Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.09.97

 

 

Eletti, amici cari, sia gioia la vostra vita in me, sia pace la vostra vita in me; donate la mia gioia, donate la mia pace.

 

 

Sposa diletta, il mondo non vuole la gioia, il mondo non cerca la pace, il mondo opera ciò che è male ai miei occhi: senza di me, non c’è pace, non c’è letizia, non c’è armonia. Elargisco ogni giorno i più grandi doni, ora, più che in passato, ma essi non sono colti da coloro che dovrebbero farlo: chi è povero diviene sempre più povero e chi è ricco sempre più ricco.

Il povero è tale, perché s’è reso cieco e sordo; il ricco è tale, perché ha acuito bene la vista e l’udito per servirmi meglio, per seguirmi sulla via di luce. L’ho detto, mia diletta, e lo ripeto: a chi ha sarà dato, in aggiunta; a chi non ha sarà tolto anche quello che possiede. Così sta accadendo, così sta accadendo in questo tempo. Alcune mie creature predilette si arricchiscono sempre più, altre impoveriscono, perché hanno lasciato disperdere i miei doni, senza coglierli, senza metterli a frutto: grande gioia per i miei eletti; grande vuoto per quelli che hanno respinto me che ho bussato molte volte alle porte del loro cuore, grande vuoto, sposa amata, che nulla può colmare!

Come già in precedenza ho detto, sto attraversando le vie segrete dei cuori umani, quelle vie note solo a me: voglio che ognuno capisca quanto sia importante questo tempo, quanto sia decisivo questo momento per la scelta finale.

Piccola mia, quanto è grande il mio Amore per ogni uomo! Per ognuna delle mie creature salirei di nuovo sulla Croce e patirei il grande martirio, che patii, ma non servirebbe a nulla: chi non vuole credere non crederebbe neppure allora! Il testardo, piccola mia, continua ad essere tale fino alla fine ed Io, Io, Dio, dell’Universo, Io, Creatore di tutte le cose e Salvatore del mondo, non posso fare nulla per salvare chi non vuole essere salvato! Non forzo la volontà, non uso la violenza; uso la convinzione, avvolgo con la mia misericordia, chiamo a ragione chi non vuole ragionare. Che posso fare di più? Che posso fare, mia amata, che non abbia già fatto? Ho percorso tutte le vie percorribili; ora la grande clessidra del Cielo segna la fine; vedi: sta per scendere l’ultimo granello; è sospeso per un attimo, poi, cadrà e sarà la conclusione di una lunga era! Il mondo sappia che tutto quello che accade ed accadrà è ciò che ha voluto e vuole.

Chiamo, sposa amata, chiamo; ma non trovo risposta! Esorto; ma non si muove il mio popolo! Cerco, ma i miei figli non si fanno trovare: si sono nascosti come Caino, si sono nascosti, per paura, perché le loro opere non sono secondo il mio volere! Dicono che Io, Io, Dio, sono severo, sono terribile, sono rigoroso, chiedo troppo alla povera creatura umana che è fragile e debole: quante menzogne si dicono sul mio conto!

La mia misericordia vuole abbracciare ogni uomo, vuole perdonare ogni peccato, anche il più grave; ma occorre pentimento, occorre contrizione vera, occorre sincero proponimento di non cadere più nello stesso errore. Vedi ciò che accade, invece, sposa amata? Gli uomini peccano, peccano, commettono i maggiori abomini ed osano alzare il capo verso di me, come se avessero fatto una grande bravata, oppure procedono, dicendo: “Dio non c’è. Dio non vede!”. Capisci, piccola mia, quello che sta accadendo, dovunque, nel mondo? Io tutto vedo, scruto ogni angolo della terra, vedo il fratello scagliarsi contro il fratello, l’amico contro l’amico, vedo l’odio crescere nei cuori e la malizia ingigantirsi, vedo, ma tengo ancora fermo il braccio, per l’adorazione continua e la supplica dei miei piccoli che intercedono con le loro preghiere, uniti alla Madre mia Santissima.

Vedi come i lupi si stanno sbranando fra di loro? Vedi come aumenta la loro ferocia? Non Io intervengo: non c’è bisogno del mio intervento per punire; essi, da soli, si puniscono, usando le armi che si sono costruite.

Amata sposa, come agisco con te, mio docile strumento, vorrei agire con ogni uomo, se egli lo volesse. Le mie, tenere, carezze sono per ogni uomo, non solo per alcuni. Il mio grande Amore vuole salvare e far gioire ogni creatura. Il problema, grave, da risolvere è quello della volontà che è libera per ognuno e tale deve restare fino alla fine. Fatevi docili, uomini del mondo, fatevi docili, come questo mio, amato, strumento! Lasciatevi plasmare da me, come cera sotto le mani di un abile artista: chi si lascia plasmare non dovrà soffrire a lungo; ma, dopo un attimo di sofferenza, avrà un’eternità di gioia.

Sposa amata, quanti ribelli in questo tempo, quanti ribelli in questo tempo, conclusivo! Dio parla con chiarezza, Dio si manifesta, come mai prima; ma la ribellione è tale che ha reso sordi e ciechi coloro che hanno buona vista e buon udito! A questo punto, mia piccola, Io, Io, Dio, ritiro la mia misericordia e lascio parlare la mia giustizia. Conosceranno gli uomini il Dio terribile che vuole avere il saldo del debito, subito, fino all’ultimo spicciolo! Se questo vogliono, questo avranno!

Le mie braccia amorose accolgono i fedeli, i docili, gli umili, i diletti del mio Cuore; gli altri andranno incontro alla sorte, che essi stessi si sono scelti! Non c’è più scampo per coloro che non si sono rifugiati in me: chi in me non crede si è condannato da sé ad una sorte triste e dolorosa!

Sposa, dillo e ripetilo: non c’è salvezza alcuna per chi non crede. L’ho detto e lo ripeto. Non pensino gli uomini che le mie parole mutino nel tempo: Io, Io sono lo stesso Dio oggi, domani, sempre!

Questo tempo avrebbe dovuto già essere quello della grande gioia, avrebbe dovuto essere quello della massima esultanza per l’Umanità; invece, vedi ovunque dolore e disperazione, angoscia e tormento. Gli uomini si sono scelti la loro sorte e avranno, esattamente, ciò che ciascuno ha voluto!

L’ultimo capitolo di storia umana si avvia alla conclusione. Tutto si svolgerà secondo il mio progetto: ogni azione umana, anche quella difforme dal mio volere la faccio servire al bene, individuale e collettivo. Vedrai, mia diletta, vedrai che il massimo male condurrà al massimo bene quelli che tanto l’hanno desiderato.

Resta in me, diletta sposa. Resta in me, felice: in questo, mio, tempo voglio mostrarti le meraviglie del mio Amore che trasformerà tutte le cose e rinnoverà la faccia della terra. Sprona i piccoli al bene, diletta; getta il mio seme santo nel loro cuore ed Io lo farò germogliare con la mia Santa rugiada. Opera per me. Opera con me. Tra poco, sposa, tra poco, poco, poco vedrai sorgere il grande giorno, l’alba, senza più tramonto.

                                                                                  Ti amo. Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.09.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli miei, vivete nella gioia, vivete nella pace di Gesù: avete la sua gioia come dono gratuito; avete la sua pace come dono del suo Amore. Altro non desiderate, altro non dovete desiderare: chi ha Dio ha tutto, chi possiede il suo Amore ed in esso si rifugia è felice anche nel travaglio della vita. Sappiate capire e cogliere i grandi doni, che ogni giorno Dio vi porge. Sappiateli capire, prima, per coglierli e ringraziare Dio sempre, per tutto. Come addolora il suo Cuore, meraviglioso, l’ingratitudine umana! Pensate a quello che accade a voi quando, con immenso amore, ospitate nella vostra casa una persona: la circondate di ogni premura, le procurate tutto ciò che le è gradito; non dimenticate proprio nulla, le rendete il soggiorno gradito e assai lieto. Quando, poi, vi aspettereste riconoscenza e gratitudine, per quello che avete fatto, vi trovate in cambio indifferenza, quando non addirittura critica ed inganno, ostilità e malizia! Che fareste, piccoli miei, che fareste in tale situazione? Subito, pensereste: “Questa persona non merita nulla; quando avrà bisogno, non le offrirò tutto quello che le ho offerto e la farò sospirare, la farò aspettare, perché non mi è stata riconoscente, per quello che ho fatto.”

Figlia cara, ogni uomo agirebbe in tal modo, ma non Dio: egli offre, porge, generosamente, largamente, anche a chi nulla si merita, anche a chi inganna e tradisce; porge sempre i suoi, magnifici, doni, perché l’Amore che ha nel suo Cuore è grande grande, immenso. Perdona ed offre, attende ed offre; ma l’uomo non deve approfittare di tanta tenerezza, non deve proseguire nel suo cammino di peccato. Viene il giorno – e nessuno sa quale sia, perché è nascosto – viene il giorno, nel quale deve rendere conto di tutto quello che ha dato, in proporzione a ciò che ha ricevuto. Deve pagare, insomma, il debito contratto con Dio. Ecco il momento assai doloroso per chi nulla ha pensato e di nulla si è preoccupato; ecco il momento della resa dei conti: giorno assai lieto per il servo fedele che corre incontro al padrone con le mani piene di azioni buone; giorno tristissimo per il servo infedele che deve presentarsi, pieno di debiti.

Piccoli miei, che non capiti a nessuno di voi di farvi cogliere in tale situazione! Perseverate fino in fondo! Siete stati prescelti da Dio. Egli, l’Altissimo vi ha rivolto il suo sguardo amoroso e vi ha chiamati a sé; molto vi ha dato, moltissimo vi ha porto. Sapete, però, quanto egli sia un Padrone molto esigente: egli è perfetto ed esige che voi vi sforziate di essere simili a lui. Molto vi dà ogni giorno. Lo vedete. Lo capite. Ricambiate la sua generosità con i doni, che potete porgergli; ricambiate, come potete, meglio che potete, senza tralasciare nulla!

Date gioia a Gesù col vostro comportamento, con la vostra riconoscenza, per tutto ciò che avete. Nulla vi appartiene, nulla è vostro: avete quello che avete solo in “usufrutto” e tutto dovete restituire, al momento opportuno. Voglio che voi siate i servi, fedeli e zelanti, che accolgono Gesù con esultanza; voglio vedere la sua felicità, quando vi presentate a lui, pieni di emozione, e gli porgete il frutto delle vostre buone azioni. Quello sarà il momento della grande felicità; quello sarà il momento, che il cuore ha tanto sognato ed accarezzato!

Leggetevi tutti i miei messaggi: vi ho insegnato ogni cosa. Dovete solo tradurre in pratica le mie parole. Se sarete attenti e precisi, se sarete perseveranti e fedeli fino alla fine, allora, figli, allora, figli amati, quel giorno splendido, unico, irripetibile, sarà quello del vostro grande trionfo, sarà di gioia sconfinata, sarà di felicità senza fine!

Figli, i giorni stanno trascorrendo uno di seguito all’altro e tutto si compirà, in breve: il travaglio del presente si tramuterà in gioia. Sopportate ed offrite, sopportate con pazienza ed offrite a Gesù. Dite così a lui: “Mio adorato Gesù, questa mia sofferenza è il fiore, fresco e profumato, che ti porgo in questa giornata. Accettalo: è un piccolo ringraziamento, per i grandi, immensi, doni, che mi offri, che ti degni di offrirmi. Ti amo, Gesù!”

Sia questa la vostra preghiera quotidiana e l’offerta del vostro dolore. Ora vi accarezzo ad uno ad uno. Siate lieti e proseguite in pace il vostro cammino.

                                                                                   Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima