Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.07.97
Eletti, amici del mio Cuore, attendete con gioia il mio
ritorno. Ogni giorno ve lo annuncio perché siate pieni
di coraggio nell’affrontare gli ultimi sacrifici. Aspettami, amato gregge, che
ancora non ti sei sbandato; aspetta il tuo Signore che viene a te per curare
ogni povertà.
Sposa
amata, offro ancora questo, grande, giorno al mondo. In esso molto si concluderà; molte cose, invece, inizieranno. Davanti ai
vostri occhi, umani, le giornate sembrano tutte quasi uguali: fate più o meno sempre le stesse cose, avete gli stessi problemi,
preparate disegni e progetti con la speranza che possano attuarsi. Non è così
il mondo ai miei occhi.
Ogni
giorno avvengono fatti grandiosi, noti a me solo: non c’è mai un giorno uguale
all’altro. Non c’è problema che per me sia insolubile; non c’è progetto o
disegno che non vada in porto, quando desidero, come desidero.
Mia,
amata, sposa, con grande anelito contate il tempo che vi separa dalla mia
venuta, visibile; pensate al mio ritorno, glorioso, allorché
la terra sarà nuova, rinnovata in ogni sua parte, allorché il Cielo sarà
sfolgorante di luce nuova, senza tramonto. Vedete, miei amati, la conclusione
di un processo, ma non fate caso alle fasi intermedie che conducono a questa,
sublime, meta.
Amata
mia, quando
pensate a me, dovete immergervi nella mia logica Divina. Io, Io, Gesù, sono
sempre presente nel mondo: sono in ogni uomo che mi cerchi con cuore sincero; sono
nell’uomo che vive nella città più evoluta, che ha avuto il privilegio di
conoscermi. Vivo anche nel selvaggio che, senza colpa alcuna, vive nella più
grande ignoranza e di me non ha mai sentito parlare.
Il cuore,
che mi cerca, mi trova sempre. Chi segue le mie Leggi eterne ed
indelebili nel profondo di ogni uomo gode della presenza mia, viva, accanto a
sé. Vivo in ogni anima, piena di bontà, che aneli alla giustizia, che ami il
fratello, che ha accanto, del mio amore.
In
questo istante c’è un po’ di turbamento in te, mia diletta; pensi: “Se Gesù è già vivo e vero in mezzo a noi, se vive in ogni angolo
della terra ed ha posto le sue tende nei cuori dei retti di qualunque
religione, cosa cambierà allorché ci sarà questo, grandioso, ritorno sulla
terra, preannunciato da tempo e programmato dall’inizio del mondo?”
Vieni,
amata, vieni sul mio Cuore, vieni, piena di fiducia, e
ascolta, bene, quello che il tuo Signore ti dice: tutto cambierà, amata, tutto;
proprio tutto muterà. Come una fanciulla si toglie la
sua veste, logora e sciupata, allorché si prepara per il giorno nuziale, si
adorna, come una regina, indossa l’abito, candido e splendido, che ha preparato
per questo, grande e meraviglioso, evento, così, la terra splenderà di nuovo
fulgore, allorché Io, Io, Gesù, scenderò in essa per celebrare le mie nozze con
la mia Chiesa.
Ecco
come sarà il momento culminante di questo processo, iniziato, che si avvia a
termine!
La terra
è abitata da miliardi di uomini: ognuno di essi è davanti al mio sguardo,
penetrante, e per ognuno c’è un piano nel piano, un
progetto nel progetto. Sono padrone di tutto; la vita umana l’ho creata e mi appartiene,
domino sull’intero creato che è uscito dalle mie mani
ma, per mia decisione, non ho potere sulla volontà delle mie creature pensanti,
ho dato ad esse la facoltà di accogliermi o respingermi, obbedirmi o disobbedirmi.
Pensa, mia
diletta, ad un padre che ha molti figli, moltissimi
figli: quando fa un progetto, esso va in porto subito, se essi sono tutti
docili ed obbedienti, se compiono ciò che egli dice di fare; più rapidi e
disponibili sono, prima si realizza il piano, architettato da lui. Se tutti
dicono sì, allora il progetto diviene realtà; ma se c’è una parte disobbediente
e recalcitrante, le cose vanno per le lunghe, perché occorre convincere i
ribelli, occorre cercare di portarli all’obbedienza,
occorre persuaderli, occorre, insomma, operare con forza affinché facciano il
loro dovere. Il disegno, quindi, si realizzerà, certamente, ma non con
rapidità, considerata l’opposizione dei ribelli.
Come
agirà questo padre allorché vedrà che molti sono gli
indocili e pochi i disponibili? Dovrà, con grande dolore, con tanta pena,
punire, allontanare i figli, che sono di ostacolo, ed
operare solo con quelli pronti a fare il suo volere. Sposa mia, quel padre sono Io, Io, Dio.
Ho molti
figli, in tutto il mondo, sto per realizzare un grande progetto di rinnovamento,
ma non opero mai da solo: cerco collaboratori, voglio cooperatori. Ogni cosa voglio fare, ma con i miei figli, non da solo. Il mio
sguardo abbraccia il mondo intero e vedo in esso tanta ribellione, tanta indocilità:
chiedo, ma non ottengo, busso, ma nessuno mi apre; anche il mio popolo scelto mi
tradisce, m’inganna. Chi segue una strada, chi un’altra, chi fugge a destra chi
a sinistra. Alla fine dei conti, vedo un misero gruppo, ben disposto e pronto,
per dare realizzazione al grande progetto, al quale erano invece chiamati tutti
gli uomini, ognuno secondo il ruolo assegnato.
Piccola
mia, la terra
sarebbe un pianeta felice, un Paradiso di luce e splendore, se le creature, mie,
predilette mi avessero detto sì, se mi avessero spalancato la porta del loro
cuore; ma così non è stato, così non è accaduto: tanti e poi tanti gli
oppositori; pochi, assai pochi i docili. Devo, quindi, proprio in questo tempo
punire tutti gli indocili che mi hanno ostacolato, allontanarli da me e
procedere con i pochi restati che vedranno il nuovo mondo, l’Eden, che hanno sognato e che Io realizzerò sulla terra. Ecco come
avverrà quindi il mio ritorno, già iniziato, in tal senso, dal terzo mese di
quest’anno in corso.
Devo
purificare ogni angolo della terra, punto per punto,
nazione per nazione. Ognuno risponderà del suo operato,
ognuno delle scelte fatte: vedrà il mio volto così, come ha deciso di vederlo.
A chi ha preferito il bene mostrerò il mio aspetto di Dio
Amore, tenerezza infinita; a chi ha scelto la ribellione mostrerò il volto, rigoroso
e severo, del Dio giudice.
Vedi,
sposa mia: ho indossato per i ribelli il manto scarlatto e vado accanto a
ciascuno di essi per chiedere il saldo del conto, contratto con me.
Vedi,
sposa cara: ho indossato per te il manto candido del Dio che ama, infinitamente.
Dopo, alla fine, vedrai il tuo Signore col manto dorato del Re dei re che viene
a prendere pieno possesso del suo regno – i suoi fedeli amici costituiranno la sua
corte – regno di gioia, regno di pace, regno di luce,
senza tramonto.
Operate,
piccoli miei, perché questo accada presto e la società
possa essere guarita da ogni male.
Siate miei,
miei in ogni istante di vita, miei nel cuore, miei nel pensiero, miei in ogni
scelta!
Riposa, piccola mia. Riposa, felice, sul mio Cuore. Godine le delizie.
Consolami ed Io ti consolerò.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
16.07.97
La Mamma parla agli eletti
Vi
benedico tutti, figli diletti; vi benedico con la
speciale benedizione di Gesù. Restate fedeli a lui, piccoli miei.
Restate fedeli alla sua Chiesa: essa soffre assai, per questi, continui, venti
di tempesta; soffre assai, piccoli miei: satana lavora
anche in essa ed è giunto a colpire il cuore di alcuni suoi grandi, la mente
dei figli, tanto cari al mio Cuore!
Quando
c’è un grande movimento tellurico, si salvano solo le costruzioni più salde,
solo quelle costruite sulla roccia più resistente; le altre crollano una dopo
l’altra. Questo sta accadendo proprio ora: il cuore della Chiesa di Cristo è
malato; c’è un morbo che penetra sempre più profondamente, che ora sembra
nascosto alla vista, ma che opera e distrugge, strazia e lacera i membri che
stanno più in alto, coloro dai quali dovranno venire la luce di verità.
Tace la verità,
muore la verità; trionfa la menzogna, vince l’inganno.
È grande, immenso il mio dolore, nel constatare questo! Se il pastore non
veglia, se esso pensa solo a se stesso ed ai suoi
interessi, il gregge si disperde, il gregge langue e si avvia alla rovina!
Il
supremo pastore, il mio prediletto parla, parla, non
tace, insegna, ammonisce, guida, sta offrendo ogni sua energia per il servizio
fedele a mio Figlio. Egli è il pastore dei pastori; ma
a chi fa da guida il dolce angelo bianco, se nessuno pone mente al suo dire, se
nessuno ascolta le sue parole?
Piccoli
cari, pregate e supplicate il Re dei re che vi lasci ancora per un poco questa,
sapiente, guida, che sostenga la sua malferma salute: quando cadrà la grande
voce, tutto cadrà dietro di lui.
Ho
supplicato il Figlio diletto; così gli ho detto: Amore mio, Figlio adorato, il
mondo geme sotto il peso del male. Il nemico si è scatenato in ogni angolo
della terra, agisce sui cuori, fa deviare le menti e ovunque odio e discordia,
ovunque malizia ed iniquità. La voce del bene tace;
quella del male urla e sibila in ogni dove. Il mio pastore, quello che prendo per mano, è tanto necessario a questa Umanità,
impazzita. Pochi, è vero, lo seguono e lo ascoltano; ma, se venisse meno, tutto
crollerebbe. Figlio diletto, sostieni le sue forze, così deboli e lascialo
ancora un poco: forse i figli cominceranno a rinsavire, forse capiranno, forse
faranno tesoro del dono, che porgi! Adorato Figlio mio, abbi pietà, abbi
misericordia! Non lasciare che l’Umanità entri nel tunnel, tenebroso, senza
speranza!
Ecco
la risposta: “Madre amatissima, grande è il mio Amore per te. Quello che chiede il tuo, dolcissimo,
Cuore l’ottiene sempre: ancora una stilla concederò,
una piccola stilla di tempo lascerò, trascorso il quale, tutto si compirà,
inesorabilmente. Rivolgiti, amatissima Madre, ai piccoli che stanno sempre ai tuoi
piedi; vedo il loro viso, stanco, sempre volto al tuo, amoroso: aspettano le tue
parole, il tuo aiuto, la tua guida. Madre cara, ecco il piccolo gregge che mi è
restato ancora fedele non solo a parole che a nulla servono, se non a svanire,
come ombra; questi fanno in ogni momento la mia volontà, questi, piccoli,
piccoli, come sono, offrono a me tutti se stessi e la loro stessa vita mi darebbero, se lo pretendessi. Lo leggo nel cuore. I grandi
più grandi m’ingannano, mi tradiscono, non osservano le mie Leggi, le manipolano
e non si curano delle anime; questi, invece, sono pieni di zelo, non riposano
per volgersi al mio servizio e studiano come offrirmi più gioia. Non ho finito
ancora di parlare che essi sono all’opera, pronti a fare tutto ‘a puntino’.
Benedico questi fiori, profumatissimi, che hanno reso splendidi i loro petali e
deliziose le loro corolle per offrirmi una degna accoglienza: ogni giorno
divengono più belli ed armoniosi, perché Io, Io, Gesù,
possa prendere gioia e consolazione in questo tempo di abbandono e tradimento
generale.”
Ecco,
figli, ecco le parole del Santissimo! Godete ed esultate alla sua ombra.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima