Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

06.03.97

 

 

Eletti, non temete: non vi lascerò soli. Non gemete: sono con voi durante questo, breve, tratto di cammino che vi separa dalla conclusione. Stringetevi al mio Cuore e siate tutti per me. Io sono Dio, non fragile creatura: chi si rifugia in me non perirà!

 

 

Sposa amata, desidero sentirvi tutti vicini: questi sono momenti forti, grandiosi, come mai ce ne sono stati prima. Stringo a me le mie, fedeli, creature perché non subiscano alcun male e agisco con dolcezza infinita con chi mi cerca con cuore sincero. Abbia tutta la mia misericordia chi la cerca. Avrò pietà del misero che supplica e vestirò l’ignudo che trema per il freddo, perdonerò chi implora il mio perdono, anche se i suoi peccati fossero innumerevoli. Mai deludo, sposa diletta; Io, Io, Gesù, non deludo, ma faccio esultare di gioia chiunque si rifugi in me.

Chiedo agli uomini di lasciare le vanità del mondo, chiedo alle mie, care, creature di usare i beni che ho elargito a ciascuno: intendo quelli dell’intelletto e della volontà. Chi si lascia travolgere dal peccato è un debole che non vuole ragionare, è un misero che non vuole sollevarsi. Non è solo, l’uomo sulla terra, non è abbandonato alla sua miseria: c’è sempre un Padre con lui, c’è il suo Creatore che veglia, provvidente. È fragile, certo, è fragile l’uomo, ma può divenire forte, robusto, se lo desidera. È piccolo l’uomo, talora meschino, ma può divenire grande, eccelso. È povero l’uomo, ma può divenire ricco della più grande ricchezza, se vuole.

Contate su di me, uomini; lasciatevi condurre da me, con fiducia, con abbandono e vi trasformerete, come il piccolo anatroccolo della fiaba che è divenuto un bellissimo cigno. In ogni uomo si nasconde un cigno, splendido; ma dipende da lui stesso diventarlo.

Sposa amata, voglio liberare gli uomini da ogni schiavitù, voglio che siano liberi della vera libertà; ma chiedo un poco di sacrificio, un poco di rinunce e molto amore. Il freddo inverno sta passando; anime belle, siate liete, perché la grande primavera è giunta per la terra. Il mio Spirito, Divino, sta scendendo nei cuori: trasformerà le piccole larve in farfalle candide. Quante ne vedrete e quanta felicità proverà il vostro cuore in quel momento!

Chiedo buona volontà ed uso dell’intelletto per il bene. Chi opera il bene si prepari a goderne gli effetti benefici; chi opera il male si prepari a pagarne le conseguenze. Chiamo tutti al godimento dei beni promessi. Chiamo il mio popolo alla gioia: il lungo travaglio durato secoli e millenni, sta per cessare. Dono una terra nuova a chi si è lasciato plasmare da me. Premio chi ha perseverato, senza stancarsi; premio colui che al momento opportuno ha saputo sacrificarsi, senza avvicinarsi al serpente, sempre pronto a sedurre.

Sposa amata, vedo tanti tremare davanti alle poderose forze del male: tremano, ma non combattono; tremano, ma restano disarmati; tremano, ma non si decidono a ragionare! Nessuno, invece, deve temere né considerarsi un vinto: occorre avvicinarsi ai canali santi che, in gran numero, sono a disposizione ovunque; occorre anche saper distinguere ciò che è buono da ciò che deve essere scartato. Serve la mia luce; chiedetela, anime bisognose, chiedete a me lume ed Io manderò il mio raggio che vi guiderà fino al traguardo.

Vedo tanti procedere, curvi e spossati, sotto il peso, che essi stessi si sono posti sulle spalle. Dico a costoro: liberatevi dal pesante fardello dei vostri peccati e accostatevi a me, che sono buono e perdono, perdono, sempre, quando vedo un cuore pentito, lacerato, bisognoso della mia rugiada.

Vedete, guardate tutti: la mia tavola per voi è sempre imbandita (S. Messa). Venite a prendere cibo! Io, Io stesso, Dio, mi sono fatto cibo e bevanda per voi! Io, Io stesso entro con la mia potenza nel vostro essere e vi trasformo; ma che posso fare, se voi mi restate lontano?

Vi vedo, anime, vi vedo sempre più lacere e smorte; ma nulla posso fare per voi, se vi rifiutate di accogliermi. Io, Io, Dio, sono la Vita; voi mi state lontano e scegliete la morte! Vi chiamo, amate; ma non rispondete! Vi mostro il mio splendore; ma mi rifiutate! cosa posso fare di più di quello che già faccio per voi?

Ho condotto la mia, piccola, sposa a vedere il regno della grande felicità. Colui che vi entra può godere le mie delizie per sempre; ma occorre trovare la strada, occorre essere umili e lasciarsi condurre per mano da me. Ve lo ripeto: convertitevi e cambiate vita ed Io, Io, Gesù, vi perdonerò; voglio che tutti i viventi possano godere. Ogni uomo è creato per godere. La sofferenza passa; è un attimo che passa, il destino, che ho preparato per i miei fedeli, è splendido e tutti possono averlo. Anche questi, ultimi, giorni stanno trascorrendo, rapidamente; altri non ce ne saranno, piccoli miei, altri non ce ne saranno! Lo capisca il mondo e torni a me che voglio che nessuna creatura prediletta perisca: perdono e dimentico il passato, se vedo, sincero e profondo, pentimento. Se un figlio, pieno di pena, viene da voi, mostra di aver ben compreso il suo errore e propone di non commetterlo più, forse che voi ancora lo rimproverate? Forse che gli negate il vostro amore? Quanto più Io, Io, Dio, accoglierò tra le mie braccia colui che, ravveduto, le cerca per abbandonarsi al lungo pianto di pentimento!

Ho detto che questi sono gli ultimi giorni; riflettete bene sul senso delle mie parole. Sto già incedendo nel mondo per la conclusiva purificazione che deve precedere la mia venuta, gloriosa.

Sposa cara, se qualcuno vuole venire a me rinunci alle vanità del mondo, spezzi con le sue mani tutti gli idoli, che il maligno ha preparato, e corra, voli tra le mie braccia: un Cuore ardentissimo lo accoglierà e lì, lì, su quel Cuore, sul mio Cuore avrà riposo e pace!

Non progettate, come gli stolti fanno, un futuro di gloria umana, di benessere umano, di vanità, insensate: annullerò tutti questi progetti, neppure uno si avvererà; ho un piano che si sta dispiegando e deve giungere a pieno compimento. Io, Io, Dio, lo voglio: guai a chi tenta di ostacolarmi, guai a chi mi osteggia! Quello che desidero avviene, si realizza, sempre, perché Io, Io sono Dio e non uomo; ma guai, tre volte guai a chi ha osato intralciare il mio cammino: la sua disobbedienza ed arroganza non resteranno senza conseguenze.

È sorto, cupo, il nuovo giorno; le luci sono ancora nascoste. Sposa cara, inebriati della felicità che ti dono. Resta, serena, nel mio Cuore e godine le delizie.

Ti amo. Vi amo tutti. Attendetemi: sto attraversando la terra per mondarla e liberarla da ogni marciume.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

06.03.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, sono con voi anche in questo giorno, splendido dono del Dio Altissimo. Sono con voi per guidarvi, come Madre amorosa, verso la meta, ormai, vicina, ma a voi ancora nascosta.

Piccoli miei, voi non sapete quanti giorni manchino; ma Io vi dico che sono pochi e bisogna saperli tesaurizzare, istante dopo istante. Dio nasconde molte cose all’uomo, perché il conoscerle gli sarebbe nocivo.

Figli amati, fidatevi di Dio, beneditelo in ogni istante e la sua volontà sia la vostra volontà. Abbandonatevi, piccoli, abbandonatevi, fiduciosi, all’onda soave del suo Amore.

Quanti nel mondo osano discutere l’opera di Dio! Quanti praticano il male ed attendono il bene, come dono, immeritato! No, figli! No, figli amati: chi progetta il male per gli altri se lo vede piombare addosso all’improvviso! Conoscete le Leggi Divine; tenetele sempre ben presenti. Non sono mutate, figli cari, non sono mutate, sono sempre lee stesse; non ascoltate coloro che propongono precetti diversi da quelli Divini. State accorti, perché di falsi profeti ce ne sono molti e gli ingannatori sono ad ogni svolta.

Non temete di sbagliare, non abbiate paura, se vi siete rifugiati sotto le ali dell’Altissimo con umiltà. Egli vi guida, dolcemente, dolcemente vi guida, perché Dio è un Padre pieno di tenerezza verso i figli, docili ed obbedienti, ma rigoroso, assai rigoroso con i ribelli, indomabili. Ogni padre corregge i propri figli. Prima agisce con benevolenza, considerando la loro inesperienza e debolezza; ma, se essi perseverano nel male, deve usare severità e rigore. Sempre per amore, sempre con amore punisce per educare e, se anche questo non serve, deve prendere provvedimenti, assai drastici, con dolore, con grande dolore; ma deve farlo.

Figli cari, non si dimentichi, si tenga presente che Dio è, sì, infinita misericordia, ma anche perfetta giustizia.

Rifugiatevi, piccoli miei, rifugiatevi, fiduciosi, nel suo Cuore misericordioso ed entrerete nel regno, preparato per voi sin dall’origine del mondo. Gioisco, pensando che tra poco vedrò visi, radiosi e felici, che mi guardano e più alcuna lacrima li righerà.

Sono tanto felice che Gesù scenda a governare la terra, come il più potente sovrano. Vedo già il nuovo mondo, felice, vivere nella giustizia di Dio, nella pace universale. Per questo, perché ciò avvenga, presto, vale la pena affrontare qualunque sacrificio: cosa sono le piccole pene di tutti i giorni, i tormenti del vivere quotidiano, in confronto a quello che Gesù ha preparato per i suoi eletti?

Gioite, figli, gioite, mentre vi avviate verso una meta, grande, sublime. Tutti siete chiamati: ognuno bandisca la tiepidezza e la sostituisca col fervore. Sono accanto ad ogni uomo che opera per Dio: infondo nuove energie nel cuore ed intercedo presso Dio perché siano attenuate le forze del male. Non sentitevi soli, mai, anche se vi sembra di esserlo: una Madre è con voi. Sì: Io sono con voi, sempre, accanto al mio Gesù; state lieti, quindi, siate lieti e pieni di speranza.

Vi amo; immensamente, vi amo!

 

                                                                                              Maria Santissima