Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.10.97

 

 

Eletti, amici cari, vengo con gioia a sollevare il mondo dalle sue pene. Ecco: porto la pace e la concordia. Aspettatemi, ben pronti. Nessuno sa con certezza il momento ed il modo: tenetevi sempre all’erta, come sentinella che mai prende sonno.

 

 

Sposa amata, il mio ritorno è prossimo, assai vicino. Beato l’uomo che questo ha capito e non perde tempo in vanità, non si perde in chiacchiere inutili, ma si prepara col cuore e con la mente ad incontrare me, il Signore della storia! Ho fissato un momento per ognuno; ma non l’ho fatto conoscere.

Piccola mia, più volte ti ho sentito pronunciare questa frase: “Anche venti secoli fa il mio Gesù disse: vengo, vengo, presto”, tanto che il mio, amato, Paolo pensava che Io ritornassi proprio al tempo suo.

Piccola mia, sempre ho detto questo perché gli uomini si tenessero ben pronti con le cinture ai fianchi e la lampada ben accesa. Il mio ritorno non tarda per ogni uomo: è anche il distacco dell’anima dal corpo. Nessuno sa quando verrà per lui il grande momento: può essere in un’ora oppure in un’altra, di giorno o di notte, a tarda età oppure in giovane età. Non spetta a lui saperlo; gli basti solo esserne certo che prima o dopo accade.

Sposa, mia, cara, gli uomini fuggono il pensiero della morte. Gli uomini d’oggi, poi, in modo particolare, ne temono anche l’accenno, come se essa non esistesse! Quale stoltezza maggiore di questa! Chi non pensa non si prepara e chi non si prepara corre il rischio di essere colto di sorpresa e di trovarsi in condizioni disastrose. Per voi non sia così miei, dolci, amici: posate pure ogni giorno il pensiero sulla morte, ma posatelo con serenità, con speranza, con gioia. Non fate come i pagani che sentono in sé un grande sgomento, allorché ne sentono parlare. Il credente, che si è posato sulle mie ali, deve attendere con pace nel cuore il grande volo: con me è vissuto, con me volerà verso il regno, felice, che ho preparato.

Fidatevi di me per ogni cosa e attendete tutto da me, perché tutto vi voglio donare. I fatti importanti stanno già accadendo nella vostra vita. Ogni giorno, allorché le mie parole vengono a voi, è un fatto grandioso e straordinario, al quale non dovete abituarvi: è sempre un dono nuovo e sublime, che ricevete. Assieme alle parole, ci sono la grazia, la forza, la consolazione, il sostegno, il volo verso il Cielo. Tenete i vostri piedi sulla terra; ma la mente ed il cuore siano già in Cielo. Operate al mio servizio nell’ambiente, dove vi ho posti; ma non affezionatevi troppo a persone o cose: dove è il vostro attaccamento, lì ci sono il pensiero ed il cuore. Non deve essere così: per essere pronti al volo bisogna già cominciare a staccarsi da terra e cominciare a librarsi nel Cielo. Voi siete come un velivolo, pronto al decollo: posa ancora le ruote sulla terra, ma già volge la punta verso l’alto, lì, dove, tra poco, volerà per raggiungere la meta.

Siate nella gioia, miei piccoli, perché quello che accadrà per voi, che mi siete restati fedeli, sarà cosa bellissima: nessuna mente umana può pensare ciò che il Creatore ha preparato per l’era che incede: sposa cara, chi ha pensato ad una cosa, chi ad un’altra; ma nessuno può giungere ad intuire la verità, se Io, Io, Gesù, non la lascio trapelare.

Sposa cara, voglio fare al mondo una grande sorpresa. Chi non ha creduto ci resterà proprio male. Chi mi ha respinto si sentirà perduto. Chi mi ha ostacolato si rattristerà molto. Quante novità si preparano per questa Umanità, così incredula e smarrita: allorché crederà di avere in pugno ogni situazione, allorché crederà di poter vincere, da sola, tutte le battaglie, si accorgerà di essere rimasta sconfitta dalla propria superbia, dall’eccessiva sicurezza in se stessa, dal fatto di aver confidato in forze che non possedeva da sé, ma che Io, Io, Dio, elargivo, per mia somma bontà!

Vedi come molti uomini si attribuiscono i meriti del loro benessere, della loro salute, del grande progresso, delle scoperte scientifiche: di ogni cosa credono di esserne la causa. Non pensano i grandi stolti che da essi dipende solo la loro debolezza e tutto il resto proviene da me!

Sposa amata, Io ho concesso che il mondo si evolvesse e passasse da una fase retriva ad una di grande evoluzione; Io ho concesso che potesse vivere in modo più agiato, sfruttando adeguatamente le risorse naturali, le fonti di energia che vi sono sul pianeta!

Io, Io, Dio, ho operato tutto, servendomi degli uomini, sia di quelli che hanno agito consapevolmente sia di quelli che hanno agito inconsapevolmente. Non sanno gli uomini che, pur liberi nelle loro azioni, sono pedine nelle mie mani e tutto ciò che fanno, fanno per me o contro di me, serve a compiere il mio piano?

Mi servo dell’obbedienza dell’uomo per realizzare il mio progetto; ma mi servo anche della disobbedienza dell’uomo per i miei piani. L’obbediente avrà poi il trattamento che spetta all’uomo obbediente; il ribelle avrà il trattamento che spetta al disobbediente. Al mio piano, però, niente si aggiunge e niente si toglie: avviene esattamente quello che voglio, quando voglio e come voglio!

Sposa amata, quando l’uomo pensa a me esca dalla sua logica di uomo e si lasci condurre dentro la mia logica Divina. Si accorgerà come tutto è assai differente: ciò che per l’uomo è danno, è grande danno, per me è utile, è molto utile. Niente voglio e niente permetto che non sia volto al bene: anche il peggiore male ha come fine il massimo bene.

Nessuno osi pensare che questa verità sconvolga l’ordine delle cose e tolga libertà all’uomo, come se tutto fosse precostituito e la creatura umana fosse costretta a muoversi in una scena già preparata. Non è così: ogni uomo è perfettamente libero nelle sue azioni e nei suoi movimenti come nelle sue scelte; ma ciò che a me non serve non lo permetto e non avviene!

Piccoli miei fedelissimi, che mi avete preparato una via colma di fiori profumati, non vogliate sapere troppe cose ora; solo qualcosa vi rivelo. Il resto, vi dico che lo conoscerete presto, assai presto!

Lasciatevi condurre, sereni, sull’onda soave del mio amore. Felici, fiduciosi, proseguite con me: Io, Io, Gesù, provvederò a tutto.

Siate nella pace.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, piccola sposa.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.10.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, siate arditi nel servizio a Dio. Il nemico suscita continue difficoltà per rendere più faticoso il vostro cammino: voi reagite con coraggio, reagite, senza timore. Gesù ama gli arditi; voi siate così, come egli vi vuole. Quando l’ostacolo diviene troppo pesante, non fatevi alcuna preoccupazione: egli stesso lo rimuove e non vi permetterà di affrontare una prova troppo pesante.

V’invito anche oggi ad adorare il dolcissimo Cuore di Gesù, a capirne la grande tenerezza, ad osservarne la delicatezza, che serba per voi ogni giorno. È ingrato chi accoglie un dono, senza ringraziare, è veramente senza cuore chi non rivolge mai un pensiero d’amore a colui che non cessa mai di occuparsi dei suoi interessi, anche se non è ricambiato.

Figli cari, pensate a quello che fanno gli uomini: se vi porgono un dono, anche piccolo, e non vengono subito ricolmati di riconoscenza e gratitudine, si guardano bene dal porgervene un altro; dicendo a se stessi: “Se una volta sono stato generoso, non lo sarò più, perché nulla merita”.

Non così fa Gesù, l’Altissimo Re dei re: egli non si stanca di offrire  porge, porge, attende, pazienta e sopporta talora, per una vita intera. Non toglie mai all’uomo la possibilità di accedere alla salvezza, creando per lui occasioni dopo occasioni. Se poi esse sono lasciate cadere, la responsabilità ricade tutta su colui che non sa cogliere la grazia, non sa vedere la tenerezza che lo avvolge.

Piccoli cari, per voi non è così: vedo che col mio aiuto avete imparato a capire tante cose ed a ringraziare per tutto.

Giorni or sono la mia piccola figlia ha visto cadere, dolcemente, al suolo una pioggia di piccole foglie autunnali, variamente colorate. Lo spettacolo, tanto gradito, ha suscitato profonda emozione, perché in esso ha visto una delicatezza Divina: anche per questo dono ha benedetto il suo Signore che ben conosce quello che è gradito al cuore e ciò che provoca gioia ed emozione in un’anima sensibile.

Quante volte, figli cari, spettacoli belli e delicati si presentano davanti ai vostri occhi incantati, ma voi non sapete coglierne la delicatezza e la soavità! Siate attenti a quello che vi accade intorno ogni giorno; state attenti e scoprirete che Gesù vi è vicino, che è l’amico che vi porge sempre un pensiero gentile, una soave premura. Coloro che non si accorgono di nulla assomigliano a quell’uomo che cammina su di un prato fiorito, smaltato di mille, splendidi, fiorellini e non vede nulla, non osserva nulla, calpesta il delicato tappeto e non fa caso alla sua bellezza, perché la mente è altrove ed il cuore è gelido. Dio ha creato un Universo stupendo e l’ha dato in mano all’uomo perché lo curasse e lo abbellisse; ecco, quindi, che l’uomo deve avere rispetto della natura, deve amarla, perché tutto proviene da Dio che ogni cosa ha fatto, per Amore.

Guardatevi intorno in questa stagione autunnale e osservate gli stupendi colori. Quanti frutti anche quest’anno vi è stato concesso di raccogliere: le vostre mense ne sono ricche! Ebbene, ogni volta che ne mangiate, pensate al vostro Creatore che ha permesso che tali frutti maturassero e giungessero a voi? Confessate a voi stessi che ben poche volte avete fatto questo pensiero. La tenerezza Divina vi ha concesso di avere, a piacere, anche se, forse, mai avete ringraziato per questo.

Piccoli miei, non divenite tristi per questo; ma vi serva la riflessione che, anche se tanto amate Gesù, anche voi siete stati ingrati e disattenti. Ma egli non vi ha puniti per questo, non vi ha tolto i suoi doni; anzi, li ha moltiplicati, sempre più, per farvi comprendere che provengono da un Cuore così grande e generoso, che non si stanca mai di porgere dolcezza.

Ora, però, non siate più ingrati, ma riconoscenti e generosi nel porgere; imitate colui che tanto vi ama da non ricambiare mai secondo quello che riceve – in qualche caso non dovrebbe dare proprio niente – ma fa piovere sui giusti e sugli ingiusti, sugli umili e sui superbi, sui grati e sugli ingrati. Fate così anche voi nei riguardi di ogni fratello: se egli non vi ama e vi respinge, voi amatelo e pregate per lui; se vi guarda con odio ed invidia, voi offritelo a Gesù perché gli cambi il cuore. Se venite poco valutati e spesso umiliati, ricambiate, offrendo un cordiale sorriso ed una parola gentile.

Piccoli miei, sia questo il vostro stile di vita: così facendo, sarete sempre più simili a Gesù. Il Re, che sta per tornare nella gloria, riconoscerà nel vostro volto il suo volto, vedrà i suoi lineamenti ed il suo Cuore. Che gioia gli darete! Vi chiamerà per nome e vi dirà: “Vieni, figlio amato, vieni a vivere con me. Ti porgo la mia ricchezza e ti faccio partecipe di tutti i miei beni!”

Piccoli, v’invito anche oggi ad adorare Gesù con tutto il vostro cuore, con tutta l’anima, con ogni vostro anelito. Ringraziatelo del grande dono che ricevete, ogni volta che giunge a voi uno di questi messaggi d’Amore. Solo alla fine ne capirete l’immenso valore. Guai a chi, pur potendo averli, vi ha rinunciato: sarà assai triste il giorno, nel quale cadrà il velo dai suoi occhi!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, piccola mia.

 

                                                                                              Maria Santissima