Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

31.08.97

 

 

Eletti, amici fedeli, vivete nel mio Amore e non temete le ingiurie del mondo né quelle che possono venire dalla natura: Io, Io, Gesù, sono il Signore dell’Universo e nulla può accadere, che Io non sappia. Guardatemi, miei piccoli, come padre amoroso che ritorna da un viaggio, carico di splendidi doni per i suoi figli obbedienti ed attivi.

 

 

Sposa mia, sempre più diffusi sono i messaggi che annunciano la fine del mondo; ovunque si sente parlare di questo, ma sommessamente, ognuno ne parla, ognuno trema nel suo cuore. Il solo pensiero fa venire i brividi. Anche alcuni miei prediletti gemono in cuor loro, hanno una misteriosa paura che li coglie all’improvviso; “Cosa accadrà?”, si chiedono. A questa domanda, però, non segue un mutamento di comportamento, piuttosto si preferisce scacciare il pensiero, pensare ad altro, cadere ancora nelle vanità della mente.

Perché, sposa amata, tanti uomini insieme pensano alla stessa cosa?

“Perché, rispondono alcuni, siamo alla fine del secolo ed alla fine del millennio; sono cose che accadono sempre in tali tempi.” Ciò che accade nel presente, invece, non è la stessa cosa che è avvenuta nel passato: ci sono delle grandi differenze che possono facilmente essere rilevate. Molto è cambiato, perché molto deve cambiare.

Sposa amata, Io, Io, Gesù, non dirò mai con esattezza la data della fine: ogni uomo deve essere pronto in ogni istante. Verrà, certo che verrà una chiamata generale! L’ho detto attraverso la bocca dei miei, diletti, profeti; ciascuno, però, pensi e si preoccupi della chiamata, che sicuramente avrà, quella personale che può essere anche improvvisa ed inaspettata.

Figli amati, figli usciti dal mio Cuore amorosissimo, non fatevi cogliere impreparati: ecco che vengo, quando non mi aspettate. Vengo non per farvi del male: può mai fare del male chi infinitamente ama? Vengo per darvi gioia e pace, infinite: è gioioso, nella mia logica, il giorno della mia venuta, singola e collettiva. Capite bene il mio pensiero: un padre che torna dai figli, dopo aver preparato per loro un magnifico regno, nel quale vivere insieme, ha solo un fine, un fine logico: vuole farli vivere meglio, vuole che cessino per loro le tribolazioni, i tormenti, il dolore. Pensa, cioè, il padre a dare gioia. Se un padre della terra, con la sua limitatezza, agisce in tal modo, pensate al Padre che avete in Cielo, a colui che vi ha dato il dono della vita due volte, perché il primo lo avete rifiutato con la grande disobbedienza.

Parlavo prima, sposa amata, dei grandi timori, misteriosi, presenti nel cuore degli uomini d’oggi: chi ne parla e chi tace; chi posa il pensiero di tanto in tanto, ma lo sfugge, immediatamente; c’è anche lo stolto degli stolti che risolve ogni problema, dicendo: “Dopo la morte, non c’è nulla, c’è il vuoto.” Cade, quindi, nella disperazione più cupa.

Ho mandato sulla terra, visibilmente, come mai nel passato, la Madre mia, amatissima. L’ho mandata perché stesse vicino ai figli in questo tempo così importante, in questo momento così grande per la storia umana. Per Amore, l’ho mandata a voi, figli cari. Per Amore dell’Umanità, Ella posa i suoi piedi sulla terra e parla con delle creature umane a tu per tu; parla ad alcuni per rivolgersi a tutti, a tutti gli uomini della terra. Se questo accade, miei piccoli, è segno evidente che qualcosa di grandioso è imminente; che accade ora ciò che in passato mai è accaduto in tal modo. Significa che ciò che sta avvenendo è un fatto speciale, specialissimo. Non spetta a voi sapere per filo e per segno quello che Io, Dio, intendo fare. Non solo non spetta a voi saperlo, non sarebbe neppure proficuo conoscere a fondo il futuro che vi aspetta; quindi, i particolari resteranno sconosciuti. Qualcosa, però, vi ho anticipato attraverso questo mio, amato, strumento, docile ed obbediente. Vi basti, vi basti quello che vi ho anticipato per comprendere che tutto quello che opero lo faccio con Amore e per Amore. A che giova, quindi, il grande timore, la paura che ha preso alcuni? Di chi avete paura, insipienti? Di un Padre buono che ha creato ogni cosa e per ultimo ha creato la vostra vita perché fosse felice insieme a lui? Perché vi fate prendere da angoscia e tormento? Perché tremate, al solo pensiero che il mondo, che conoscete, possa finire?

Tremate, vi rispondo Io, tremate, perché non credete in me, non credete, non obbedite, non volete ascoltare la mia voce che vi chiama a mettere giudizio!

Sposa diletta, solo coloro che vivono nella ribellione e nell’indocilità mi temono, non così coloro che sanno quanto Io li ami e tutto da me si aspettano. Dite al mondo, ditelo con forza che torno sulla terra, certo, torno sulla terra per regnare sulla terra. Ditelo pure che non solo nei cuori voglio regnare, non solo interiormente: voglio regnare sulla terra come il più grande re e cambiarne, radicalmente, l’aspetto. Voglio che il deserto, arido e sassoso, divenga un giardino verde e pieno di sorgenti che zampillino ovunque. Non più insidie in ogni angolo – come oggi avviene – ci devono essere, ma cuori amorosi che desiderano donare amore, il mio Amore; non lupi rapaci che attendono la preda per sbranarla, ma cuori ardenti che offrano gioia, la mia gioia.

Questa, diletta sposa, è la mia logica, questo è il mio pensiero. Piccola mia, lo sappia il mondo, ci rifletta il mondo che teme la fine: da un Padre buono non può venire che bene, il più grande bene. Sgombrate, quindi, il cuore da vane paure, uomini: un Padre sta tornando in famiglia, un Padre che tanto ama la sua famiglia e vuole farne gioire tutti i membri! Io, Io sono il Padre, buono, che dona con larghezza e prepara un grande futuro ai fedeli che lo attendono.

A chi vi chiede: “Cosa sta accadendo? Cosa accadrà?”, potete rispondere così: “Un giorno, un grande signore fece un viaggio, per affari, un lungo viaggio che lo tolse dalla vista dei suoi servi per molto tempo; diede a ciascuno un compito ben preciso da svolgere ed aggiunse la raccomandazione di farlo bene, anche se non vedeva il suo volto, anche se non sentiva la sua viva voce; ha detto, inoltre, che sarebbe tornato un giorno per la gioia di tutti, per offrire i più splendidi doni a chi se li sarebbe meritati. Ecco, dite: “Il Signore, grande e potente, sta tornando, vuole offrire a ciascuno il dono preparato per lui: beati i servi pronti ed obbedienti, beati coloro che hanno ben operato nell’attesa: avranno gioia e lode! Non, certo, così, però, quelli indocili ed inetti: quello che, da soli, si sono scelti avranno!”

Sposa cara, si apre un altro, grande, giorno per te. Abbandonati al mio Amore e non temere, per le difficoltà che si presentano: ogni problema lo risolverò Io, Io, Gesù. Gioisci in me.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

31.08.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, figliolini, Gesù ritorna sulla terra, Gesù viene per voi, viene per darvi gioia; non tarderà, non vi farà aspettare. Vi ho invitato a prepararvi bene in questa attesa; non ho parlato solo a pochi, ho parlato a tutto il mondo. Le mie parole sono arrivate dovunque, ma ancora sono pochi che le ascoltano e meno ancora coloro che le trasformano in vissuto!

Ebbene, vi invito caldamente a diffondere il più possibile i miei messaggi: metteteli nelle Chiese, portateli nei Santuari. Diffondete il più possibile. Sta giungendo il tempo dei grandi ammonimenti; quando essi pioveranno sulla terra, colui che ha già il seme santo nel cuore capirà, implorerà perdono e si salverà; chi, invece, non ha dato importanza a nulla, chi è rimasto nella superficialità, ebbene, costui non comprenderà neppure allora, si ribellerà e la gioia di Gesù non entrerà nel suo cuore.

Fatevi diffusori, coraggiosi, dei miei messaggi, ma non forzate nessuno ad accettarli controvoglia: deve essere un pane amato e desiderato, del quale ognuno, spontaneamente, desidera nutrirsi; se preso per forza, non avrebbe alcun valore.

Piccoli, pregate perché la fede si diffonda nel mondo, perché gli uomini tornino a Dio, presto: il tempo è ormai limitato e si sta consumando, senza che possa esserne aggiunto altro. Ripetetevi a vicenda i miei insegnamenti, educate anche i piccoli e non lasciate che cada invano nessuna occasione propizia. Salvate le anime, piccoli! Aiutatemi a salvarle! In pericolo ce ne sono tante: servono continue preghiere e sacrifici. Siete pochi a dare e molti a negare anche il minimo sacrificio.

Oggi è il giorno del Signore, oggi è un altro, grande, giorno del Signore. Anche oggi i luoghi di svago sono ben affollati di una folla spensierata che non ha rivolto neppure un pensiero al Dio dell’Universo, a colui che ha dato loro tutte le cose. Le Chiese sono restate semideserte in molti luoghi del tuo paese; figlia cara, questo paese, benedetto in modo speciale da Dio, è divenuto pagano e gelido, ha approvato leggi contro Dio e le applica, senza che ci sia una revisione né un pentimento.

Figlia cara, questo paese benedetto attira su di sé l’ira Divina, perché le Sante Leggi vengono, continuamente, disattese. Le parole, che si fanno, sono fiumi che non si asciugano mai, ma le acque sono gelide e melmose. Guai agli uomini che sono andati al governo, ma non governano e dilapidano i beni altrui! Il primo deve essere il servo di tutti, il primo deve essere l’ultimo a servirsi, il primo a servire! Figlia cara, non è così, non accade così: il primo si serve per primo e così abbondantemente che non permette agli altri di prendere nulla.

Quanto dolore provo nel vedere i miei figli così preoccupati delle cose terrene che sono passeggere, che non contano niente, che tra poco...! Ho dolore, figlia cara, provo tanto dolore, perché non vedo mutamenti in bene, ma peggioramento.

Bene, figlia cara, sappiate che siete liberi, liberi di fare come vi pare. Ora fate pure; Io non vi obbligo al bene, ma di ogni vostra azione dovrete rendere conto a Dio! Sì, figli, sì, amati figli: anche di una sola parola, detta invano, dovrete rispondere a lui!

Piccoli miei, non vi voglio, certo, spaventare né rattristare; è necessario, però, che i figli sappiano molte cose, che imparino ad essere accorti nel comportamento e saggi. Ogni uomo è come un bimbo, sul quale veglio con immenso Amore. So che ai bimbi occorre ripetere sempre le stesse cose perché le capiscano; per questo motivo, continuo, senza mai stancarmi, a dirvi ciò che dovete fare. So con certezza che se tacessi, se non insistessi voi vi dimentichereste tutto. Gesù mi ha detto: “Mamma dilettissima, sta vicina ai tuoi figli in quest’ora così importante. Stai con loro, Amatissima, e curali, come hai curato me, quando ti fui affidato, piccolo ed inerme.”

Sono felice, sono felice, figli, di occuparmi di voi. Lasciatemi fare ed ascoltatemi!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima