Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.04.97

 

 

Eletti, amici cari, sopportate con pazienza le piccole tribolazioni, quotidiane: mai sono superiori alle vostre forze, ma, al massimo, al limite. Amati, chiedo un poco di più in questo momento, perché col vostro poco, offerto con tanto amore, posso portare a compimento il mio piano di salvezza universale.

 

 

Sposa amata, persevera con pazienza: ciò che ti chiedo è assai poco. Desidero che nel cuore resti sempre la gioia, ma ho bisogno di sacrifici, perché il mondo ha bisogno di molto, procedendo con lentezza nella via della conversione: lo spirito del male possiede troppe anime. Se voi, miei fedeli amici, offrite voi stessi per esse, Io elargirò sempre nuove grazie in misura assai abbondante in modo tale che molte anime ne possano trarre profitto e giungere a salvezza.

Alcuni di voi si fanno cogliere da tristezza, perché talora il travaglio pare assai penoso e difficile da sopportare. Piccoli miei, voi non immergetevi nel pensiero di ciò che sopportate, del sacrificio che offrite: se ci pensate troppo, vi sembra ancora più pesante di quanto in realtà sia. Riflettete, invece, su quello che produce tale, minimo, sacrificio: pensate ai risultati, finali, allo sbocco che avranno per voi e per tante anime che vivono nella più grande miseria morale.

Il tempo non c’è più, piccola, mia, sposa; tutto deve risolversi, in breve: ogni progetto giunge a conclusione, ogni questione si chiude, ogni situazione precipita, ogni parentesi, aperta, non può più restare tale. Tutto avverrà in modo piano per chi bene ha cominciato e meglio proseguito. La conclusione è logica: questa situazione, ottimale, è per pochi, pochi che divengono sempre meno; il male si diffonde, come un contagio, e spesso ne restano vittime anche anime già avviate a buon fine. Il tempo di attesa è un tempo sempre di prova sia per chi vive nella segregazione di un convento sia per chi vive nel cuore della società, tormentata da infiniti problemi.

È prova per tutti, è travaglio per ognuno: la fede viene saggiata e consolidata col sacrificio; si rafforza nella fatica del vivere quotidiano. Amata, pensa agli ultimi, miei momenti della vita terrena: il massimo travaglio è stato proprio allora, quando si compiva il sacrificio, conclusivo, che avrebbe redento il mondo e salvato tutte le anime che avrebbero creduto in me. Questo, come più volte ti ho ripetuto, è un momento decisivo e grandissimo: le anime belle, che a me si sono offerte, devono patire un poco della mia sorte, ma avranno anche un premio, simile a quello che è spettato a me: la vittoria finale e la gloria con essa.

Ieri, sposa cara, ti ho mostrato scene di conversione e il tuo cuore ha goduto, nel vedere come i sacrifici dei buoni mai siano vani, ma anche un semplice sospiro viene colto e dà il suo frutto.

Oggi, sposa, ti mostro altre scene di anime che, partite dall’esilio terreno, si trovano insieme a godere le gioie più pure. Gli uomini le rimpiangono sulla terra, ma esse godono e non conoscono più il dolore.

Vieni, diletta, ti mostro un angolo particolare del Paradiso: qui la luce è azzurra, l’atmosfera soave e ci sono pace infinita e letizia dovunque. Vedi un’immagine, a te nota; tu l’osservi, attentamente, per la sua bellezza e sublime armonia. È volto ben noto a te, ma assai trasformato; ti viene incontro col sorriso e ti guarda, a lungo, senza proferire parola. Vedi, diletta, qui, a differenza di ciò che accade sulla terra, si parla poco: le parole non servono; bastano gli sguardi e l’espressione dei volti per dire tutto. Negli occhi di questa figura femminile c’è un’infinita tenerezza; accanto a lei ce ne è un’altra, assai simile nell’espressione. Ti senti felice, perché il loro sguardo rivela un sentimento, speciale, d’amore e di dolcezza. Un viso, come ho detto, ti è noto, l’altro sconosciuto.

Ascolta le loro parole e rallegrati con esse, per un pochino; scompaia dal tuo viso anche il sottile velo di tristezza, che il travaglio del giorno ti ha dato.

La mamma, da te tanto amata, ti viene incontro e ti dice: “Piccola mia, bambina mia, sono felice per te. Persevera nel bene e non stancarti: qui la felicità è tale che per possederla vale la pena soffrire qualunque pena. Vedi, figlia cara, che splendore di luce? Vedi che sublime armonia dovunque?

Qui accanto c’è una persona, che tu mai hai conosciuto; ella, però, ti conosce assai bene e ti ama tanto: è mia madre, alla quale mi sono ricongiunta. Assieme, siamo infinitamente felici e benediciamo il travaglio passato che ci ha permesso di vivere in questa condizione.

Accanto a me vedi bimbi, gioiosi, che cantano e danzano, spensierati: sono i fratelli che morirono in tenera età e qui sono, insieme, felici in Dio.

Vedi, figlia amata: per un piccolo periodo di pena, si gode un’eterna felicità che non si può descrivere, tanto è sublime. Sopporta con gioia: più gioiosa sei, più ti sarà facile il cammino. Gesù mi permette spesso di venire accanto a te per sostenerti nei momenti più duri, di farti compagnia, quando ti senti più sola: l’amore, piccola cara, non conosce separazione, quando è in Dio; ma è sublimazione.

Vedo, piccola, dal tuo sguardo l’entusiasmo e comprendo che qui vorresti restare, senza più tornare indietro: qui tutto è splendido; giù tutto è grigio. Il tempo ed il momento, però, non dipendono da me: li decide Dio e la mia volontà è perfettamente conforme alla sua.

Completa la tua missione, figlia amata. Sono assai orgogliosa di te: ti sei donata a Gesù e vivi per servirlo. Continua così, senza lasciare che un attimo solo trascorra senza essere volto all’adorazione di Dio. Se anche devi andartene, subito, non farti cogliere da dolore; servi con gioia ed attendi con viva speranza il compimento anche della tua sorte, felice.”

Piccola cara, ti ho donato in questo giorno questa scena, splendida; portala nel cuore e sia di consolazione e sollievo. La luce dell’alba rischiara la tua stanza; gioisci in me ed offrimi ogni attimo. Godi le delizie, che ti porgo e partecipa anche del mio dolore, perché oggi, proprio oggi un gran numero di anime devono presentarsi al mio tribunale e molte di esse non se l’aspettano, non sono pronte!

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.04.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, offrite a Gesù con pazienza e gioia ciò che egli vi chiede: può essere poco, poco oppure di più. Non sta a voi giudicare, se la quantità è giusta; prendete ciò che vi porge e considerate sempre la sua generosità nel porgere e la poca esigenza nel chiedere.

Guardate a quello che fanno gli uomini della terra: esigono molto, per un minimo che porgono! Ebbene, siate certi che Gesù agisce in maniera proprio opposta, sempre.

Nel mondo accadono tanti fatti ogni giorno; spesso seguite con attenzione le vicende, ma non prestate attenzione al profondo significato di ciascuna. Riflettete e capirete come si dispieghi, con potenza, il piano Divino.

Nessuno viva, senza prestare attenzione, nessuno viva, come se niente stesse accadendo; fate fruttare i talenti, che presto dovrete restituire, assieme all’interesse, a Gesù che viene nel mondo; viene, figli amati, così, come se ne è andato: apparirà sulle nubi in un giorno molto simile agli altri e in un tempo assai vicino. In un momento inaspettato verrà; ma troverà la fede sulla terra?

Troverà i suoi ministri pronti? Troverà il suo popolo all’erta?

Quando il Padrone avverte con insistenza, quando lancia messaggi, continui, non bisogna attendere; occorre affrettarsi, rimanere svegli giorno e notte, preparare, preparare! Se tarda un poco, occorre continuare, come se la sua figura fosse già stata avvistata.

Amati, vi ripeto che tutto accadrà, quando neppure voi lo aspettate. Qualcuno, nel suo cuore, dirà: “Mamma cara, io non dormo, sto pronto, sto desto; come può accadere di essere colto di sorpresa?”

Vi dico, figli cari, che è possibile, invece, è possibile per ognuno di voi. Per questo vi dico e vi ripeto: pregate, pregate per non cadere in tentazione, pregate, senza stancarvi mai; nutritevi del corpo, santissimo, non trascurate di farlo. Non dite: “Domani andrò. Domani farò tutto”; tenete presente che l’attimo, presente, è a vostra disposizione, il passato non è più ed il futuro non vi appartiene. Sia Gesù il Sovrano, assoluto, del vostro cuore e viva, regni in esso in ogni istante di vita; solo così potrete essere certi di accogliere il suo ritorno visibile, veramente pronti, pronti a godere con lui le gioie più sublimi.

Figli cari, lasciate ogni vanità: questo è tempo di preghiera e sacrificio, di silenzio e di raccoglimento. Pregate perché molti possano entrare e godere le pure gioie preparate per i fedeli. Sono tanti coloro che ritengono questi tempi normali, tali e quali al passato; per voi tutto è diverso. Rimanete pure zitti se non siete capiti né creduti; ma, quando vedete cuori pronti ad accogliere la luce e la parola Divina, donate con generosità. Chi crede e si piega, docile, alla Legge Divina, si accosta degnamente ai S. Sacramenti ha già la vittoria in pugno; vedrà, certo, vedrà il sorriso sublime di Gesù e sentirà le, splendide, sue frasi: “Vieni, servo fedele! Vieni a godere con me; non ti sei stancato di servirmi, anche quando tutti avevano cessato di farlo, non hai badato a sacrificio o a fatica, perché l’amore bruciava il tuo petto. Vieni, amato! Vieni e godi ora le gioie, promesse”.

Ecco, figli cari, quello che accadrà a chi saprà perseverare, fino all’ultimo, senza cedere alla tentazione di lasciare.

Vi amo tanto, figli cari. Sono con voi sempre, specialmente, però, quando il sacrificio è più duro ed il dolore più acuto.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima