Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.05.97

 

 

Eletti, amici fedeli, il mio cuore brucia d’Amore per voi, per ogni uomo; ma non sono ricambiato, non sono amato: le mie Leggi, Sante, non sono seguite e ognuno si è costruito una sua logica di vita. Il mio dolore è grande: le anime sfuggono alla luce e cadono in rovina!

 

 

Amata, mia, sposa, il pensiero di un patimento che duri sempre, per l’eternità, inorridisce, quindi, molti uomini hanno mutato la realtà in illusione: per non obbedire alle Leggi, che Io, Io, Dio, ho posto nel cuore umano, che ho scritto in modo indelebile col mio dito, sostengono che le forze del male non esistono, che l’inferno è invenzione e che l’uomo si salva comunque, sia che faccia il bene che il male. Ecco, mia diletta, un’abile mossa del mio astuto nemico: non c’è via più facile per catturare le anime che illuderle con questa follia.

Non credere che siano pochi coloro che cadono in questo tranello: sono molti, sono in numero sempre crescente. Non potendo eliminare del tutto i morsi della coscienza, cercano un compromesso per acquietarla e s’inventano una via inesistente per fare quello che piace, senza ledere la possibilità di salvezza dell’anima.

Piccola amata, le cose stanno proprio diversamente; ogni uomo deve ascoltare gli insegnamenti della Chiesa, che è presieduta da me, Dio. Chiedo a voi, dolci consolatori del mio cuore, che vi opponiate risolutamente a questa eresia, ogni volta che la sentite diffondere. Non tacete, miei amici, quando occorre parlare, dite ovunque come stanno veramente le cose e istruite i fratelli affinché non siano colti dalla più grande rovina.

Ecco, si avvicina a grandi passi la fine dei tempi; ognuno raccolga le sue cose e si prepari ad un viaggio, secondo il mio volere. C’è ancora molto da fare e solo una piccola parte dell’Umanità ha abbracciato la vera religione. Sono sorte eresie di ogni genere, perché il nemico non si concede riposo; nulla sa con precisione dei miei piani, ma è convinto che le sue insidie devono presto cessare, perché entro questo secolo deve compiersi ogni cosa. Come vedi, sposa cara, il secolo volge, rapidamente, al termine e occorre operare in fretta. Le mie creature predilette indugiano e perdono tempo, prezioso; ma il nemico non si lascia sfuggire un istante: assale e strazia lì, dove gli si è concesso di farlo.

Tu vegli con amore, piccola mia, tu vegli con me; ma c’è chi è desto per strapparmi le creature, che tanto amo. Esse dormono e si lasciano assalire, senza neppure fare opposizione alcuna.

Vieni con me, diletta: andiamo, insieme, per le vie di alcune città che sono proprio nel tuo paese.

Guarda quanta offesa viene fatta alla grande dignità umana, vedi quanto peccato c’è ovunque! La degradazione in questi, ultimi, tempi è cresciuta a dismisura, la grande lebbra ha contagiato gli spiriti. Vedi coi tuoi occhi quanti sono i miserabili che, per denaro, vendono il loro corpo e la loro anima. Anche a costoro ho parlato: ogni uomo è prezioso ai miei occhi e lo amo, infinitamente. Come vedi, non sono stato ascoltato: ognuno percorre la via dell’errore con tale disinvoltura, da non sembrare neppure creatura pensante, ma piuttosto scimmia, senza cervello.

Amata sposa, se il tuo cuore si strugge nel vedere tutto questo ed una grande tristezza ti coglie, pensa al dolore che colpisce il mio cuore che ama infinitamente ciascuno di questi disgraziati che vagano come bruti e bruciano in tale, miserabile, modo la loro esistenza. Costoro sono i grandi infelici, coperti di piaghe, che penano, terribilmente, qui sulla terra e si preparano a patire assai di più, quando, tra breve, tra ben poco, chiederò a ciascuno conto delle sue opere e della sua vita, bruciata, così vergognosamente, per una manciata di polvere!

Non ci sarà più a lungo un tale spettacolo per le vie del mondo: le strade saranno ripulite perfettamente e purificate completamente dai miei angeli che già sono all’opera in molte parti del mondo. Vedo il tuo volto assai triste: partecipi, intensamente, del mio immenso dolore, perché vivi la mia stessa vita; ma consolati, vedendo ora scene gioiose e soavi, che Io, Io, Gesù, ti mostro per farti gioire. Ecco: questa, splendida, parte del Paradiso ti mostra alcune anime, che da poco sono giunte, che  godono le più soavi dolcezze e sono riconoscenti ai fratelli che hanno pregato tanto intensamente per loro da ridurre, assai, la loro permanenza nel luogo di purificazione. Vedi l’effetto continuo delle vostre preghiere. Neppure un’Ave resta senza effetto: questa, splendida, invocazione commuove, profondamente, il mio cuore ed elargisco grazie e doni a chi la recita con devozione.

Siate attivi, siate sempre immersi nell’orazione, profonda; non stancatevi, anche quando sentite venire meno il fervore e cominciare il deserto: la fede di ogni uomo deve essere provata. Quando vi sentite stanchi, ma continuate, per amore, solo per amore, senza sentire la mia tenerezza in voi, allora, proprio allora acquisite i meriti maggiori.

Vi amo tanto, piccoli; quando vi sembro lontano, allora, proprio allora sono vicinissimo, vi stringo tra le braccia e provo la vostra fedeltà.

Sposa, anche colui che è tutto mio e mi offre ogni minimo anelito porge ben poco rispetto a ciò che riceve e che riceverà: i vostri doni, per quanto grandi siano, sono sempre proporzionati alla vostra piccolezza; i miei sono infiniti, durano per un tempo senza tempo.

Proseguite con coraggio e non lasciate neppure per un attimo la preghiera del cuore: le anime si continuano a salvare proprio per lo zelo che molti di voi hanno. Siate fratelli, pieni di carità: da me avrete il premio massimo.

Ecco: le luci del nuovo giorno sono alte. Benedico il tuo sacrificio, la tua vita. Ti offro delizie e dolcezze anche oggi, assieme a qualche sofferenza che mi serve.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.05.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figliolini cari, siate gioiosi in questo splendido mese, che la Chiesa dedica a me. V’invito alla gioia del cuore, alla preghiera, al sacrificio.

Esulti il vostro cuore, perché Gesù regna in esso e vuole restarvi per sempre. Siate perseveranti nella preghiera, anche quando giungono la stanchezza e la noia; la preghiera, che Gesù desidera, è quella non delle labbra soltanto, ma l’anelito che viene dal profondo dell’anima. Dovete, figli cari, volere ciò che Dio vuole e respingere ciò che a lui dispiace. Non fatevi trarre in inganno dal nemico che ricorre a mille astuzie pur di farvi deviare. Non serve che abbiate sempre gli occhi immersi nella lettura di orazioni di ogni genere, quando la vostra vita non è coerente al Vangelo.

Non si giustifichi l’operato disonesto con la frase: “Tanto Dio è misericordioso!” Sforzatevi di camminare per la strada da lui indicata anche nelle piccole cose; le azioni che fate dimostrano quanto amate Gesù. La vita quotidiana vi chiede di fare sempre delle scelte: ognuna di esse è importante, assai importante. Riflettete bene su ciò che fate: quando dite “sì” sia per fare il volere Divino; quando dite “no” sia per non dispiacergli.

Siate suoi nei fatti, figli cari, non a parole. Con dolore vedo che questa lezione non è stata ancora ben capita da tutti. Vi ho chiesto di scindere ogni legame col male: non siate mai troppo sicuri di voi stessi, mettendovi nell’occasione di dire o fare qualcosa che dispiaccia a Dio. Evitate le occasioni nocive e state lontano da ogni tentazione, perché il nemico è assai astuto, vi lascia credere prima ciò che poi non riuscite a fare.

Sapete che i giorni che restano, prima del grande, magnifico, appuntamento sono assai pochi: a che serve cercare svaghi e passatempi? A che serve mettersi nell’occasione di cadere nel peccato?

Siate sobri in tutto. Mirate all’unico fine in ogni, vostra, azione: piacere a Gesù in ogni istante, quando pensate, quando agite.

Vedete come intorno a voi il mondo non si dà tregua: cerca e ricerca il piacere, progetta come conseguirlo, senza badare a princípi morali, leggi; insegue un’idea di libertà che significa solo agire senza fare l’uso dell’intelletto e del cuore. Questo gioco è assai rischioso, sempre, ma in tempo, speciale, lo è ancora di più. Chi sbaglia, gravemente, non avrà possibilità di riparare, chi continua nell’errore finirà col precipitare tanto in basso, da non riuscire più a rialzarsi. Chi cerca il diletto del corpo ad ogni costo imbocca la strada che mai lo farà giungere a Dio!

Gesù chiede poco. È facile obbedire alle sue Leggi: occorrono solo un po’ di buona volontà e tanta umiltà. Tutti ci possono riuscire. Voglio che ogni, amato, figlio faccia il massimo sforzo per essere docile ed obbediente al volere Divino.

Non portatemi fiori, se il vostro cuore è lontano dal bene, se siete immersi nel peccato e non avete alcuna intenzione di allontanarvene. Piccoli cari, la mia volontà è perfettamente conforme a quella di Dio: quando voi disobbedite a lui, date un grandissimo dolore anche a me.

Mi piacciono i vostri doni, mi piacciono le vostre parole, affettuose; ma, prima di tutto, desidero il vostro cuore sincero, l’intenzione di vincere il male, la volontà, decisa, di staccarvi dal peccato anche dal più piccolo: è sempre offesa a Dio. Quando avete ben compreso questo, toglietelo, decisamente, dalla vostra vita.

Vi ripeto ciò che spesso sono solita dire: vivete ogni giorno come se fosse l’ultimo della vostra vita. Pensate alla sera: “Se Dio mi chiamasse, sarei pronto?” Lo stesso pensiero fatelo, continuamente, nel corso della giornata.

Figli amati, vi voglio felici. Lo sarete, se mi obbedirete.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima