Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

26.07.97

 

 

Eletti, amici fedeli, nella preghiera, assidua, vi farò capire la mia volontà. Fate quello che vi dico; parlo a voi come padre amoroso, parlerò ai miei diletti sempre in tale modo. Non preoccupatevi di nulla: quello che accade è sempre voluto per il bene dell’uomo. Misericordia e rigore si alterneranno in questo fine secolo, fino a quando la terra sarà liberata dal suo carico di male.

 

 

Sposa, mia, diletta, felicità ti ho promesso e felicità ti dono, mia amata; felicità ti ho promesso e felicità ti donerò. Nessun timore del futuro deve esserci nel tuo cuore: non ritiro mai i miei doni, se non per grande indegnità; ma dove la mia mano ha potuto agire, lì, dove la creatura si è fatta permeare dal mio Spirito, c’è una creatura nuova.

Pensa ad un pezzo di marmo, informe, che i tuoi occhi vedono: non ha alcuna bellezza; chi si fermerebbe a guardarne le varie parti che non esprimono nulla? Pensa allo stesso, quando l’artista l’ha plasmato, lavorato, scolpito con arte raffinata: dell’antica forma, insignificante, nulla è restato, la materia ha preso nuova armonia. Nelle mani sapienti dell’artista tutto si è trasformato, tutti ammirano il capolavoro che dà inizio ad una vita nuova. Prima la materia grezza era chiusa nelle viscere della terra; poi, è esposta all’ammirazione, per la sua bellezza e la delicatezza delle forme. Tale è e tale resterà per sempre: generazioni e generazioni si succederanno e tutte rimarranno incantate davanti alla bellezza della statua plasmata da mano sapiente d’uomo. Se così accade per un’opera, fatta da un essere umano, di materia morta, cosa deve essere quella, fatta da mano Divina, di materia vivente, fornita di anima, intelletto e cuore?

Sposa amata, chi si lascia modellare da me diviene un uomo diverso, un uomo nuovo, un sublime capolavoro. Questo ho operato sui miei diletti e questo continuo ad operare sui docili che si abbandonano alla mia volontà. Ogni fibra del loro essere spirituale sarà trasformata dalla mia Sapienza; quello che era non sarà più e il volo sarà volto verso le vette più alte.

Sposa mia, senza di me l’uomo, pur fornito di anima, d’intelletto e di cuore, dopo il peccato d’origine, tende ad attaccarsi alla terra, a strisciare su di essa. Quando entro nella sua vita, mette ali la piccola creatura, ali, sempre più robuste; vola sempre più in alto e ogni giorno più su arriva, quando l’anima è docile ed obbediente, ogni giorno più su.

Amata, il processo non è di un momento: l’uomo deve essere plasmato nel tempo, perché la scala verso il Paradiso è fatta da tanti scalini, fitti, fitti. Ogni giorno, inizialmente, se ne possono percorrere pochi; poi, man mano si procede più rapidamente e alla fine gli ultimi si fanno in volo, tanto è divenuta lieve la corporeità.

Questo è il tempo, grandioso, nel quale lo Spirito Santo opera i più grandi capolavori: chi si lascia plasmare, chi non si ribella, ma s’immerge nell’oceano infinito d’Amore, esce trasformato, tanto da essere irriconoscibile. Come nell’esempio, che ti ho fatto, la materia iniziale non traspare che minimamente, vedendo la splendida statua, uscita dalla mano dell’artista.

Nessun uomo deve preoccuparsi del futuro, nessuno che mi appartenga e stia docile ed umile tra le mie mani. Certo che cambierò il volto della terra; certo che ci saranno grandiose trasformazioni; certo che i monti cambieranno posizione ed il mare non starà più al suo posto; certo che intere nazioni non saranno più riconoscibili ed il Cielo sarà diverso con luce nuova e splendore mai veduto! Certo che questo accadrà! L’ho detto e lo confermo: ciò che deve avvenire avverrà e le cose non saranno più le stesse: prima opero sulle creature umane con mano potente; poi, opererò sul resto per trasformare ciò che deve essere trasformato e compiere ciò che deve essere compiuto. Il mondo nuovo non sarà, mia sposa, un rifacimento aggiustato di quello di prima: vedrete una realtà mai vista, perché Io, Io sono Dio, non uomo.

Durante la fase della trasformazione i miei prediletti non subiranno danno. Tutto avverrà secondo il mio piano. Riposerete, dolce, mia, sposa, nel mio Cuore dolcissimo, ognuno al suo posto. Sentirete le sublimi armonie del mio amore ed i canti, soavi, degli angeli; una dolce brezza accarezzerà il vostro viso ed un profumo si diffonderà intorno a voi. Vi sembrerà di vivere già in terra le gioie, sublimi, del Paradiso. Mentre ciò avverrà, la mia mano, potente, trasformerà tutto. Alla fine vi sveglierò, dolcemente, ed i vostri occhi contempleranno, estasiati, la nuova realtà.

Come una tenera mamma, che vuole abbellire la stanzetta del suo bimbo: lo mette in una leggiadra culla e lo veglia con amore, lo fa giocare; quando apre gli occhietti, gli sorride e lo culla per farlo addormentare; mentre il piccolo gode e si riposa, opera l’abbellimento; quando tutto è pronto, lo prende tra le sue braccia e gli mostra il nuovo ambiente ,così luminoso, accogliente, pieno di ogni comfort. Il piccolo sorride e batte le manine, perché vede in esso tutto ciò che gli piace.

Come capisci dall’esempio, che ti ho fatto, durante la trasformazione di ogni cosa i miei diletti saranno come tanti bimbetti in una culla, sicura e confortevole: riposeranno e staranno lieti e gioiosi. Quando l’opera di trasformazione esteriore sarà ultimata, vedranno coi loro occhi l’opera, sublime, del mio amore e ne resteranno stupiti, incantati, felici, perché la nuova scena sarà splendida e mai vista così.

Ebbene, sposa amata, riporta il mio messaggio a coloro che hanno preso la tua mano. Sappiano che così accadrà e che di nulla devono temere, fino a quando resteranno legati a te. Non tu conduci, sposa amata, non un uomo conduce e guida, ma Io, Io, Dio: chi ha dato a te la mano l’ha data, strettamente, a me. Tu mi appartieni, interamente; fai parte, già nella terra dei viventi, del mio essere infinito, ancora prima che si compia il distacco dell’anima dal corpo.

Queste, sposa amata, sono le meraviglie che opero in questo tempo, grandioso: anime, che sono in un corpo vivente, hanno il sublime destino di gustare, a pieno, le delizie del Paradiso! Non temano, quindi, i fratelli che hanno letto i miei messaggi d’Amore e li hanno trasformati in vita vissuta, senza dimenticare neppure una virgola; non temano, perché Io, Io, Gesù, sono quella mamma amorosa che ha messo il suo piccolo al sicuro nella culla leggiadra e lo veglia, lo culla, lo bacia, lo accarezza, mentre opera le trasformazioni programmate. Chi è nel mio Cuore si trova nella culletta, sicura e confortevole, della quale ho parlato, e vedrà sempre il mio volto per tutto il tempo dell’operazione. Neppure il rumore giungerà al suo orecchio, nessun rumore che possa impaurire. Non deve tremare il piccolo cuore dei miei, grandi, amici: esso è al sicuro nel mio; riposerà, gioirà e sentirà canti soavi. La terra sarà, alla fine del processo, un Eden assai più splendido del precedente, perché reso fecondo dal mio sangue, bevuto nel tempo del mio sacrificio. L’offrirò ai miei fedeli perseveranti che mi hanno adorato, senza mai allontanarsi da me.

Sposa amata, chi gode con me godrà ancora di più, sempre di più, in un crescendo, infinito.

Chi ha molto avrà tutto; a chi poco ha sarà tolto anche quel poco e resterà senza nulla! Riposa sul mio Cuore e gioisci. Elargisco a te i miei doni; porgili a tutti coloro che tieni stretti per mano e che tanto li desiderano.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

26.07.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, ecco il tempo della grande felicità, ecco il tempo della grande angoscia! Accogliete ciò che Dio vi dona, accogliete ciò che Dio permette: tutto proviene da Dio. Chi è nella prova resista e non si discosti dal bene; chi è nella felicità non s’insuperbisca, pensando di averla meritata: è dono della misericordia Divina. Gesù ha promesso: “Chi molto ha molto di più avrà; chi poco ha molto di meno avrà, fino a quando resterà senza nulla.” Che significano, figli amati, queste parole? Forse che Gesù fa differenza tra uomo e uomo e ad uno dona, all’altro toglie?

Piccoli cari, Gesù a tutti vuol porgere il suo Amore, a tutti coloro, che gli aprono il cuore, vuole donarlo. Chi nulla riceve è perché nulla vuole ricevere. Non basta avere una ‘certa, buona, disposizione’, occorrono decisione e coraggio nel bene, talora serve, addirittura, l’eroismo per tagliare le catene che avvincono al peccato. Figli cari, colui che non ha avuto il coraggio di rompere, decisamente, col male costui non può godere la gioia che proviene da Dio. Non basta dire: “Amo il Signore. Appartengo al Signore” per esserlo davvero; le parole sono facili da pronunciare, ma esse sono vuote ed insensate, se non c’è corrispondenza nel cuore. Tutto, figli, deve partire dal profondo dell’uomo. Esaminate il vostro essere, scandagliandolo, bene.

Oggi v’invito ad esaminarvi a fondo: alcuni di voi si ritengono quasi santi, quasi arrivati, quasi perfetti, perché non hanno esaminato bene se stessi. Figli cari, ci sono delle negatività, nascoste, che ognuno di voi deve eliminare. Siate severi con voi e molto umili: se vi accorgete della loro presenza, supplicate subito Gesù che vi dia la luce speciale per bene individuarle, quindi, distruggerle.

Vi ho detto che il nemico, terribile, non può che digrignare i denti per spaventare, quando l’anima si trova strettamente abbracciata al suo Dio. Non è così, però, non è affatto così, quando questa ha in sé spazi di superbia che permettono al maligno di ottenere continue, piccole, vittorie. Quando nel vostro essere non regna la pace, ma si affaccia troppo spesso l’angoscia, quando nel vostro essere non regna gioia, ma tormento continuo, significa che nel profondo c’è distacco da Dio. Può la sposa gemere e soffrire, quando l’amato sposo è presente e l’abbraccia? Ella è felice, è al colmo della felicità e nulla desidera, perché possiede già tutto. L’anima è la sposa, Dio lo Sposo, amorosissimo, che vuole abbracciarla per tenerla sempre con se.

Figli cari: volete la grande felicità? Volete la grande felicità già sulla terra? Lasciate che Gesù divenga il sovrano della vostra anima, della vostra mente, del vostro cuore, di ogni fibra del vostro essere; siate suoi, completamente, ed avrete la gioia senza fine!

Staccatevi, figli amati, dalle cose della terra, non abbiate sempre la mente volta ad esse. Sapete che là, dove c’è il vostro tesoro, lì, c’è il vostro cuore, ebbene, se il vostro tesoro è nelle cose materiali, ci sarà attaccato il cuore e sempre sarà così, fino alla fine. Ora siete ancora in tempo, piccoli miei, a staccarvi, siete in tempo, perché Dio ve lo permette, nella sua grande misericordia. Non pensate, però, d’indugiare e porre pretesti per non fare nulla: Gesù sta attraversando la terra in lungo ed in largo; quando ve lo vedrete davanti, non ci sarà più tempo per aggiungere o togliere nulla.

Piccoli cari, date a chi ha bisogno; tenete per voi solo il necessario per voi e per la vostra famiglia. Se nulla possiederete, se non l’indispensabile per vivere, allora, solo allora il vostro cuore sarà solo per Gesù. Solo suo deve essere e restare! V’invito ad essere pazienti nelle prove che state attraversando: esse sono necessarie per la vostra purificazione e per quella della terra che deve mutare aspetto.

Ognuno deve avere la veste candida per accogliere, degnamente, il grande Signore che torna sulla terra per regnare in essa. Nessuno di voi dica: “Mamma cara, la mia veste è già candida e senza macchie”. Non spetta a voi giudicarlo; lasciate che operi Gesù: solo egli conosce le profondità del cuore umano. Con umiltà e docilità accettate la sua volontà e ognuno si lasci plasmare dalla mano Sapientissima di Dio che sa dove operare e quanto operare. Abbandono chiedo ad ogni figlio, obbediente, abbandono, abbandono, totale, a Gesù!

Vi amo. Ti amo, figlia, e ti benedico oggi in modo speciale: il nemico ha fatto la sua mossa, ma Gesù non ha permesso nemmeno una minima scalfittura. Ecco: la mia, dolce, madre è qui con me e ti sorride e ti fa una tenera carezza (S. Anna). Accanto a lei è presente la tua, terrena: esulta di gioia, perché vede il tuo cammino di luce. Sii lieta. Persevera e non temere.

Ti amo.

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Maria Santissima