Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.02.97

 

 

Amici, miei, fedeli, amici, le tenebre invadono la terra, le tenebre del male; ma Io, Io, Gesù, sono la grande luce che dissolverà la notte del mondo. Confidate in me, eletti. Confidate nel vostro Signore e nulla temete. Restate, sicuri e gioiosi, nel mio Cuore.

 

 

Sposa amata, questo è il tempo, che ho stabilito per il compimento del mio, grande, piano d’Amore. C’è un progetto per ogni uomo. Egli non deve fare fatiche speciali né inventarsi strategie nuove: deve solo cooperare con me, operando secondo il mio volere.

Io, Io, Gesù, indico la strada, illuminandola col mio raggio: ogni mia creatura, prediletta, a qualunque razza appartenga, qualunque sia il colore della sua pelle o la lingua che ha, deve assecondarmi, docile, umile, sempre disponibile. Non chiedo a tutti la stessa cosa, non parlo a tutti lo stesso linguaggio, perché, sposa amata, voi, voi, esseri umani, siete tutti differenti. Siete l’opera delle mie mani e del mio Cuore; Io vi ho plasmati e solo Io vi conosco a fondo, ognuno nelle sue caratteristiche.

Piccoli, è grande il progetto che ho per il mondo: è un progetto di salvezza generale e di felicità per tutti. Chiedo poco, poco a ciascuno per offrire, poi, molto all’intero genere umano.

Ascoltate le parole dei miei, nuovi, profeti, uomini del mondo: essi vi parlano il mio linguaggio. Non è difficile capirli, perché sono simili a voi nel parlare, simili nell’aspetto. Il mio spirito li spinge a compiere la loro missione. Sono sparsi in ogni angolo della terra e parlano di cose stupende che devono accadere, che, sicuramente, accadranno presto per coloro che si rendono obbedienti e docili, rinunciando alle vanità ed alle insidie, proposte, continuamente, da chi è il nemico di sempre, l’antico serpente che ha sedotto Eva ed ora agisce con superbia sulla sua discendenza.

Amata sposa, le schiere, che conosci, procedono e, come uno sciame di cavallette, lasciano la rovina dietro di loro; ecco: stanno attraversando la terra. Sono esseri spirituali che agiscono, potentemente, mentre gli uomini sono tanto distratti e superficiali da non ammetterne nemmeno l’esistenza.

Che opera, sposa amata, che opera sta portando avanti il mio nemico: combatte, invisibilmente, colpisce profondamente e riesce a far intendere che non c’è, che non esiste, che tutto avviene per caso! L’uomo, fornito di intelletto e volontà, cade nel tranello, soffre, geme, si lascia sedurre e, ciononostante, si rifiuta di capire. Io, Io, Gesù, lo chiamo, lo voglio ridestare dal torpore; ma egli non vuole sentire ragione: procede come stordito e nega come insensato!

La Mamma, Santissima, vede i suoi figli in tali condizioni e parla con dolcezza, ammonisce con decisione ed amorevolezza; ma per molti le cose non cambiano: la corrente è violentissima e la volontà è divenuta fiacca.

Vedrai, sposa amata, vedrai accadere molte cose particolari in quest’anno. Non ti stupire di alcunché ed ai fratelli, che ti chiedono, offri spiegazione secondo il mio volere. Conforta chi sarà tanto abbattuto, da non avere più energie per proseguire. Parla a tutti del mio Amore, parla a ciascuno della mia infinita bontà; il male, spiega, mai proviene da me, che sono bene infinito, ma dal mio nemico che è scissione ed odio. Il dolore non è opera mia – voglio solo gioia – ma è la conseguenza del peccato.

Capisca l’uomo, capisca bene qual è la causa della sua pena e di quella dell’intero genere umano: è il peccato, è quello individuale, è quello sociale! Il grande corpo dell’Umanità soffre, per una piccola ferita, così, come avviene nel vostro.

Pensa, sposa, alla situazione generale di un organismo, piagato da cima a fondo: c’è parte che possa godere, pienamente? È presente una sofferenza, generale, che può finire solo se le piaghe, tutte le piaghe, giungono a guarigione.

Ognuno si sforzi di accettare con umiltà la purificazione, che Io, Io, Dio, ho progettato per lui: questo è il momento della prova, del culmine della purificazione generale. Non vi è uomo che vi possa sfuggire. Faccia appello la creatura prediletta alla mia, infinita, misericordia: non si faccia cogliere dallo sconforto. Se il male è profondo, si sa, occorre una cura energica che porterà un poco di dolore; ma Io, Io, Dio, sono con colui che m’invoca. Chiedo pazienza e perseveranza: se l’Umanità saprà, finalmente, piegarsi al mio volere, Io agirò con rapidità e le piaghe risaneranno, le ferite guariranno, la salute tornerà e molte anime potranno cominciare a prendere il volo verso le mete, sublimi, a loro destinate. Ho preparato ali d’aquila per tutti, piccoli amati. Ogni cosa è pronta. Venite nel mio regno di felicità; venite a me, che tanto vi amo. Dovete pazientare ancora poco, poco, un attimo solo e sarete pronti per una esistenza nuova.

Piccola, mia, sposa, cerco obbedienza per salvare, ma trovo ribellione; cerco docilità per condurre, ma trovo resistenza; voglio riempire i cuori d’Amore, ma essi si lasciano invadere dall’odio, tremendo, che inocula il malvagio.

Diletta mia, ogni cosa sto facendo per condurre alla salvezza le anime. Cosa posso fare più di quanto già non faccia? Se ancora tanti recalcitrano contro il loro Dio, vuol dire che Io poserò lo sguardo sui pochi che restano e con essi costruirò la nuova realtà umana.

Molti, piccola mia, sono gli invitati, ma, a quanto vado constatando, proprio pochi sono gli eletti!

Anche oggi ti chiedo di restare accanto a me in continua adorazione. Adora, diletta, per chi mi fa tanto soffrire, adora per chi mi continua a volgere le spalle; donami gioia per compensare il grande dolore che proviene dalle innumerevoli ferite, che mi vengono inferte ogni momento.

Ama, sposa, ama con tutta l’anima, con tutto il tuo essere colui che tanto ha amato ed ora viene respinto dalle sue stesse creature, tanto beneficate! Chiedo a voi, eletti, quello che il mondo mi nega.

Ecco: il nuovo, grande, giorno fa ingresso nel mondo. Anche oggi chiederò, ma non otterrò risposta; donerò, ma non avrò gratitudine; amerò, infinitamente, ma non riceverò amore!!

Riparate voi, stelle del mio firmamento. Riparate voi e datemi consolazione.

                                                                                  Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.02.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Siate gioiosi, piccoli, Gesù vi sta ricolmando di grandi doni, dei più grandi che ci siano. Sono di carattere spirituale, ma non solo di tal genere; ne godono, di essi, tutto intero il vostro essere, la vostra casa, i vostri cari.

Esultate in Dio, creature amate, esultate in lui che tutto ha fatto! Cielo e terra gli appartengono e voi stessi, creati da lui, a lui siete tornati col cuore, con l’anima, con ogni anelito.

Questo è lo splendido destino di ogni uomo, che si compie quando Dio vuole, come Dio vuole, con la vostra, piena, cooperazione; quindi, non “se Dio vuole”, perché egli vuole il ritorno di ogni creatura, prediletta, alla Casa del Padre. Dopo la fatica della vita egli desidera abbracciarlo, consolarlo, premiarlo, offrirgli tutto il suo Amore. È, figli cari, è l’incontro con Dio, un dolce, lungo, abbraccio che durerà per l’eternità. Non comincia oltre la vita, ma durante la vita stessa; si completa dopo, ma inizia già prima, sulla terra, non solo per volontà Divina, ma anche per volontà umana, congiunta a quella di Dio.

La creatura deve volere quello che il Creatore vuole, deve fare un libero atto di volontà, perché ci sia il meraviglioso amplesso, al quale è volto il destino umano.

Un caro figlio, che ora gode ed esulta qui accanto a me, soleva dire alla gente che gli chiedeva, tutta preoccupata: “Dove andiamo a finire? Dove finiremo?”

“In braccio a Dio siamo destinati ad andare. Egli ci aspetta. Egli ci chiama. Egli ci vuole.”

Dio ha creato, per Amore. Ditelo, gridatelo a chi non lo vuole comprendere: “Ci ha creati per Amore e ci ama, infinitamente. Lasciamo che egli, il Sapiente, lo splendido, nostro, Signore – dite – tessa con le sue mani la nostra vita. Lasciamoci tessere da lui, come tela, docile, che si piega, senza fare alcuna resistenza.”

Figli cari, quanti ribelli vedo, quanti, che compiono i più grandi peccati e poi osano dire: “Che ho fatto di male? Per me questo è bene!” Nessuno si faccia condizionare da un falso relativismo: figli, non è bene ciò di cui uno s’illude che sia bene, ma quello che lo è veramente.

Quanti discorsi strani odo! Sono quelli di coloro che parlano, secondo convenienza, che si creano false leggi, su misura, e queste vogliono proporle anche agli altri! No, figli: grande è l’errore e terribile il pericolo! Nessun uomo osi procedere da solo, nessuno osi cambiare le perfette Leggi Divine!

In questi giorni l’uomo dimostra grande superbia, continua a farsi influenzare dal tremendo nemico che non agisce, mostrando il volto feroce, ma usa la nuova tattica, quella della dolcezza e del parlare mellifluo. State attenti, figli cari: sotto quel sorriso si cela il ghigno di un serpente che stringe sempre più tra le sue spire!

Restate sempre accanto a me, figli, sempre con me, con la mente e col cuore, col respiro e con ogni anelito: vi proteggo, vi curo, vi guido, così, come solevo fare col mio piccolo Gesù che mai si allontanava da me e, quando lo faceva, per un poco, mai distoglieva i suoi Occhi dalla mia Immagine.

Quando la Mamma è vicina, le piccole creature sono protette e più nulla hanno da temere. Affidatevi a me: vi conduco, soavemente, a Gesù e dalle sue mani avrete i più grandi doni.

Siate obbedienti, piccolini. Siate docili ed umili.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima