Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.04.97
Eletti, attendete con gioia il compimento di ogni
cosa: pensate che le mie promesse tutte si realizzeranno. Siate lieti
dell’aspetto: ognuno prenda sollievo nel vedervi e comprenda che Dio è con voi
e che voi siete con lui.
Sposa
amata, la tristezza non si addice a chi ha Dio nel cuore. Nel dolore pensate
che presto tutto sarà gioia; nella gioia pensate che essa non è cosa
passeggera, ma diverrà presto totale e non avrà termine. Nel travaglio pensate
che avete qualcosa da offrire a me e che, per questo, sarete ricompensati oggi
e domani, sempre. Mentre operate per me, pensate a ciò che state costruendo,
con chi cooperate e dove state andando.
Sposa
cara, voglio che dimostriate fiducia in me, piena e completa: c’è qualcosa che
Io, Io, Gesù, non possa fare? Tutto posso e tutto voglio per voi; ma dovete
adattarvi ai miei tempi che sono giunti e si stanno dispiegando proprio in
quest’oggi di vita.
Vedo le
mie piccole spesso presenti alla SS. Eucarestia. Vedo con quale amore prendete
in voi il mio corpo Santo: è il vostro cibo d’Amore che vi nutre e vi fa
crescere nella fede e nella speranza. Ogni volta porto in voi qualcosa in più:
rinnovo la gioia e offro energia, straordinaria, per affrontare un compito
impegnativo. Anche le tribolazioni, continue, sono importanti: chiedo a voi per
porgere ai bisognosi. Nulla negatemi, piccoli, così fedeli, anche se non capite
bene il motivo delle mie azioni. Molto vi ho rivelato attraverso questo, amato,
strumento, ma ancora molto deve restare celato perché voi possiate dimostrare a
me ed al mondo di credere, senza nulla vedere, di credere alle mie parole solo,
perché provengono da me. Mostratemi, proprio in questi tempi, oscuri, la vostra
fede, luminosa: mi piacciono tanto le vostre, soavi, parole, ma molto di più le
opere che costano, lo so, tanto sacrificio. Di parole ne dicono tante gli
uomini, anche belle, anche piene d’amore; ma di opere molto meno se ne
compiono, perché è arduo e penoso testimoniare con coraggio il bene tra persone
che praticano, con grande disinvoltura, il male. Occorre chiamare il male col
suo vero nome e non usare giri di parole per nascondere la verità e compiacere
i maliziosi.
Sposa
cara, constato, con dolore, che ancora sono numerosi quelli che appartengono al
mio popolo scelto che, quando devono testimoniare tacciono, per vergogna, e,
quando invece devono tacere, parlano troppo. La mia sposa, pensa: “Certo, è
difficile educare un popolo che vive in tempi così oscuri.” Agisco, piccola
mia, con la mia potenza ed ogni uomo di buona volontà dovrebbe già essere
giunto a comprensione, perché non sono uomo, ma Dio, posso ciò che voglio e non
trovo ostacoli al mio volere, se non quelli che Io permetto. Lascio che ognuno continui
ad usare la sua volontà, non impedisco che continuino le offese a me ed i più
grandi tradimenti. Prosegua pure la spirale del male, fino al momento
conclusivo; allora, ognuno raccoglierà ciò che ha operato. Qualcuno mi dirà in
cuor suo: “Gesù amato, non t’importa di dare tanto dolore ai tuoi più vicini,
alle anime, che tu hai posto nel Cuore? Esse gemono, vedendo salire l’onda,
irruenta, dell’ingiustizia, della superbia, dell’arroganza. Le offese, fatte a
te, Dio, le fanno fremere, perché dimostrano che la ribellione non cessa e la
disobbedienza è comune.”
Sposa
amata, sappiano coloro che mi amano che queste sofferenze loro li uniscono più
strettamente a me: condividono i miei patimenti per poter, poi, condividere la
mia gloria. Questo non è solo dell’ultimo giorno, conclusivo: ogni giorno,
soffrendo, voi partecipate al mio dolore; sopportando con amore ed adorandomi,
già siete partecipi della mia gloria e ne sentite gli effetti nel profondo con
la dolcezza che provate ed il vigore che vi trovate, malgrado i molti affanni.
Può
godere chi non patisce con me? Siete i miei convitati, mangiate il cibo santo,
che vi porgo, e state divenendo sempre più, intimamente, parte del mio essere
infinito. Pensate al corpo che ha molte membra, ognuna di esse è parte
integrante del corpo stesso; gode l’organismo, gode la piccola parte; soffre
l’organismo, soffrendo anch’essa. Voi, piccoli cari, siete partecipi di un
tutto che vi ha coinvolto; in esso provate le diverse sensazioni. Siccome il
dolore è presente, non potete esimervi da esso; più profondamente entrate, più
intensamente lo sentite. Quando, però, solo esultanza ci sarà, perché la
vittoria sarà celebrata con festa grandiosa, anche in voi solo esultanza ci
sarà e mai più pena.
Tutto è
letizia per l’uomo che si è chiuso nel mio Cuore: sa che questo è il fine
ultimo di ogni vicenda, perché Io non la permetterei, se non fosse volta al mio
fine. Il dolore dei giusti si trasforma in esultanza; la pena, che subiscono, è
passeggera e si conclude in gioia. L’innocente, che perisce, viene tanto
compianto dagli uomini della terra che si lacerano il cuore, per la sua fine
prematura, talora; egli, però, se ne ride, perché gode quanto mai avrebbe
potuto godere nella situazione precedente.
Se siete
miei, piccoli cari, se lo siete davvero, neppure la morte vi deve fare paura:
essa è l’incontro con me che sono Amore, tenerezza; abbraccio l’anima che mi ha
servito, fedelmente, e la lascio stare al mio cospetto per godere la mia luce e
le mie delizie.
Amici
cari, amatemi ed abbiate fiducia in me: da ogni paura vi libererò e non
esisterà più l’angoscia. Ogni situazione sarà diretta e conclusa da me che vi
amo, infinitamente, vi amo.
Certo,
questi tempi di chiusura sono un poco dolorosi: si chiude un’era e se ne apre
una, completamente diversa. La sofferenza è presente; lo smarrimento delle
anime è logico in questa fase ultimale: l’uomo non capisce cosa stia succedendo
e non prevede quello che ancora deve accadere; ha paura dell’ignoto nel quale,
peraltro, sta per entrare e non può ritornare più indietro.
Questi
momenti sono stati preannunciati da tempo. Vi dico, Io, Gesù, vi dico: non
temeteli, non pensate che accada qualcosa d’incontrollabile ed incontrollato (futuro e presente); Io stesso presiedo
i fatti, lasciando che si verifichi ciò che è utile e togliendo quello che non
serve al mio scopo.
Gli
uomini sono nelle mie mani: la bontà dei buoni serve al mio fine; la malizia
dei maliziosi la volgo sempre al mio fine, così l’empietà e la ribellione.
Tutto si volge, secondo il mio piano. Statemi vicino con la preghiera costante
ed i piccoli sacrifici quotidiani: Io compongo il mosaico e voi ne ammirerete
lo splendore alla fine. Abbiate fiducia in me che sono grande nell’Amore e mai
deludo chi in me confida.
Oggi
prega, sposa cara, prega in modo particolare per le anime tiepide che tanto mi
fanno soffrire. Offri sacrifici per queste affinché la mia misericordia le
avvolga e vinca il loro gelo.
Ti amo,
sposa. Ti amo e chiedo anche oggi di donarmi ogni, tuo, istante di vita.
Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
05.04.97
La Mamma parla agli eletti
Figli
cari, siate gioiosi, sempre: la gioia si addice ai figli di Dio. Chi è nel suo
Cuore di Padre nulla ha da temere: in lui ogni delizia, in lui ogni dolcezza,
nessuna sciagura è mai in agguato. Ciò, che Dio vuole, il suo eletto vuole e
accetta tutto dalle mani sante del suo Creatore, Salvatore, Spirito d’Amore,
che lo permea, completamente.
Se
vedete le cose peggiorare di giorno in giorno, non tremate, ma gioite. Così è
stato preannunciato dai profeti: “Verso la fine accadranno cose terribili; ma
si consolino i fedeli adoratori perché, proprio quando tutto sembrerà
precipitare, tutto risorgerà, improvvisamente, a nuova vita”. Il futuro diviene
sempre più presente e il passato sempre più remoto. L’alba avanza, luminosa, e
le tenebre si allontanano sempre più per chi ha scelto Dio come amico, come
compagno di viaggio, come il tutto della propria vita.
Figli
cari, vi chiedo di conversare a lungo con Gesù. Parlategli, confidatevi,
tenetevi stretti a lui; prendete, saldamente, il suo mantello e non staccatevi
per nessun motivo. Ditelo, ditelo, continuamente, non vergognatevi di dirlo*: “Gesù,
adorato, mio Gesù, ho bisogno di te! Sono come cerva, assetata, che cerca
l’acqua per dissetarsi: tu, tu, Amore, sei la mia acqua!” Egli legge
nel vostro cuore e starà sempre con voi e… sarete beati, veramente beati,
totalmente beati! Nelle piccole tribolazioni non vi sentirete smarriti, farete
la vostra parte e poi direte: “C’è Gesù. Sto sereno e tranquillo, come bimbo,
lattante, in seno alla madre”. Il vostro aspetto, spensierato, farà stupire
molti che, sempre in grande agitazione, vi chiederanno: “Come fai ad essere
così lieto tra tante vicissitudini?” Allora, risponderete: “C’è Gesù. Ci pensa
Gesù. Io lo servo ogni giorno, facendo la sua volontà; egli mi aiuta e risolve
ogni problema che sorge, giornalmente. Intanto passa questo tratto d’attesa e,
presto, mi troverò nell’era di pace e di felicità. Ho Gesù, prima, nello
spirito; l’avrò, dopo, totalmente, per un tempo senza tempo.”
Parlate
così a chi vi può capire, a chi ha già il seme santo in sé; vedrete, come anche
quella creatura si riempirà di gioia e vi chiederà di seguirvi in questo,
stupendo, cammino. Tutti gli uomini desiderano la gioia; ma sono ancora pochi
quelli che hanno imboccato la via giusta per trovarla.
Siate
pieni di carità verso i fratelli ed indicate loro la strada; anzi, illuminatela
con la luce, che già portate in voi. Gesù ve ne offre tanta e ve ne porgerà
quanta ne serve, fino al compimento del suo disegno. Il creato si sta
rivestendo di splendore. Guardate il regno del Cielo: vi annuncia gioia e pace,
gioia per chi opera per averla, pace per gli uomini di pace. Giorni lieti si
preparano per gli amici di Dio. Grande festa c’è in Cielo tra i santi e gli
angeli che vedono, già pronta, la festa anche della terra. Sta finendo il
travaglio, il lungo travaglio: solo canti di lode e di esultanza usciranno dal
pianeta, non pianto, non più lamento. Perseverate: il tratto è breve.
Vi
amo. Ti amo, figlia
Maria
Santissima
*il
senso delle parole è questo: “Mi astengo dal peccato per stare sempre con Dio”