Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

15.06.97

 

 

Eletti, amici cari, il vostro Signore si piega su di voi con Amore: vuole alleviare le pene dei figli. Siate nella letizia, perché la primavera del mondo è arrivata.

 

 

Sposa amata, riferisci al mondo le mie parole d’Amore. Non tremino di paura gli uomini che amano la mia Legge, non gemano coloro che mi hanno messo al primo posto nella loro vita: sono convinti che qualcosa debba accadere, presto e non riescono, però, a capire quello che deve avvenire.

Desidero che le mie amate creature rimangano in attesa, sempre pronte ad accogliermi, senza sapere con esattezza il momento e l’ora, che Io ho stabilito per il grande avvenimento.

Ogni giorno, mia sposa, ogni giorno può essere quello grandioso: siate sempre anelanti e non perdete la speranza. Se tardo un po’, attendetemi. Sappiate che le mie promesse sono sempre certezza; ho messo alla prova molti per vedere se riescono a perseverare nella fedeltà. Qualcuno si è già stancato; qualcuno volge già il pensiero altrove. Così è; così sarà ancora per un po’. Quando solo i fedelissimi mi attenderanno, senza lasciarsi distrarre dalle voci, insidiose, che li dissuadono, allora, allora ci sarà la grande sorpresa.

Ho preparato la terra al mio ritorno; l’Universo, che ho creato, freme di gioia misteriosa. Ho visitato gli abissi, ho solcato i mari, ho sorriso al Cielo: tutti hanno ben capito il mio messaggio. Ho ripetuto più volte le stesse cose agli uomini: essi si sono mostrati increduli. I piccoli hanno esultato di grande gioia; i piccoli, più puri, mi attendono da un momento all’altro, parlano tra di loro col volto luminoso, si ripetono l’un l’altro il meraviglioso messaggio. Mi aspettano, sposa amata, mi aspettano i piccoli; ma non mi pensano neppure per un attimo i potenti della terra! Vedo le loro menti così lontane e i loro cuori così gelidi! Già sono pronti ad attuare i loro piani senza di me e già sono pronti a farne di nuovi, seguendo la loro follia e quella dei molti che li assecondano. Lascio fare, lascio decidere, lascio proseguire ancora per un attimo. Sono sulla soglia, sposa diletta, sono sulla soglia e guardo bene ciò che accade, prima di entrare!

I miei angeli parlano e non tacciono, annunziano con insistenza il fatto meraviglioso: “Si prepari il mondo! Il Signore dell’Universo torna; torna non nei cuori, non nelle menti solo, ma per governare popoli e nazioni con scettro potente come il Re dei re! Abbasserà la superbia dei potenti, innalzerà fino al Cielo gli umili”. Quante volte, mia diletta, quante volte gli uomini hanno sentito queste parole! Perché le ho ripetute in numero infinito? Perché ci si riflettesse bene sopra; perché si capisse che voglio nel mondo la giustizia, la pace, la concordia, la carità, l’amore. Sono sulla soglia e guardo quello che hanno fatto gli uomini per prepararsi e quello che continuano a fare. Ebbene, cosa vedo?

Ognuno procede senza giudizio, continua a costruire il suo castello di sabbia, lo adorna secondo il suo gusto, aggiunge parte a parte e non guarda il mare che si fa assai burrascoso né il Cielo che diviene sempre più cupo; guarda, invece, accanto a sé il suo simile che sta facendo la sua stessa cosa e gareggia con lui, lo invidia, cerca di superarlo, non si preoccupa di altro.

Guardo quello che si fa nelle famiglie: i figli non conoscono più la parola “obbedienza”, al suo posto c’è “arroganza”; il marito non conosce più i termini fedeltà ed amore, li ha sostituiti con altri: inganno e tradimento. Le madri gemono, le spose soffrono e il nemico esulta: è riuscito nel suo gioco, maledetto.

Guardo ciò che accade negli ambienti di lavoro: chi comanda approfitta, non serve tutti, ma si fa servire da tutti; bada, attentamente, a curare il proprio interesse, quello altrui lo ignora.

Guardo coloro che hanno imprese: studiano come avere il massimo profitto col minimo dispendio; diminuiscono le paghe, sfruttano, vergognosamente, i più bisognosi.

Guardo ciò che accade sulle strade: vedo gruppi di folli che si riuniscono per chiedere la libertà di vivere come bruti ed insegnare agli altri a fare altrettanto (qui si allude alla manifestazione di Venezia degli omosessuali).

Guardo nei luoghi di svago e di divertimento: aumentano le fucine di satana; aumentano anche nella città da me prescelta per essere la sede del mio Vicario (qui si parla dei luoghi di degradazione). Guardo, per consolarmi, i miei consacrati. Penso: almeno questi mi daranno gioia, mi hanno offerto la loro vita, spontaneamente, si sono donati a me!

Sposa amata, non posso dire quello che vedo: il nemico ha preparato una ragnatela, invisibile e ben strutturata, anche per loro e molti di essi ne sono restati imprigionati! Ritiro, quindi, il mio sguardo e lo poso sulla Madre dolcissima che mi guarda e piange. La stringo tra le mie braccia; ella mi guarda e, mostrandomi il piccolo resto, che palpita ancora d’amore per me, mi dice: “Figlio mio adorato, questi sono rimasti. Questi sono tutti tuoi: notte e giorno ti adorano e non anelano che a te.”

Piccola mia, Io, Io, Gesù, vi guardo: sul viso, sereno, c’è il sorriso della speranza, c’è la pace di un cuore amoroso, c’è il desiderio di conoscermi sempre di più. Per voi scenderò presto, visibilmente, a governare la terra, per voi che mi attendete con l’abito bianco, che vi sforzate di mantenere tale, con la lampada accesa, che vi preoccupate rimanga luminosa, che mi venite incontro con canti di lode, come bimbi, ornati, che si preparano a fare la loro prima Comunione.

Venite a me, piccoli, tanto amati: a voi farò la splendida sorpresa, a voi ed a tutti coloro che, pur non avendomi conosciuto, si sono mantenuti puri nel cuore e mi hanno amato, pur non sapendo il mio nome! Esso, infatti, è impresso a lettere di fuoco in ogni cuore; ora lo rivelerò, palesemente, a chiunque desideri perché la sua gioia sia completa.

Ti amo, sposa mia. Offrimi ogni istante di vita!

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

15.06.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli, miei, cari, ascoltate bene le parole di Gesù e riflettete sul loro significato. Guardate i segni: parlano chiaro, le cose nascoste divengono palesi, ciò che era sconosciuto diventa noto, il mondo sta mutando. Gesù alza il velo ai suoi più fedeli per mostrare le meraviglie nascoste. Quali sono queste cose, meravigliose? La prima, la più grande, che tutti gli uomini devono scoprire, è il suo Amore, il suo, infinito, Amore per ogni creatura. Da questo scaturiscono tutte le altre.

Cosa fa un padre che ama tanto i suoi piccoli? Li ricolma di tenerezze, di premure, di doni, di gioia. Ecco: Gesù vi sta dimostrando la sua tenerezza, vi guida col volto sorridente e vi invita ad avvicinarvi sempre più a lui. Quante cose vuole dirvi, quante carezze darvi, quanta dolcezza dimostrarvi! Egli non sta seduto sul suo trono di gloria, ma vi viene incontro. Guardatelo! Guardatelo con gli occhi del cuore. Non indugiate: corretegli incontro, perché vi vuole abbracciare, ad uno ad uno! Conosce le vostre vicende, le preoccupazioni che avete, le pene segrete: conosce tutto Gesù. Per questo motivo egli vi viene incontro, sorridendo. Sapete cosa vi dice? “Vieni, mia creatura. Vieni qui, a me, per trovare consolazione; lo so che hai tanto sofferto, che ti sei sacrificata, che hai aspettato giorno dopo giorno il mio ritorno! Eccomi: sono qui per te; non hai sperato invano, non hai atteso inutilmente. Vengo per darti il premio di fedeltà. Guarda come sono pochi coloro che mi sono restati attorno: chi se n’è andato a destra, chi a sinistra, chi da una parte, chi da un’altra! Ne ho chiamati tanti alla mia festa; ma scarsa è stata la risposta. Mi hanno chiesto: “Si festeggia subito, subito, ora?” Ho risposto: non sta a voi sapere il tempo; preparatevi, se volete partecipare, ed attendete il mio tempo. Così ho detto. Ho visto quindi sciamare i miei figli lontano da me: hanno scelto il godimento immediato, hanno abbandonato me che li conducevo alla vita di eterna felicità!

“Ora – dirà sempre il mio Gesù – sono qui: ogni attesa è soddisfatta, ogni promessa si è trasformata in realtà, ogni pena in gioia, ogni lacrima in sorriso.” Questo verrà a dire mio Figlio a tutti quelli che si sono preparati. Siate pronti, figliolini, siate all’erta e non vi fate alcuna, inutile, preoccupazione: Gesù vi troverà dovunque siate. Restate fermi ai vostri posti e ognuno assolva al suo compito con zelo e letizia: chi è in famiglia sarà colto in famiglia, chi è per strada sarà colto per strada; chi è al lavoro lì incontrerà il suo Signore. Pregate! Pregate affinché la sorpresa, che Gesù si accinge a fare, sia gradevole per tutti. Non accada a nessuno di essere sorpreso nel momento in cui compie una colpa grave, nell’attimo in cui sta facendo un progetto contro la volontà Divina: come sarebbe triste ed irreparabile la sua situazione! Gesù viene, figli, viene per tutti; viene nel mondo per giudicare il mondo, viene per esaminare il comportamento di ciascuno: parole ed opere, intenzioni e fatti. Fate ordine, figli cari, fate ordine nella vostra vita, così, come fate, solitamente, quando nella vostra casa deve venire un ospite illustre. Allora voi ripulite ogni angoletto, lucidate dovunque: volete fare una bella figura davanti a colui che viene. Ebbene, questa volta ci sarà un ospite illustrissimo nella vostra vita, il più grande, il più illustre, il più splendido! Già sapete che in tempo brevissimo verrà. Non datevi riposo: riordinate tutto, curando i minimi particolari; quando egli verrà e vedrà tanta precisione, sicuramente, vi loderà.

Coraggio: vi amo, vi aiuto, vi sostengo, vi proteggo!

                                                                                  Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima