Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
20.06.97
Eletti, amici, che avete preso la vostra croce e mi
seguite, nessuno può venire nel regno che ho preparato, senza prepararsi,
portando con pazienza ed amore la sua croce.
Sposa
amata, la grande gioia è dopo la grande sofferenza. Lo sappia il mondo: chi
vuole liberarsi dalla sua croce ne troverà un’altra ancora maggiore che
diverrà, veramente, insopportabile. Chi porta con pazienza quella che ha e
chiede a me le forze per perseverare nel bene si sentirà sempre più
alleggerito.
Vi dico,
figli cari della terra, che il tempo è giunto, ormai, e la grande luce è sorta,
anche se sono ancora assai pochi coloro che la vedono. La vede, miei cari, chi
la vuole vedere, chi ha lasciato la via tenebrosa per correre su quella
luminosa. Sto togliendo il velo dagli occhi dei miei amici più fedeli e la
nuova realtà apparirà, gradualmente, nel suo fulgore. Chi ha scelto me ha me
per guida, viene condotto, dolcemente, dall’onda del mio Amore: il peso che
porta, per mio amore, sembra lieve e tale resterà fino alla fine. Quanti sono
tra il popolo, da me prescelto, quelli che hanno preso questa via? Vedo grandi
masse umane correre verso una meta che le porterebbe tutte alla rovina, se non
intervenissi, continuamente, per frenare ed arginare la folle corsa.
Come
agisco, sposa, mia, diletta, tu l’hai ben compreso, perché la tua mente è
sempre volta a me ed il tuo cuore è nel mio. Per fermare gli uomini che si precipitano,
in gran numero, verso la rovina più completa tolgo, gradualmente, ad essi tutto
ciò che è superfluo; come hai potuto più volte constatare, l’uomo che gode di
ogni bene e di ogni agio è proprio quello che cade più facilmente nelle unghie
del nemico astuto.
Quando
l’uomo fatica poco e dispone di molto tempo libero si fa prendere dalla noia,
cade nel vizio, coltiva le sue passioni, si lascia dilaniare da esse e
dimentica la sua dignità.
Sposa
amata, devo stringere la morsa; sì: è venuto, ormai, il tempo della stretta
finale. Non ci sarà più nulla di sicuro, neppure le sicurezze, che sembravano
ormai acquisite, saranno più tali.
Mia
diletta, tremerete per tutto, non vi sarà assicurato nulla di ciò che già
possedevate. Questo dico agli uomini che camminano a testa alta, sicuri del
loro futuro, superbi dei beni che posseggono, incuranti dei problemi altrui.
Mia piccola, nessuno si senta arrivato e sicuro perché, prima che il tempo si
compia ed il nuovo giorno giunga, ci saranno tribolazione e tormenti, graduati,
secondo le necessità.
Questo è
il culmine della grande purificazione che risanerà il mondo dalle sue terribili
piaghe.
Tu mi
guardi in maniera interrogativa: vorresti che spiegassi come si svolgeranno i
fatti. Ti spiego con un esempio. Pensa ad un medico che deve curare un malato:
se il male è lieve, la cura sarà meno penosa e l’infermo impiegherà poco a
guarire; se, invece, il morbo è grave, le piaghe infette, la situazione
pericolosa, occorre operare con urgenza, andare in profondità, usare terapie
drastiche per tentare di salvare il malato.
Guai al
medico che sottovaluta la gravità del male: procura la rovina del malato! In
questo caso, questo pericolo non esiste, perché il medico sono Io, Io, Gesù: la
diagnosi è sempre perfetta e la terapia proprio adeguata. Vedo avanti ai miei
occhi la scena del mondo intero: ogni uomo è davanti a me. Provvedo, proprio
come un medico, scrupoloso ed accorto, a ciascuno, secondo il bisogno: chi ha
male lieve subirà un intervento proporzionato; chi, invece, ha una malattia di
notevole gravità deve subire un’operazione dolorosa e assai lunga. Se la
supererà, sarà salvo; diversamente, seguirà la strada che si è scelto.
Ecco,
dalle parole che ti ho detto puoi capire con chiarezza come si svolgeranno i
fatti nel prossimo futuro e come già in parte si stanno svolgendo. Vedi ovunque
tormento e prove: è questo il tempo di prepararsi per la fase conclusiva che
sarà assai più dolorosa lì, dove c’è maggiore marciume. Esamina con la tua
mente quali sono i paesi più corrotti, degradati, sviati, ribelli e superbi;
ebbene, nella grande purificazione, finale, quelli sono considerati i malati
gravissimi. Per essi ci saranno rimedi drastici, collettivi ed individuali. Vi
sono piaghe, purulente, che non possono più essere curate con blande pomate:
occorre l’asportazione chirurgica. Sposa mia, in molti casi serve il bisturi:
dovrò affondarlo nelle ferite e sarà operazione molto dolorosa. Si preparino i
popoli e le nazioni, ribelli e superbi che calpestano il diritto ed innalzano
la bandiera della sopraffazione e dell’immoralità! Guai a coloro che chiamano i
vizi virtù, le virtù debolezze da non tenere più in considerazione: costoro
sono i malati, ultimali, per i quali servono terapie energiche! Prima della
fine, ci sarà uno scuotimento, generale, volto a far riflettere anche coloro
che fino a quel momento si sono rifiutati di farlo. Lo sai, amata, mia, sposa,
che permetto la sofferenza solo perché, dopo, possa esserci la gioia: tolgo
prima per poter dare, poi, in misura ancora più abbondante. Spiegalo a chi ti
chiede e non comprende perché debba sopportare tanta pena, continua
tribolazione.
Le pene
di oggi, se sopportate con pazienza ed amore, porteranno alle gioie,
sconfinate, di domani. Nessuno cerchi di rattristarsi, ma affronti, invece,
ogni cosa con coraggio e decisione. Fate penitenza, uomini della terra! Fatela,
spontaneamente, prima che Io, Io, Dio, ve la imponga! Esaminate la vostra
posizione davanti a me e siate umili, attenti nell’esaminare le vostre colpe;
non siate troppo generosi con voi stessi e, terribilmente esigenti, con gli
altri. Fate viceversa.
Ognuno
avrà un po’ di tormento, non molto superiore a quello che già deve affrontare
ogni giorno. Chi si abbandona, fiducioso, al mio Amore, lo sentirà meno
bruciante; chi, invece, mi ha dimenticato, per lasciarsi condurre dal mio
nemico, adesso avrà una purificazione assai dolorosa e per salvarsi dovrà
essere paziente e docile. Allorché il debito sarà saldato, tutto muterà anche
per lui.
Sposa
amata, gli uomini pensano alle ferie estive, agli svaghi, ai piaceri, alle
vanità; questo è, invece, il tempo della preghiera, della penitenza, della
contrizione per le proprie colpe. Spiegalo, non stancarti di farlo, mia,
fedele, sposa. Pochi ti ascolteranno: gli uomini d’oggi non vogliono neppure
sentire parlare di rinunce, di sacrifici, di mortificazioni. Ebbene, chi non
vuole capire ora, finché ancora può, dovrà farlo, a sue spese, con massima
fatica.
Ecco,
sono davanti ad ogni uomo e gli chiedo di riflettere, riconoscere le sue colpe,
di pentirsi per avere il mio perdono; mi salderà, quindi, il debito contratto e
poi potrà godere le meraviglie, che ho preparato per i miei fedeli.
Sposa
amata, il giorno è già alto nel Cielo. Godi le delizie, che ti porgo e accetta
con amore i piccoli sacrifici, che ti chiedo.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
20.06.97
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
cari, gioisco nel vedere i vostri cuori esultanti: Gesù ci mette, continuamente,
la sua gioia. Essi cantano, come bambini sereni che di nulla hanno paura,
perché sentono il calore della mamma, vedono il suo volto amoroso e godono
della sua carezza. Sì, figli cari: esulta il cuore che appartiene a Gesù e non
teme più nulla, perché sa di avere una protezione potente. Vi vedo sorridenti,
eppure so che ciascuno di voi cammina in salita con la sua croce sulle spalle.
Guardo il mio Gesù che ha gli occhi su di voi con uno sguardo dolcissimo ed
amoroso; gli dico: Figlio mio, adorato Figlio, quanto ancora dovranno portare
questo peso sulle spalle i miei figliolini? Li vedo stanchi, anche se
sorridono. Li vedo sudati, per la fatica; il cuore è nella gioia, per la
speranza che racchiude, ma il dolore è sempre presente, anche se in misura
diversa.
Ecco la
risposta di Gesù Santissimo: “I miei occhi vedono queste creature che salgono a
fatica l’irta salita con le spalle chinate, per il peso della croce. Mamma mia,
amatissima, proprio la croce, che portano, racchiude la chiave per l’ingresso
nel mio regno di gioia e pace. Essi, tutti, devono raggiungere la vetta del
monte; quando saranno in cima, Io, Io, Gesù, parlerò loro e mostrerò l’arcano
della chiave nascosta e con essa apriranno la porta del nuovo mondo di luce. Da
quel momento la strada, faticosa, sarà dimenticata e solo gioia resterà, la
gioia di essere arrivati fino in cima.”
Ho
aggiunto: mio Gesù, spiega ai piccoli perché alcuni sono tanto vicini alla
meta, altri più distanti, altri arrancano, rimanendo ancora tanto in basso.
“Spiego
queste differenti situazioni: coloro che si sono donati interamente a me, come
se avessero le ali ai piedi, procedono rapidamente e senza troppo fatica;
coloro che invece mi appartengono solo in parte procedono più lentamente,
perché appesantiti dalla zavorra, che il mondo appoggia su di loro. Gli ultimi
sono coloro che in minima parte mi hanno offerto la loro disponibilità.
Costoro, legati molto al mondo, fanno un passo avanti e molti indietro; come si
vede, arrancano, arrancano, ma la meta è assai lontana. C’è per tutti un
termine, già stabilito, entro il quale occorre essere giunti per poter avere in
mano la chiave. Solo i primi potranno entrare subito; per gli altri l’attesa è
diversa, secondo la distanza.”
Dico: mio
Amore, dì quello che devono fare gli ultimi per giungere in tempo, prima che
scada il termine e le porte siano spalancate per un attimo, poi, rinchiuse per
molto.
Così
dice Gesù: “Gli ultimi e quelli che ancora sono lontani dalla meta non devono
perdere un solo istante, devono utilizzare anche il minimo spazio temporale e
fare qualunque sacrificio per raggiungere la vetta. Nessun indugio ci sia nella
scelta, nessun ripensamento; occorrono decisione e coraggio, spesso eroismo.”
Queste, figliolini cari, le parole del mio, amato, Gesù. Pensate, riflettete,
meditate, operate: il tempo non c’è, figli cari! Ve lo sto ripetendo ogni
giorno. Come desidero vedervi tutti sulla vetta, tutti voi che abitate la
terra! Vi voglio mettere le ali per farvi giungere prima; ma molti di voi non
mi ascoltano! Molti continuano ad inseguire le vanità del mondo; altri hanno
affezione al peccato non riescono a
sciogliere i lacci che li legano ad esso.
Vi
aiuto, figli cari; sono qui per aiutarvi: desidero solo il vostro bene. Gesù vi
ha spiegato tante cose, attraverso questa mia figlia, non vi ha tenuto nascosto
il futuro. Sapete che tutto sta avviandosi ormai a certa conclusione; volate
verso il nuovo orizzonte, luminoso, e lasciate indietro tutti i pesi che
v’impediscono il volo.
Qualcuno
mi dice: “Mamma, non sono capace a lasciare indietro tutti gli allettamenti del
mondo. Essi mi tentano ed io inciampo.” Io vi dico: fatevi coraggio e fate un
grande sforzo; Io vi aiuto. Senza questo, non c’è futuro gioioso. Sappiatelo
comprendere!
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima