Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

05.09.97

 

 

Eletti, amici cari, Dio è accanto a voi, non temete, Dio è per voi, non tremate. Io, Io, Dio, vi amo d’immenso Amore. Riposatevi in me: vi dono la pace e l’Amore.

 

 

Sposa amata, quanta paura nel cuore dell’uomo d’oggi, quanto timore di tutto, quanta insicurezza!

Chi vive in me non deve temere. Chi vive in me deve procedere nella letizia del cuore. Tutto mi appartiene e nessuno è fuori di me: o si trova nella mia misericordia o si trova nella mia giustizia, ma sempre in me vive, respira, esiste. Quanti sono nel mondo coloro che non mi vogliono obbedire, quanti i ribelli che pensano di poter fare da sé, quanti osano dire: “Dio non esiste; io sono dio! Io che progetto la mia vita e la conduco secondo il mio volere, il mio pensiero, la mia creatività!”

Stolto, tre volte stolto colui che pensa in tal modo! Illuso, perché il suo pensiero esiste, perché Io, Io, Dio, lo permetto! Il suo volere dipende dalla mia volontà! Io, Io, Dio, l’ho creato libero e tale resterà, solo perché Io, Io, Dio, così voglio, quanto voglio, fino a quando voglio. In quanto alla sua creatività, essa è tale perché Io, Io, Dio, ho fatto l’uomo a mia Immagine e Somiglianza. Con Amore l’ho fatto, con Amore e per Amore. Come si può capire, mia diletta, tutto ciò che l’uomo possiede è mio, tutto mi appartiene e tutto a me deve tornare. Nel mio immenso Amore, ho dato facoltà all’uomo di accettarmi o respingermi, ma sempre in me deve stare, sempre, nella mia misericordia oppure nella mia giustizia.

Ho riempito la terra di magnifici doni e ne elargisco in larga misura ogni giorno; se li ritirassi solo per un attimo, la vita cesserebbe di esistere, il creato di palpitare, sarebbe la fine per tutto e per tutti. Ciò che è è, perché Io, Io, Dio, voglio che sia: tutto dipende dalla mia volontà.

Vedi, sposa diletta: ogni giorno sulla terra accadono fatti diversi, sempre nuovi, ci sono avvenimenti di poco conto ed avvenimenti importanti. L’uomo crede di essere divenuto il motore del cosmo; l’uomo non è nulla senza di me. Il suo pensiero è superbia e presunzione. C’è chi vive come se Io non esistessi, c’è chi conduce una vita senza di me: vedi, diletta sposa, a che punto è giunta la superbia?

Un giorno ti feci l’esempio di un padrone di casa che volle invitare nella sua bella dimora tanti amici; li mise a proprio agio, li colmò di ogni bene e disse: “Siate felici e servitevi delle mie cose, ma badate di non distruggere nulla. Agite con rispetto. Ognuno prenda la parte sua e non pretenda altro. Ognuno si scelga il suo posto e lo conservi in ordine. Nessuno osi prendere per sé più di quanto gli necessiti, altrimenti, incorrerà nella mia ira.” Ebbene, diletta, che deve fare questo padrone di casa allorché, tornando per controllare le sue cose, vede la sua bella dimora completamente distrutta? Vede alcuni che vivono, comodi, nel benessere, nel lusso e altri che devono dormire per terra, perché privati di tutto, spogliati, senza neppure l’indispensabile per vivere? Che farà questo padrone di casa allorché, affacciandosi sulla soglia, vede tale sfacelo?

Ebbene, sposa cara, questo padrone sono Io, Io, Dio. Sono sulla soglia ed osservo, non visto, ciò che accade nell’interno. Vedo discordie, odio, rapine, inganni di ogni genere, violenze ed abomini: tutto è stato distrutto. Guardo, mia diletta, e piango, piango sulla mia creazione, così offesa, come piansi su Gerusalemme: quante volte tentai di raccogliere intorno a me i miei figli con Amore, quante volte di convincerli a fare la mia volontà, non la loro! Operai con potenza, mostrando la mia misericordia, tenni in disparte, un poco, la mia giustizia. Offrii infinite opportunità, ma il risultato eccolo, eccolo sotto gli occhi di tutti: il mondo, che Io ho creato, è in continua ribellione proprio contro il suo Creatore.

Si ribellano i grandi, si ribellano i piccoli; i grandi mettono il pretesto della loro grandezza, i piccoli quello della loro miseria. Tutti vanno contro la mia volontà. Questo accade da molto tempo, ma il mio intervento è stato sempre benevolo; in attesa di una generale conversione, ho aperto canali nuovi, vie nuove, sentieri che prima non esistevano: le strade sono illuminate dalla mia luce e il mio profumo è nell’aria. Ho detto a tutti: venite, venite al mio Amore. Voglio che siate felici nella nuova dimora, che ho creato per voi, visto che la prima l’avete distrutta, al punto di essere quasi inservibile.

Ho chiamato, diletta, ho chiamato e chiamo; ma chi mi sente, chi presta attenzione alla mie parole? Ho detto: non voglio imputare a voi alcuna colpa, se subito vi pentirete sinceramente del male fatto; non voglio colpirvi con la mia ira. Se voi tornerete a me, la nuova dimora sarà molto più bella della precedente: sarà come l’avete sognata, con tutto ciò che serve per essere completamente felici.

Vedi, diletta, che grande annuncio sto dando in questi giorni? Vedi che meraviglia ho preparato per ogni uomo della terra? I miei angeli sono dovunque, ai quattro angoli della terra suonano le trombe ed annunciano questo: “Il grande Re sta per venire per prendersi tutti i suoi. Vuole condurli nel suo regno di pace e d’Amore. Viene con potenza e gloria. Preparatevi al grande incontro; siate solleciti e non oziosi, svegliatevi e non dormite. Noi veniamo a dare il lietissimo annuncio: il giorno è vicino. Gioite ed esultate: mai è accaduto in passato ciò che sta per accadere oggi. È tempo di grazia questo; il dolore avrà fine, avrà fine, non per opera umana, avrà fine, per volere Divino”.

Vedi, sposa, come gli annunci sono di felicità, d’immensa felicità, non di rovina né di sciagura; perché allora il mondo è tanto triste ad angosciato? Forse perché non crede alle mie parole? Forse perché non vuole aderire al mio invito? È follia rinunciare a tanta felicità, che viene concessa, è vera follia! Eppure il mondo, sposa amata, sta per rifiutare il grande bene, che ho preparato per i docili, gli obbedienti, i figli fedeli ed amorosi!

Tu pensi: “Molti vorrebbero vedere qualcosa, forse, crederebbero e si preparerebbero.” A questi dico, mia piccola, le stesse parole che dissi a Tommaso: beato chi crede, senza nulla vedere. Allorché gli mostrerò le meraviglie preparate per questo tempo, quale sforzo farà a crederci? Quale merito ne avrà? Dirà in cuor suo: “Beato chi ha creduto allora, quando ancora nulla appariva; ora è troppo tardi!”

Diletta mia, rifletta questa generazione, incredula, rifletta sul grande rifiuto che sta per fare. Tutti mi voltano le spalle ed Io, Io, Dio, sono restato quasi solo ma, come sai, mi bastano pochi semini, anche piccoli, piccoli, per costruire una terra nuova, splendida, ricca di ogni bene! Sono Dio, non uomo: faccio tutto quello che desidero, quando lo desidero, come lo desidero!

Vivi felice, sposa, e servimi con amore!

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

05.09.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, vivete nella pace, vivete nella pace, che Gesù vi dona. Assieme ad essa, avrete la gioia profonda, quella che nessuno potrà mai strapparvi. Il cammino, come più volte vi ho detto, è ancora breve, ma tante cose devono accadere: siate forti e coraggiosi. Per essere tali bisogna stare saldi nella fede, ancorati nella preghiera che deve divenire voce dell’anima vostra. Tante cose tristi sono accadute, figli, in questi tempi e tante ne accadono ogni giorno. Voi pensate a sciagure e disastri con vittime innocenti; Io penso, invece, con dolore che il tempo, donato da Dio, si sta consumando e le anime non si convertono, non si volgono a Dio! Il mondo non comprende che ogni istante di vita è dono e che indugiare nel male è la più grande sciagura.

Ogni giorno innocenti cadono vittime di vari disastri. Voi compiangete le loro vite cadute, come fiori, sotto la falce crudele; non vi preoccupate, però, di quanti vi stanno intorno ancora vivi e forti, ma gelidi nei riguardi di Dio. Questa, questa, figli, è la vera grande sciagura, sulla quale versare lacrime e lacrime di sangue! Il mio dolore è immenso nel vedere che il mondo non muta strada e anche gli ammonimenti, che non mancano, lo lasciano quasi indifferente.

La gente dice: “È toccata a quelli la mala sorte, non a me!” Detto questo, proseguono la vita di sempre: chi rubava continua a rubare, chi dormiva continua a dormire. Si opera il male con massima disinvoltura e ognuno si scusa, dicendo che tutti agiscono così: perché dovrebbe fare diversamente?

Piccola, cara, figlia, se le cose proseguono in simile modo tutto ciò che deve avvenire avverrà, perché il male porta come conseguenza la rovina. Il male, che molti operano con grande superficialità, provoca l’ira di Dio che vuole tanto usare solo la sua misericordia, ma è costretto dagli uomini a rivolgersi alla perfetta giustizia. La sua presenza è viva sulla terra dei viventi. Ogni giorno concesso è un dono, immenso, che Gesù vi porge; ma sono ancora pochi quelli che ci credono e si discute se è vero o no. Si perdono gli uomini in chiacchiere inutili ed intanto non si bada abbastanza ai miei messaggi che devono, invece, essere ascoltati subito e messi in pratica immediatamente.

Gli uomini chiedono: “Come appare la Madonna? Com’è il manto? Come il viso?”, si preoccupano tanto di sapere questo, ma non ascoltano, invece, le parole che dico.

Parlo con pochi, ma il mio messaggio è rivolto a tutti. Invito i miei figli a pregare, a pregare, intensamente ed ininterrottamente, perché i tempi sono gravi, i più difficili della storia umana.

Pochi sono coloro che mi hanno dato ascolto. A questi dico: aiutate i fratelli, aiutate i fratelli a crescere nella fede, a crescere sempre di più in essa. Non preoccupatevi del futuro, delle catastrofi che possono esserci in ogni parte del mondo; figli, amati figli, la più grande catastrofe che possa accadere è la perdita delle anime!

Pensate, miei piccoli, pensate che l’inferno è dannazione eterna: un’anima è persa per sempre, è disperata per sempre, senza speranza, senza più alcuna speranza!

Se fermate il pensiero su questa realtà, se lo fermate solo per un attimo, vi vengono i brividi. Se vedete come la gente vive oggi e con quale superficialità affronta la vita, potete capire qual è la vera, grande, sciagura, sulla quale piangere: è la perdita, la continua perdita delle anime! Occorrono preghiera, digiuno, penitenza! Chi digiuno non può fare dal cibo, perché troppo debole o malato, offra altri sacrifici, il primo dei quali deve essere sempre quello di astenersi dal peccato grave. Due volte alla settimana rinunciate a vedere la televisione, raccoglietevi insieme in famiglia e recitate il Rosario: con esso otterrete fiumi di grazie che opereranno i più grandi miracoli dentro la vostra casa e fuori dalla vostra casa. Mentre camminate per strada, non guardate intorno con curiosità, ma pregate, pregate, ed il nemico di Dio si allontanerà da quel luogo e tenterà meno gli uomini. Proseguite nel bene.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima