Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

10.09.97

 

 

Eletti, fedeli amici, il mio Cuore è spalancato: vuole che ogni uomo si rifugi in esso e goda le più grandi delizie sin da ora. Non temete l’assalto delle forze del male; restate in me e la gioia fluirà, a torrenti.

 

 

Sposa amata, vi chiedo di essermi fedeli e fare con docilità ciò che vi chiedo. Ogni giorno vi chiedo qualcosa: talora il sacrificio di sopportare una presenza molesta, talora di affrontare una situazione difficile, a volte di subire in silenzio un’umiliazione, senza ribellarvi. Siate pazienti, siate umili: non accade nulla a caso, ma solo ciò che voglio o permetto.

Piccola, la via della santità è lunga, faticosa e voi dovete percorrerla in breve tempo, perché, lo sai, l’ho ripetuto più volte: la conclusione è ormai imminente. Voglio chiudere le ultime pagine del grande libro della storia umana. Voglio che per voi ci sia scritta la splendida parola: “vittoria”. Occorre, quindi, che mi seguiate, senza perdere un solo istante. Il vostro compito, come quello degli altri, volge al termine, piccoli miei.

Ho assegnato a ciascuno il suo, ho dato un foglio a ciascuno perché fosse riempito; ora osservo i vostri fogli: vedo che alcuni hanno quasi completato il lavoro, altri sono a metà, altri hanno appena iniziato, altri – con dolore immenso lo dico – hanno lasciato il foglio bianco. Ebbene, parlo a ciascuno di voi, parlo già ora, in anticipo, sul giudizio finale. Dico ai primi: benedetti, servi fedeli ed attivi, non vi siete lasciati condizionare da alcuna debolezza e giorno dopo giorno, istante dopo istante, avete scritto per me, avete scritto con me. Questo che avete fatto resterà per sempre: i caratteri nessuno li potrà più cancellare, perché sono, per mio volere, a lettere indelebili.

Piccoli cari, fedelissimi e pieni d’amore, vengo per premiarvi, per lodarvi, per benedirvi, per mostrare il mio volto glorioso. La mia gloria sarà anche la vostra gloria. Con me, sempre con me vi desidero. Siete stati fedeli nel poco; vi darò il molto. Dimenticherete il dolore; fluirà in voi la gioia più sublime! Dico ai secondi: avete fatto solo metà del lavoro assegnato, vi siete fatti prendere dalla pigrizia. Troppo state indugiando; affrettatevi! Già sapete che il tempo, concesso, sta per scadere e neppure una virgola potrete aggiungere, neppure una togliere! Dico a coloro che hanno appena iniziato: siete stati indecisi per molto tempo, avete perso occasioni preziose! Molte anime, che potevano godere del vostro aiuto, languono e gemono. Riparate alla negligenza e mettete le ali ai piedi, perché il tempo è venuto: è questo, nel quale vivete. Non tutti i giorni saranno uguali: ci sarà un cambiamento rapido, un mutamento di scena proprio nel momento che nessuno si aspetta! Dico a quelli che hanno lasciato il foglio in bianco: siete stati dei fannulloni, degli alberi senza frutto. Molto c’è da fare, ma voi nulla avete voluto concludere! Vi dono ancora un’ora di ripensamento: su quel foglio, bianco, alla fine di quest’ora, apparirà una scritta in nero che non sarà la vostra, non sarà la mia…! Pensateci, prima che sia tardi!

Sposa amata, ci sarà un rapido cambio di scena proprio nel momento nel quale non si aspetterà che avvenga: ho promesso una sorpresa e una sorpresa ci sarà. Un giorno dissi, guardando a questi tempi, oscuri: troverò la fede sulla terra, allorché ritornerò per togliere il dolore, dare la gioia, per eliminare la tribolazione e portare la felicità, per offrire la grande pace ed eliminare ogni guerra?

Perché, sposa amata, perché mi posi questa domanda allora? Davanti ai miei occhi non c’è passato, non c’è futuro, tutto è presente; vedevo ciò che sarebbe accaduto proprio in questo tempo, nel quale anche tu vivi, mia piccola. Vedevo i cuori gelidi, le menti senza luce, i costumi degradati, la superbia sconfinata, lo sviamento generale, la cecità dei popoli, l’infedeltà dei miei ministri, la confusione generale. Vidi tutto, sposa amata, vidi tutto allora; inorridii e dissi a me stesso: per quanti il mio, immenso, sacrificio dovrà essere inutile? Piansi, sposa mia, piansi su questa generazione, insipiente, come piansi su Gerusalemme che doveva subire la grande rovina, a causa dei suoi, grandi, peccati: tutto doveva essere distrutto, anche il maestoso tempio, orgoglio e vanto di ogni uomo del mio tempo.

Oggi si giunge fino al punto di negare la mia presenza, d’insegnare ai piccoli le tesi più assurde per allontanarli da me, per confonderli e farli sviare. Che grande costruzione è riuscito ad innalzare il mio nemico! Ognuno dei miei avversari ha costruito la sua parte!

Guarda, amata sposa, guarda bene quello che ti mostro. Vedi questa, grande, città dalle tinte fosche e dall’aspetto terribile. Guarda, ma non spaventarti, perché le mie braccia ti reggono saldamente; guarda e cerca di capire di che si tratti: è la città di satana, che egli ha instaurato qui, sulla terra. Le sue ramificazioni sono in ogni continente, i suoi sicari operano nel nascondimento; presto, però, verranno tutti alla luce.

Come il nascondiglio delle talpe resta a lungo nascosto, perché scavato nel profondo della terra, ma, allorché in superficie si scava per fare dei lavori, tutto viene alla luce e gli animali si trovano improvvisamente proiettati in piena luce, così avverrà di questi uomini di satana: oggi operano nel profondo, allungando gli spazi sempre di più, ma allorché ci sarà il mio “via”, essi, senza aspettarselo, verranno in piena luce e le loro opere malvagie saranno conosciute da tutti.

Grandi novità preparatevi a vedere, mia diletta, grandi novità in questo, breve, spazio di tempo. Davanti al tuo sguardo, attonito, sta l’enorme costruzione dell’antico avversario: vedi quanto ha potuto fare, grazie alla collaborazione di molti, all’assenza di altri, all’indifferenza dei più?

Non ha perso tempo, certo, e ora siede, compiaciuto, sulla sua costruzione ed ammira l’opera sua, grandiosa. Ebbene, mia diletta, al momento stabilito con un mio raggio demolirò tutto quello che ha costruito: le salde mura crolleranno, come quelle di Gerico, ogni parte si dissolverà, come avviene della neve che scompare, allorché il caldo raggio si posa su di essa.

Vedi, piccola mia, tra poco, di tutto questo più nulla resterà: cadranno le mura e con esse le guardie; crolleranno le torri e con esse le vedette; crolleranno tutte le strutture e con esse le colonne più salde. Poi, sarà la volta dei pilastri. Esulterà il popolo di Dio: la grande Babilonia sarà demolita non da mano d’uomo, ma per opera Divina.

Nel Cielo comparirà una grande scritta: “vittoria”. Vittoria dei figli di Dio, vittoria per sempre.

Sto già operando sulle fondamenta; poi, colonna dopo colonna, tutto scomparirà, al mio Cenno.

Ti ho mostrato, mia sposa, ciò che deve accadere presto, assai presto. Gioisci ed attendi.

È sorto il nuovo, grande, giorno. Offrimi ogni istante di questo; riempilo d’amore. Ogni sacrificio, che fai, sarà ampiamente ricompensato; ora ne ho bisogno, in questo tempo di abbandono generale!

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

10.09.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, il mondo non troverà pace, fino a quando non si rifugerà in Dio. Il suo Cuore vuole accogliere ogni uomo. I tempi sono cupi e difficili, perché non si osservano le Leggi Divine: ognuno agisce secondo il piacere e non secondo il dovere. Questo non va, figli cari; questa è la strada che porta alla rovina! Scegliete la via stretta, non quella larga che porta alla rovina, uomini del mondo! Chi non vuole convertirsi a Dio, chi non vuole rifugiarsi tra le sue braccia, amorose, non può sperare in un futuro di pace e gioia.

Passa il tempo e ogni giorno è dono assai grande e prezioso; sembra, però, che gli uomini non vogliano comprenderlo: le cose non cambiano. Vi sono grandi segni, evidenti, vi sono continui ammonimenti e chi deve capire non capisce, chi deve mutare vita prosegue verso il vuoto.

Piccoli miei, Dio sta provando ogni uomo: col dolore lo prova perché ritorni a lui, pentito, ed egli possa mostrare il suo volto di Padre. Sono diverse le prove, diverse, secondo le necessità; gli uomini, però, non riflettono abbastanza sulla lezione; quanti dicono: “Proprio a me doveva capitare questa pena, proprio a me che non ho mai fatto nulla di male!” Non pensano al loro passato: non ricordano le negligenze, le debolezze, gli errori di indifferenza, di tiepidezza, di superficialità! Ebbene, figli cari, aiutate i fratelli a capire ed accettare di buon grado ogni tormento, che Dio permette. Quando un uomo è malato, occorre una medicina adeguata: più grave è la malattia, più radicale deve essere la cura. Voi vedrete intorno a voi sofferenze di diverso genere, varie, secondo le necessità: queste sono le medicine per curare il male dell’anima che è il più grave, il più difficile da curare. Abbiate pazienza, in questo periodo vedrete cose che vi faranno divenire tristi, anche nella famiglia, talora, le vedrete; ma consolatevi, al pensiero che ogni dolore presto si trasformerà in gioia, in gioia grandissima, perché Gesù viene, viene, miei piccoli, viene sulla terra per instaurare un’era di pace e felicità indicibile.

A volte Gesù chiede sofferenze speciali ai suoi amici: sapete che una sola, la minima, accettata con amore, può salvare un’anima, può dare ristoro ad un bisognoso, può liberare dalla prigionia chi sta saldando il suo debito con la giustizia Divina! Soffrite con pace: qualunque cosa accada dipende sempre dal volere Divino e nulla accade a caso, nulla, senza un profondo significato.

Restate in preghiera accanto a me, figli cari; Io prego assieme a voi ogni volta che tenete tra le mani la santa corona. Voi non mi vedete, ma Io ci sono  prego con voi, supplico con voi, intercedo con voi affinché tutto il mondo ritorni a Dio, ogni labbro pronunci la sua lode ed ogni cuore lo adori. Vedo che c’è ancora tanto gelo nel rapporto tra fratelli; vedo questa freddezza anche nei gruppi che si riuniscono nelle Chiese per pregare.

Figli, amati figli, come si può fare un’adorazione, gradita a Dio, se nel cuore ci sono astio, rancore, distacco, invidia? Offrite tutti a Gesù il vostro cuore e lasciate che egli lo purifichi; poi, lodate ed adorate. Questa lode e quest’adorazione saranno assai gradite a Dio; per queste preghiere, egli elargirà infinite grazie e le anime si salveranno. A che serve una preghiera, fatta solo per abitudine, fatta automaticamente, senza cuore e senz’amore? Potete dire, figli, di amare Dio, che non vedete, se non amate il fratello che vi sta accanto, che lavora al fianco vostro o addirittura che mangia alla vostra, stessa mensa?

Piccoli cari, riflettete sulle parole che tante volte ho detto, ma che ripeto, perché non sono state tradotte in vita. Gesù mi permette ancora di venire da voi e di darvi i messaggi che devono mutare il vostro cuore. Siate grati, siate sempre grati, per questo, grandioso, dono! Io vi guido verso la santità. Siate santi, figli cari, perché Santo è Dio. Siate perfetti, perché perfetto è Dio. Siate degni figli di un tale Signore: entrerete nel suo regno e più nulla vi mancherà. Accostatevi, degnamente, alla Eucarestia, nutritevi del corpo Santissimo: è Dio che entra in voi, è l’Immortale che si fonde col mortale e il Cielo si unisce con la terra in un vincolo, eterno, d’Amore.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia cara.

 

                                                                                              Maria Santissima