Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

09.09.97

 

 

Eletti, attendete con gioia il compimento del tempo, in letizia servite la mia causa, con pazienza ed amore sopportate le piccole tribolazioni, che Io permetto. Il giorno è, ormai, assai vicino e l’alba senza tramonto verrà, amati, verrà presto. Non pensate che sia ancora lontana. Se voi tanto desiderate che Io ritorni, anche Io, Io, Gesù, a maggior ragione, desidero farvi felici, presto.

 

 

Sposa amata, guarda pure con gioia lo scorrere dei giorni e non ti crucciare, piccola, per le minime cose. Lascia la tristezza e vivi nella gioia. Voglio che le mie creature prescelte siano felici: il loro Signore torna, visibilmente, da loro. Torna per la gioia, perché la gioia sia in ogni angolo della terra; torna per la giustizia perché la giustizia trionfi, ovunque. Torna per colmare il mondo d’Amore, quell’Amore che pare gli uomini abbiano dimenticato.

Diletta, chi vive in me ora, chi ha scelto me e tutta la sua vita mi ha donato vivrà con me per sempre. Certo, la mia alba lo coglierà adagiato nel mio Cuore, lo coglierà, mentre adora quel Cuore, che si è lasciato trafiggere da infinite spade perché ogni uomo potesse avere la salvezza.

Chi è in me vede ogni giorno rafforzarsi la sua fede, la sua speranza, la sua carità: Io opero potentemente nei cuori che si sono donati a me; Io opero, diletta, ogni volta che vedo un totale abbandono. Tutto posso in un’anima docile ed obbediente; nulla posso in un’anima indocile e ribelle che non si vuole piegare. Nulla posso, perché non voglio forzare mai la libertà.

Amata sposa, con dolore vai constatando come i ribelli sempre tali restano, i testardi non cambiano, i lontani non fanno passi in avanti. Non ti sfiori il pensiero, l’idea che Io li abbia lasciati in disparte e non agisca potentemente anche su di loro. Non pensarlo, mia diletta: amo, immensamente, ogni uomo, ma in modo speciale i più deboli. Sto percorrendo le vie segrete di ogni cuore perché possa vedere, presto, la grande luce; ma, spesso, non trovo adeguata risposta: il gelo è grande, la confusione totale, l’azione del mio nemico assai incisiva.

In questi giorni, che seguiranno, accadranno ancora fatti significativi: sono segni, sposa diletta, sono segni, che non devono essere ignorati! Li colgano i lontani per avvicinarsi, gli stolti per cambiare testa; li colgano anche i miei diletti per comprendere che i tempi sono ormai giunti: la preparazione è ultimata, il compimento stabilito. Comprendete tutti, amati piccoli, comprendete e non fatevi cogliere da un velo di tristezza, come vedo che spesso accade, siate, invece, felici, pieni di allegrezza, perché un’era finisce, un’era lunghissima, fatta di sofferenze indicibili, di travaglio e dolore. Gioite perché, con la mia venuta, il processo, iniziato con la mia nascita come Uomo Dio, avrà compimento e ci sarà la grande Pentecoste che vedrà un rinnovamento generale.

Godrà la terra, in ogni suo angolo, ed esulteranno le mie creature. Tutto voglio offrire a chi ha tanto sofferto, tutto a chi mi ha seguito nel cammino di luce, tutto ai miei diletti adoratori che non si sono lasciati sfuggire un solo istante, ma lo hanno riempito d’amore per me, Dio.

Diletta sposa, l’era vecchia è ormai al crepuscolo. Le luci rossastre del crepuscolo annunciano la fine di un giorno; segue la notte tenebrosa, ma subito dopo sorgerà l’altro giorno, il nuovo giorno, radioso, unico. Dopo questo, non ci sarà un altro crepuscolo, perché non ci sarà un’altra notte.

Quel giorno, ormai vicino, vi sorprenderà adoranti ai miei piedi. Così vi voglio trovare, così deve stare l’anima che ha confidato in me, ha sperato in me, si è abbandonata tra le mie braccia!

Non ci saranno brutte sorprese per chi si è rifugiato nel mio Cuore. Il Padrone del mondo torna sulla terra: Io, Io, Gesù, torno e farò una bella improvvisata. Quando si griderà pace e sicurezza, allora verrò, inaspettato, nella gloria, per la felicità dei miei, dolcissimi, amici, ma anche per il terrore dei miei nemici che non mi aspetteranno, che mi hanno ostacolato e non hanno, certo, favorito il mio ritorno. Ancora un po’ di travaglio chiedo ai miei fedeli, ancora un po’ di pazienza: cambierò la scena del mondo. Amata sposa, cambierà non per opera degli uomini, ma per volontà mia, cambierà e vi rallegrerete, vedendo cadere l’era del dolore e sorgere quella della gioia.

Sento i vostri discorsi, sento le vostre parole, colgo anche i profondi sospiri e le lacrime nascoste; vi dico: sperate ed attendete, sperate ed operate con zelo affinché siano pochi i perduti e molti i salvati; sperate e pregate il Padre perché i lontani mettano le ali ai piedi, i deboli riprendano

energie, gli smarriti percorrano la strada illuminata dal raggio Divino. Siate pronti ed attivi, perché questo è il tempo più grande della storia umana e neppure un solo istante deve passare invano. Chi perde perde per sempre. Chi conquista non vedrà sparire la sua ricchezza: l’avrà stretta nelle mani. Nel momento, in cui Io, Io, Gesù, chiederò conto di tutto, l’offrirà a me con il talento che ha fatto ben fruttificare.

Sposa cara, tanto ho sopportato Io, Io, che sono Dio, tanto ho patito perché il mondo avesse luce e salvezza: sono stato disprezzato come il peggiore malfattore, sono stato offeso e schiaffeggiato. Pensa, mia sposa, pensa al mio, grande, tormento, ogni volta che qualche tribolazione ti fa penare. Prima della gloria, c’è la croce; nessuno, però, l’avrà così dolorosa, come la mia. Ancora un poco, ancora un poco soltanto, piccoli miei, e poi vedrete una grande luce, ed in essa mi verrete incontro, come colombe candide che volano verso il sole che le attira a sé.

Sappiate perseverare; il tempo è giunto, ormai: è questo. La terra sarà liberata dalla sua sporcizia, dal sudiciume, del quale è ingombra. I miei angeli sono già all’opera; rapida sarà la loro azione, rapida e risolutiva, perché lo sai, mia diletta, che entro un certo termine voglio che tutto sia concluso.

Ecco, il nuovo giorno, dono sublime del mio Amore, è già sorto; riempilo d’amore, in ogni suo istante. Diletta, ricevo così poco amore dagli uomini, specialmente da quelli da me più beneficati: nessuna gratitudine e neppure una briciola d’amore! La mia sposa, diletta, metta balsamo sulle mie, infinite, piaghe! Soffri per me soffri con me, ancora un poco; ancora per un poco, anche il tuo dolore mi serve, anche il tuo travaglio chiedo: molto posso operare col sacrificio dei miei diletti, di quelli più vicini al mio Cuore! Ogni lacrima è una perla, preziosa, che metto nel mio scrigno per mostrare al momento opportuno. Non temere, mia piccola, mai il dolore sarà superiore alla capacità di sopportazione. Non mancheranno mai le mie delizie: renderanno più facile il cammino conclusivo.

Ti amo. Vi amo. State in me ed Io resterò sempre in voi.

                                                                      

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

09.09.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli tanto amati, vengo messaggera di pace, quella pace che Dio solo può donare; prendete questo, grande, dono e porgetelo a quelli che avete vicino. Vengo, figli cari, messaggera di gioia, non quella, effimera, che gli uomini donano. Vengo ad offrirvi quella, splendida, che proviene da Dio, essa comincia sulla terra per estendersi, poi, nell’eternità. Vengo, figli cari, messaggera d’Amore, quello, immenso ed eterno, che solo Dio possiede: lo vuole donare a ciascuno di voi, vuole riempirne ogni fibra del vostro essere. Voi offritelo agli uomini che sono rimasti privi di questo sentimento; dite così ai fratelli, affranti dal dolore, perché non si sentono amati da nessuno: “Dio ti ama; ti ama di Amore immenso. Sprofondati nel suo oceano, sconfinato, e troverai subito ciò che da tanto cercavi. Godi, felice, tra le braccia di Dio e non lasciarti cogliere dalla tristezza, dalla disperazione. Metti nel Cuore, dolcissimo, di Dio ogni tua pena: egli ti consolerà, ti darà sollievo, risolverà ogni tuo problema”.

Figli cari, vedrete intorno a voi molti, molti afflitti, tanti smarriti; non passate avanti, ignorandoli: porgete ascolto alle loro parole, consolateli, sosteneteli, offrite la piena disponibilità, il sorriso, la benevola accoglienza del cuore.

Figlia amata, il mondo si lascia colpire dalle armi del nemico di Dio, presta il fianco alle sue, terribili, insidie: vedi quanto potere ha sugli uomini? Vedi quante sono le sue insidie? Egli tenta ogni uomo, vuole distrarlo dal bene per attirarlo nel suo regno di tenebre. Combattete, figli, combattete le sue insidie con la preghiera, con la preghiera del cuore! Preghiera del cuore è stare sempre uniti a Dio, giorno e notte, durante il lavoro, durante il riposo. Non basta, figli cari, recitare preghiere, leggere sui libri sacri; occorre che il cuore vostro sia sempre unito a Dio.

Miei piccoli, vedo dei figli che fanno ogni cosa meccanicamente, come degli automi, tutto per abitudine: parlano e non sanno quello che dicono; pregano e non fanno neppure caso alle preghiere che escono dalle loro labbra; sentono le parole di Dio, ma non ne colgono l’intimo significato. Al momento della prova si trovano completamente disarmati e cedono alle terribili tentazioni del nemico.

Piccoli miei, quando pregate, siate immersi nella realtà Divina con il cuore; solo così acquistate meriti e potete volare verso le vette più sublimi della spiritualità. Chi prega come un automa, per abitudine, rischia di cadere nella massima insidia che il nemico possa tendere: quella di credersi arrivato, quella di sentirsi già santo. Dice a se stesso: “Vado in Chiesa ogni giorno, prego e recito ogni specie di preghiera. Non ho bisogno più di nulla. Sono arrivato. Sono sulla vetta!” Ecco il peccato della superbia! Il nemico ha facile presa su quest’anima e se la trascina, senza che essa neppure se ne avveda.

Piccoli, v’invito a stare accorti, ad essere riflessivi, a meditare sulle mie parole! Siate umili, umili davanti a Dio: riconoscete di essere poveri peccatori e chiedete, umilmente, perdono, per ogni piccola mancanza. Sapete che il demonio fugge dagli umili, non ha potere su di essi, mentre ha in pugno i superbi e fa fare loro tutto ciò che vuole. Pensate al peccato d’origine, pensate al peccato di superbia dei progenitori che tanta rovina procurò al mondo! Siate umili, di umiltà sincera, non apparente, non quella che serve ad ingannare gli uomini per farsi compatire e stimare giusti: non si può mentire a Dio! Siate umili nel cuore, cercate di volare nel cammino della santità: prima di fare un’azione, riflettete se questa sia gradita a Dio e non fate ciò che a lui, anche minimamente, possa dispiacere! Non dite, mai prima: “Tanto, poi, mi perdona!” Non cadete in quest’insidia; in tempo d’oggi questa è molto frequente!

Coraggio: Io sono con voi. Sono vostra Madre e vi amo.

                                                                                  Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima