la destra dalla sinistra. Ho pena di questi figli che hanno smarrito la via e non riescono più a ritrovarla.

Parlo ed offro segni, grandiosi ed eloquenti; ma non sono ascoltata né creduta e mi voltano le spalle anche dei figli prediletti con la loro incredulità ed indifferenza!

Ho pianto lacrime di sangue. Perché una mamma piange, se non per troppo amore e per il dolore, profondo, nel vedere i figli perdersi nel buio della notte, indifferenti alla sua voce che li chiama, li supplica, li avverte in tempo del pericolo?

Figlia amata, il messaggio di oggi è lo stesso di ieri: credete, credete! Camminate secondo Dio, non secondo il vostro arbitrio. Cercate il suo volto ed avrete ancora la gioia, non come cosa fugace, ma come dono, eterno, del suo Amore.

Verrò, figlia cara. Verrò, fino a quando Gesù me lo permetterà. Quando non potrò più farlo, allora, allora verrà egli stesso!!

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima