Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

15.02.97

 

 

Eletti, amici cari, porgetemi ogni giorno i vostri doni; Io, Io, Gesù, sto per offrirvi il mio, il più grande, il più splendido: il vostro poco sarà ricambiato con il mio, infinito. Proseguite nel cammino di luce, camminate nel bene. La gioia, che invade il profondo del cuore, è solo, intanto, un rivoletto, che diverrà torrente, impetuoso e, poi, oceano, senza confini.

 

 

Sposa amata, un profondo vuoto è nei cuori umani, un vuoto, incolmabile: il grande peccato porta con sé l’infelicità e la delusione. Si chiede agli uomini ciò che solo Dio può offrire; si cerca la ricchezza lì, dove solo miseria regna, così, il tormento diviene sempre più completo e la vita come un incubo.

Diletta sposa, questo è tempo di tenebre, di tenebre, fitte e dense. Le forze del male imperversano e il mondo non si oppone: nessuno combatte il male, neppure quelli che dicono di amarmi. Ognuno opera secondo la sua logica e non si cura di capire ciò che Io, Io, Dio, desidero.

Parlo, ancora, con dolore di quelli che si sono consacrati a me: sono divenuti ciechi e sordi; la loro mente si è lasciata annebbiare dal fumo del nemico ed il cuore non palpita più per me, ma cerca le cose del mondo, non pulsa per il Signore, che li ha creati e redenti, ma insegue vanità e cose insensate.

Amata sposa, ho scelto in questo, grande, tempo i miei strumenti non tra i consacrati, infatti, pochi di essi lo sono. Ho cercato tra il mio popolo i cuori puri, ma pochi ne ho trovato tra coloro che mi avevano promesso fedeltà ed amore. Ho percorso ogni strada della terra e ho trovato tanti piccoli, pronti e solleciti al mio servizio; ho visto gli occhi limpidi, i cuori, senza malizia, parole, senza menzogne. Li ho chiamati a me e ne ho fatti i miei messaggeri: essi parlano, per mio ordine, annunciano i miei piani e chiamano i fratelli a collaborare perché il mio regno si realizzi presto, assai presto su tutta la terra.

Sposa cara, i miei consacrati mi hanno girato le spalle: chi avrebbe dovuto servirmi non mi serve; parla, ma non opera; ascolta, ma non capisce; vede, ma si finge cieco. Ho lasciato, quindi, questi canali, ostruiti, e ne ho aperti degli altri, attraverso i quali scorre la mia linfa. Non sono restato deluso da questi piccoli, fedelissimi e zelanti, coraggiosi, fino all’eroismo: mi servono, come angeli obbedienti e neppure una virgola di ciò che dico si lasciano sfuggire.

Beati voi! Io, Io, Gesù, ve lo dico: beati voi che guardate a me con immensa fiducia; beati voi che al mattino studiate nel vostro cuore come servirmi meglio e darmi gioia; beati voi che sfidate l’insensatezza del mondo e procedete, senza timore, dietro a me e mi lodate con parole e con opere, vi nutrite del mio corpo Santissimo ed avete ali di aquila per salire sempre più in alto e librarvi sempre più su nel Cielo, limpido e terso, del mio Amore! Lasciate, lasciate, diletti, il lezzo della terra, divenuta tutto marciume, posate solo leggermente il piede, solo quanto basta per servirmi ed operare, come Io desidero. Sfiorate il mondo solo per portare la mia parola, la mia ultima parola, il mio profumo, quello che gli stolti continuano a soffocare col loro lezzo; poi, prendete, rapidamente, il volo e tornate a me per godere le delizie, che vi offro, e vedere le meraviglie, che compio.

Ho invitato tutti ad entrare nel Cielo, tersissimo ed olezzante; ma quanti mi hanno opposto un continuo rifiuto! I primi tra questi sono stati coloro che più vicini erano al mio Cuore. Costoro sono i più lontani: il nemico li ha tentati ed essi non si sono opposti. Il nemico li ha assaliti con le armi, sottili, della lusinga ed essi non si sono ribellati; ora non servono me, Dio, non servono il loro Signore, ma il suo nemico.

La Madre Santissima presente, visibilmente, in tutta la terra, in molti luoghi, chiama i figli all’uso della ragione: vuole, la dolcissima, che nessuno di essi si perda. Come la chioccia raduna i suoi pulcini, prima di un grande temporale e li raduna tutti sotto la sua ala, così sta facendo la Madre del Cielo: ella sa che colui che resterà fuori non avrà salvezza, perché la bufera non risparmierà l’imprudente.

Ella chiama con voce soave, offrendo Amore a chi è tanto triste, perché non riesce a trovare la via del Cielo. Ella è la stella, splendente, che guida a me, è la via di luce che porta al mio regno: seguitela, lasciatevi guidare da questa Madre, Santissima e premurosa! Rifugiatevi, piccoli, che state ancora fuori, rifugiatevi sotto la sua ala: la pioggia già cade a dirotto ed il vento sibila, tagliente; ma voi accanto a lei non sarete bagnati e neppure una piuma perderete.

Sposa cara, perché il mondo, insensato, continua a rifiutare, cerca il nulla e lascia la più grande ricchezza? Sempre così sono stati gli uomini, testardi e ribelli; ma questa generazione batte tutte le precedenti!

La purificazione ultima, già in atto, ridurrà a ragione coloro che hanno mantenuto ancora un minimo dominio del loro intelletto. Volevo che vi giungessero con la persuasione e la riflessione serena; invece, essi hanno preferito scegliere il mio rigore: l’hanno voluto, l’hanno chiamato con il loro comportamento insensato.

Sposa mia, chi fa penitenza, spontaneamente, si cosparge il cuore di cenere e veste la sua mente di sacco, costui si risparmierà tante pene ed Io lo riscatterò; ma chi ancora ricusa di umiliarsi e di pentirsi, perseverando nella superbia e nella tracotanza, costui ha fatto la sua scelta ed in base ad essa verrà giudicato.

Diletta, badino gli uomini a ciò che fanno: se con insipienza hanno agito in passato, non proseguano su tale strada; colgano, come preziosissimo dono, questo tempo, che ancora concedo, l’attimo presente e non contino su quello futuro, perché per essi non ci sarà.

Amata piccola, è sorto il nuovo giorno di grande felicità per te: tanti minuti, tanti istanti di vita da offrirmi hai davanti. Opera per me. Opera con me. Sai che la costruzione è ultimata: fatti gli ultimi ritocchi, la vedrai nel suo insieme ed immensa sarà la gioia del tuo cuore, fedele.

                                                                                  Ti amo, sposa. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

15.02.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, senza Dio, non c’è gioia alcuna: tanti uomini soffrono, perché vogliono soffrire, gemono, perché vogliono essere tormentati. Dio li vuole accogliere nel suo Cuore; ma essi sfuggono: preferiscono il vuoto, tremendo, che segue alla disobbedienza.

Figliolini cari, non imputate a Dio colpe che sono solo vostre, non doletevi, per ciò che voi stessi avete voluto. Soffrite, vedo, uomini del mondo, creature predilette di Dio: in questo momento storico la sofferenza è immensa su tutta la terra.

Sono scesa tra voi come Madre della consolazione per farvi comprendere che potete vincere, che non dovete soccombere, sotto il peso della grande angoscia. Io vi voglio tutti vincitori: lo potete essere, se riuscite a vincere la grande battaglia contro il peccato.

Il nemico insidia, il nemico tenta, si sente forte, più che mai, in questi ultimi giorni, prima di essere incatenato. Figli cari della terra, figli, da me tanto amati, la sua forza è dovuta alla vostra debolezza: nulla egli può lì, dove sono una fede salda e una speranza certa. Nessuno è solo nella sua battaglia contro il peccato. Nessuno è solo: quale demerito avrebbe l’uomo, se cadesse solo perché nell’impossibilità di opporsi al male?

Non c’è colpa lì, dove la sconfitta è certa, a priori. L’uomo è colpevole quando, volontariamente, ben conscio di ciò che fa, sceglie il male, s’intestardisce in esso e non vuole sentire ragione alcuna.

Sono ogni giorno in mezzo a voi per parlarvi, per aiutarvi affinché anche voi possiate parlare ai fratelli e aiutarli. Siate lume ai loro passi; siate sale della terra! Gesù ha affidato a ciascuno una speciale missione: non dovete preoccuparvi di altro che di portarla avanti. Gesù, poi, unirà tutte le parti del grande mosaico e vedrete, alla fine, che meraviglie egli ha compiuto col vostro aiuto!

Siate orgogliosi e felici, perché Dio vi ha scelti per essere suoi collaboratori. Il suo piano si sta, pienamente, realizzando, anche se l’astuto serpente frappone ostacoli di ogni genere. Nessuno può impedire a Dio di compiere la sua opera: chi osa farlo resterà sconfitto dalla propria superbia.

Il giorno, che sorge, sia gioia, figli cari. Ogni giorno di vita, che vi viene donato, sia grande gioia: pensate che potete servire Dio, lodarlo, benedirlo, adorarlo. In questi giorni vi chiedo di fare qualche piccolo sacrificio in più: è tempo di riflessione, è tempo di penitenza, è tempo di silenzio.

Riflettete sulla passione di Gesù e fate la via Crucis ogni giorno, se potete: unitevi al Santissimo Figlio mio col cuore, con la mente, con tutta l’anima. Pensate alle vostre colpe, a quelle che ogni giorno ripetete e considerate che, senza il suo, sublime, sacrificio, mai avrebbero potuto essere perdonate.

Fate silenzio, figliolini cari. Fate silenzio per immergervi nell’oceano d’Amore che è Dio; perdetevi in lui e godete, godete le delizie che vi vengono offerte. Spegnete la televisione: non fatevi distrarre da chiacchiere, inutili e nocive. Il vostro parlare sia sobrio: ‘sì o no’; tutto il resto proviene dal sottile tentatore che sa, sempre, come indurvi in tentazione.

Figli, parlate poco, dite solo l’essenziale. Unitevi con i simili per pregare, per consigliarvi, per aiutare i più scoraggiati e consolare i più afflitti. Parlate, spesso, del ritorno di Gesù; ma fatelo con chi vi capisce, vi crede, vi comprende. Siate gioiosi, ma poco loquaci coi dubbiosi, con quelli che non credono: parlando troppo, voi restereste delusi ed essi sempre increduli.

Adorate! Adorate! Adorate Gesù, Santissimo!

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima