Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

29.04.97

 

 

Eletti, amici fedeli, verrò nella gloria per ricompensare i fedeli per la loro fedeltà, i buoni per la loro bontà, i perseveranti per la loro perseveranza. Vengo a portare cibo abbondante lì, dove c’è grande carestia, acqua dove grande era l’arsura, gioia dove c’era solo sospiro. Amici, attendetemi: vengo assai presto per sollevare il mondo dalla sua miseria.

 

 

Sposa amata, vivi in letizia, perché il tempo è vicino. Non avrete aspettato invano, miei piccoli; vi chiedo qualcosa ora, giorno dopo giorno, per darvi molto dopo, per sempre. Piccola mia, la felicità sarà eterna. Vi conduco nell’eternità, fuori dal tempo e vi mostro le grandi meraviglie, nascoste da secoli e millenni. Vedrete cose stupende, quali mai ha contemplato vista umana.

Piccola sposa, ti sembrano assai lievi i sacrifici, che ti chiedo: li offri con amore e letizia. Non sempre gli uomini sanno essere generosi; questi, poi, che vivono in questo tempo sono oltremodo avari con me, mentre sono di grande larghezza verso se stessi.

Chiedo di più a chi è docile e pronto a fare la mia volontà, a qualunque costo, chiedo molto ai miei amati, che sono veramente miei nella mente, nel cuore, nella volontà. Quello, però, che darò è infinitamente più grande e ognuno benedirà il suo sacrificio: avrà una lauta ricompensa, per la sua offerta. Triste sarà la sorte di chi nulla ha porto, di chi neppure minimamente ha voluto sacrificarsi: rimpiangerà le occasioni, che si è lasciato sfuggire; ma inutile sarà il suo pianto e vano il ricordo: il passato non si potrà più riprendere ed il futuro non ci sarà.

Sposa amata, quanti si stanno preparando un futuro doloroso! Quanti non apprezzano il dono della vita e lo sprecano, lo bruciano, lo distruggono, per noncuranza, per superficialità! Dimmi, diletta, che altro posso fare per loro? Se parlo, non mi ascoltano, se grido, si turano le orecchie, ai miei segni non badano, alle mie meraviglie non fanno caso, al mio invito non rispondono, ai miei messaggeri non dànno retta, al mio tempio non si avvicinano, rifuggendo dai canali, ancora abbondanti, che Io, Io, Gesù, metto a loro disposizione. Ecco: ora i segni diverranno ancora più evidenti e la mia presenza sulla terra ancora più sensibile. Opero con potenza perché gli uomini si volgano a me, subito, senza porre ancora indugio; ma quanti verranno?

La terra arde del mio Amore, ogni angolo ne è permeato: voglio la salvezza di ogni anima; ma ogni giorno se ne perdono molte. Quando avviso con messaggi, continui, bisogna subito mettersi all’erta!

Quando l’agricoltore vede il Cielo farsi nero e minaccioso non deve fingere di non vedere e proseguire il suo lavoro, come se nulla stesse accadendo; quando, poi, cadono le prime gocce, guai se non si è già trovato un congruo riparo: sarà troppo tardi per tornare a casa e dovrà rimanere sotto la pioggia, senza difesa alcuna, e grande sarà il suo disagio e grave il pericolo.

Mia diletta, questo sta accadendo nel mondo: gli agricoltori sono molti, in ogni parte del globo. Essi mai alzano il capo per guardare le condizioni del Cielo. Se un lampo l’attraversa, essi non badano, se il tuono si fa sentire, essi non ci fanno caso: proseguono il loro lavoro con indifferenza. Cadono anche le prime gocce che, presto, divengono goccioloni; essi non se ne accorgono, tanto sono presi dal loro lavoro, pensano solo alla ricchezza che ricaveranno, ai piaceri che potranno godere, alle distrazioni e svaghi che si potranno concedere. Tanto sono immersi in questi pensieri, da non far caso a quello che accade: non vedono e nulla sentono. Questa loro leggerezza costerà assai cara! Sposa amata, chi si trova in tale condizione corre un grave rischio: nessuna ricchezza avranno, nessun piacere godranno né distrazione né svago; tutta inutile la loro fatica. Ognuno deve farsi assai attento, deve divenire molto riflessivo: dono grazie ogni giorno, con larghezza e in grande quantità; ma guai a chi non ci fa caso, guai a chi non le sa cogliere! Passo e busso alla porta dei miei figli, ma non entro, se nessuno mi apre; vado oltre. Può accadere che per quella strada non torni più: quella poteva essere l’unica occasione, ormai perduta. Amata, è assai grave il momento presente per la tua nazione, anche per la tua nazione, privilegiata, perché sede da me scelta per il mio Vicario in terra: le scelte che si sono fatte sono state non secondo la mia Legge, ma contro la mia Legge; non con me, ma senza di me! Il mio angelo bianco parla e non tace; ma chi lo ascolta, ormai? Le gocce, pesanti, che cadono dimostrano quello che avverrà: una prova dura sovrasta il tuo paese, sposa amata. Siano unite le vostre preghiere, siano incessanti: la mia mano sarà più leggera e molte difficoltà verranno alleggerite.

Ecco: un altro, grande, giorno sorge. Quanti lo vivranno, pensando a me; quanti mi offriranno il loro cuore? Anche oggi ci saranno i miei doni meravigliosi, anche oggi offro grazie, abbondanti. Ognuno le colga, sposa amata. Ognuno ne faccia tesoro. Dono energia a chi ne abbisogna per allontanarsi dal fango del peccato, dono luce per vedere quale via occorra percorrere per venire a me. Lascio aperti i miei canali affinché ognuno possa servirsene e mando i miei messaggeri tra la gente, come angeli di luce che illuminano le cupe tenebre; dono attimi, preziosi, per mutare vita, prima dell’incontro con me.

Oggi, sposa amata, ho molti appuntamenti. Ho preavvisato, per Amore: chi è ben pronto godrà le mie, sublimi, gioie; chi non ci ha dato importanza si presenterà a me in vesti logore ed indegne. Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti!

Prega, mia amata, assieme a quelli che stringi accanto a te, affinché ognuno si tenga sempre pronto: quando Io, Io, Gesù, vengo, non voglio aspettare, non intendo attendere; entro, mi prendo ogni cosa che mi appartiene e, lo sai, tutto mi appartiene: uomini e cose.

Resta in me, sposa amata. Vivi la mia vita con amore!

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

29.04.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, Gesù vi rinnova le promesse perché viviate in letizia questi tempi di difficoltà. Il mondo è ad una, grande, svolta, decisiva, ma non vuole rendersene conto: ovunque fiumi di parole, fiumi di progetti, illusione di avere una terra migliore, senza fare alcuna fatica, illusione di avere la pace, senza prima ottenerla nel proprio cuore! Si vuole avere, avere sempre di più, ma senza nulla dare! Vedete, figli amati, come ci si rifiuta di fare anche il minimo sacrificio per Dio!

Egli chiede prima poco, assai poco, solo piccoli sforzi; ma è, ormai, venuto il tempo della prova: Gesù è vicino ad ogni uomo di fede per saggiare la sua fedeltà. Figli amati, chi ha superato bene le prove è già vittorioso, vittorioso prima su se stesso, poi, pronto ad aiutare anche il fratello che ha accanto, poi, quello lontano, poi, tutta l’Umanità.

Figli cari, il processo incomincia dalla vittoria sulle proprie debolezze: occorre vincere il peccato, ogni peccato, prima quello grave, poi, gradualmente, i minori. Si può arrivare, figli cari, si deve arrivare a questo, altissimo, traguardo! Perché dico ‘si deve’? Perché, amati figli, non siete voi che agite, ma è Dio che agisce in voi. Egli opera meraviglie proprio in questo tempo: vuole tutti salvi e felici; corre da chi lo invoca con cuore sincero, raddoppia le sue forze, parla, dolcemente, al suo cuore, lo rasserena, gli dà fiducia e speranza, poi, lo prende per mano.

I vostri, grandi, progressi sono opera dell’azione di Dio. Fa tutto il suo Amore; è necessario solo abbandonarsi, come bimbi. Pensate ad un piccolo che percorre una strada, lunghissima ed impervia: potrebbe mai farlo con le sue gambine, deboli e tremanti? Questo piccolo, certo, non è andato da solo, ma qualcuno l’ha condotto, incolume, fra tanti pericoli.

Ebbene, anche per voi sarà la stessa cosa: siete i bimbi di Gesù e miei, se rimanete vicini ed obbedienti arriverete sempre più lontano; non voi camminate, ma le nostre braccia vi conducono, perché vediamo che siete stanchi, tanto stanchi.

Lasciatevi andare, gioiosi e sereni; proseguite pure insieme ai fratelli, simili, e cantate, per la gioia, esultate, per la grande letizia: state andando ad una festa, alla più grande festa.

È pronto un posto magnifico per ciascuno di voi: una poltrona in prima fila, (ve lo dico in segreto). Dovete, però, perseverare, perseverare, senza stancarvi: ogni prova, superata, è un passo avanti, è uno scalino più in alto. Le prove sono tante, di ogni genere: sono dosate, figli cari, dosate, secondo le vostre forze e la vostra condizione.

Siate felici: ogni giorno, quando vi svegliate, guardate il Cielo e benedite l’Altissimo che tante meraviglie ha compiuto in voi ed altre ne compirà, ancora di più splendide. C’è un magnifico progetto fatto per ogni uomo; egli deve solo accettarlo e collaborare alla sua, piena, realizzazione.

Sapete, miei carissimi: Gesù chiama ogni uomo nel suo regno d’Amore e non basta dire “sì”, senza poi far seguire le opere alle parole. Oggi vi viene chiesto qualcosa e domani ancora dell’altro: siate pronti, obbedienti, decisi e tanto umili.

Se Dio vi ha dato doni o carismi vari, non inorgoglitevi e non pensate che ciò avvenga, per i vostri meriti: Dio opera sempre gratuitamente, per bontà, per tenerezza; è un Padre meraviglioso che gode nel vedere i figli felici, a pieno.

Oggi, diletta figlia, il giorno è buio e nebbioso; è triste, certo, particolarmente per chi non ha Gesù nel cuore, ma per i miei figli, diletti, splende un gran sole, qualsiasi sia il tempo meteorologico.

Lasciatevi cullare dai raggi, caldi e luminosi.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima