Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

28.10.97

 

 

Eletti, amici fedeli, questi sono i tempi, tanto attesi, questi sono i tempi del profondo rinnovamento. Viveteli, pieni di letizia. Viveteli nel mio amore.

 

 

Sposa amata, sono tante le cose che rattristano il tuo cuore; sono tante quelle, però, che lo riempiono di sempre nuova esultanza. Io opero potentemente per condurre a me l’Umanità che mi ha dimenticato: vedrai ogni giorno quali meraviglie compie il mio amore!

Chiedo abbandono e disponibilità, chiedo fiducia piena in me, Dio. Mia diletta, vedi come i mesi trascorrono, rapidamente, e si portano via le grazie preziose, le occasioni, perdute, degli uomini. Dono a molti indegni pace e benessere, dono attimi preziosi di vita; ma a che serve tanta generosità per chi neppure si accorge di ricevere un dono, ma lo ritiene dovuto? A che serve tanta grazia, se viene continuamente ignorata?

Certo, c’è da porsi queste domande; ma l’uomo vede attraverso la sua ottica umana, Io, Io, Gesù, attraverso quella Divina. Voglio concedere tutte le possibilità al mondo, voglio che abbia modo di capire in tempo e riparare, prima che sia tardi. Pensi che i popoli verranno colpiti tutti, contemporaneamente? No, che non lo saranno. Pensi che gli uomini verranno sottoposti tutti ugualmente alla stessa sorte? No, che non lo saranno. Ogni uomo avrà il suo trattamento speciale, ogni popolo il suo, ogni nazione sarà considerata diversa dall’altra. Non giudico mai in blocco, perché un uomo è sempre differente dall’altro, un cuore diverso ed una mente non è mai identica all’altra.

Piccola sposa, ognuno risponderà per sé: ognuno avrà una conclusione diversa dall’altro. C’è chi mi ha seguito in questi anni con zelo e docilità, ha fatto tesoro di ogni mia parola, non si è lasciato sfuggire neppure una sola virgola e con attenzione ha praticato le mie Leggi, le ha difese; si è nutrito del mio corpo Santissimo, degnamente. Ebbene, costui ha ali di aquila e può volare alto pronto a spiccare il volo, quando Io glielo ordino. Per costui la sorte è sublime, il futuro luminoso, il presente pieno di speranza. Chi, invece, non ha fatto in tal modo, ma è vissuto nella tiepidezza, facendo solo l’indispensabile, può avere lo stesso trattamento del precedente? No: non lo può avere! Chi poco mi ha dato poco avrà; chi molto mi ha offerto molto di più avrà.

Sposa mia, c’è poi chi non ha accolto la mia parola, l’ha disprezzata, l’ha ritenuta troppo onerosa da portare, ha operato il male in tutta la sua vita e si è incallito in esso: quale trattamento debbo riservare a costui? In me la giustizia è perfetta, anche se la misericordia è infinita. Ogni uomo verrà giudicato dalle sue opere. Si prepari l’Umanità al giudizio! Ogni anima si volga a me, presto, perché il tempo concesso si è consumato, ormai, e altro non ce ne sarà!

Resta, sposa amata, resta, serena, nel mio Cuore: in me sei protetta e sicura. Aiuta anche i piccoli, che ti ho affidato, a ripararsi con te nel rifugio sicuro, perché ti dico: sta per scatenarsi un uragano, quale mai c’è stato nella storia umana e solo chi si è messo al sicuro in tempo potrà trovare riparo, mentre chi è fuori verrà trascinato via con molta sofferenza, indicibile sofferenza.

Molti sono i miei consacrati che ripetono: “Non succederà niente. Non succederà mai niente di grave; Dio non si adira mai, Dio perdona sempre, Dio comprende ogni cosa. Proseguite pure così, come fate, tanto nulla, certamente, accadrà.”

Costoro assomigliano a quei medici che, vedendo una piaga già purulenta, dicono: “Non è niente. Guarirà subito. Non c’è alcun pericolo.” Condannano a morte il malato che, invece, curato in tempo, potrebbe ancora salvarsi. Costoro, cioè, questi consacrati non intendono parole, non ascoltano messaggi; hanno occhi, ma non vedono i grandi segni, hanno orecchi, ma non odono nulla: sono ciechi che impediscono anche agli altri di vedere; sono sordi che impediscono anche agli altri di udire. Io, Io, Gesù, invece, vi dico che, se il mondo non farà penitenza e non si pentirà dei suoi peccati e non ritirerà le leggi inique, che ha posto, avrà molto da patire, prima del mio ritorno: ogni strada verrà purificata dal lerciume che la ingombra; casa per casa passerò e lì, dove c’è spazzatura, questa verrà rimossa. Voglio che la terra torni ad essere un giardino, lussureggiante, senza nemmeno un’erbaccia. Come vedi, sposa amata, guardandoti intorno, immense sono le erbacce ed assai poche le piante belle. È ormai giunto il giorno della resa dei conti, sposa amata: ciascuno esamini molto attentamente la sua situazione, lo faccia, prima che Io giunga, e si faccia trovare preparato. Ti dico che costui non avrà nessuna sorpresa, brutta, ma godrà, quanto mai in vita sua ha goduto e quanto mai nella vita altrui ha visto godere.

Sposa, ti ho detto e ti ripeto che questo non è il tempo della tristezza e dell’angoscia: ha tristezza chi è senza fede; ha angoscia chi è senza speranza. Chi crede in me vedrà assai presto l’alba del nuovo giorno; vedrà il suo Signore venire tra le nubi con grande bagliore nella gloria dei suoi angeli e santi.

Ti ricordi, sposa mia, le parole degli angeli, allorché Io salii al Cielo ed i miei discepoli guardavano in alto, stupiti e tristi? Dissero: “Tornerà, tornerà allo stesso modo. Come l’avete visto andare via, tornerà un giorno.”

Sposa diletta, il giorno si approssima; ma, prima di esso, giorno grande ed assai felice, devono accadere ancora alcune cose. Ognuno vedrà, capirà, rifletterà, deciderà; prenderà la soluzione che vuole, prima, che deve dopo*.

Mia diletta, sia l’uomo libero di decidere fino all’ultimo momento. Ho creato una creatura libera, non schiava; goda pure, a pieno, la libertà, ma sappia che di tutto chiederò conto al tempo opportuno. Il giorno è già alto nel Cielo, cupo e nuvoloso, come cupo e nuvoloso è il cuore degli uomini d’oggi. Non temere, mia diletta: Io, Io, Gesù, renderò ancora terso l’orizzonte, terso, come un cristallo. Coloro che hanno seguito me con me vivranno; coloro che hanno seguito il mio nemico lo seguiranno, allorché avrà l’ordine di ritirarsi e non nuocere più a nessuno.

Vivi, lieta, questa nuova giornata, sposa mia. Vivila secondo la mia volontà, nel mio Cuore: ti dono la pace profonda del cuore e la mia, continua, tenerezza.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

*prima la prende,  spontaneamente, dopo per costrizione

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

28.10.97

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, ancora poco, ancora pochi passi e poi ci siete. Vivete nella pace questo tempo, che Dio vi concede. Le tribolazioni consideratele fiori, fiori di ogni specie: le più grandi sono i gigli, profumati e candidi, quelle più piccole le pratoline, i narcisi, i fiori umili di campo, che pur offrite a Gesù con grande amore. Egli gradisce ogni giorno un mazzo di fiori freschi e bagnati di sacrificio. Fate tutto, per suo amore. Sopportate ogni cosa, per amore. State in ogni istante nel suo amore. Non sapete quanto tempo vi venga concesso; non sapete quale sia il progetto di Dio su di voi; voi offrite ogni giorno il massimo, senza risparmiare proprio nulla.

Piccoli, vi ho parlato spesso del grande Amore che ha Dio per voi, vi ho detto sempre che è immenso, non si può misurare. Ebbene, ricambiate, ricambiate, come potete, ricambiate con tutta l’anima e metteteci tutto il cuore a farlo; pensate che vi sono uomini che non amano, che non amano neppure un pochino quel Cuore, così ardente! Ebbene, spetta a voi dare, dare fiori, rugiadosi, anche per quelli che nulla offrono, che neppure nulla hanno intenzione di dare anche in futuro.

Sapete quanto sia importante l’intenzione: chi offre e continua a porgere le sue, piccole, cose, quando Gesù lo fermerà, sarà come se avesse continuato nel tempo. L’Altissimo coglie l’intenzione, calcola l’intenzione di fare come cosa fatta sia nel bene che nel male. Fate conto di avere intenzione di andare a prendere l’Eucarestia: per un motivo indipendente dalla vostra volontà, non ci riuscite e nel cuore siete tristi e malinconici, perché ne avevate un grande desiderio; ebbene, quest’Eucarestia vi viene conteggiata tra quelle ricevute con amore.

Miei, cari, figli, il Cuore di Gesù è generoso ed immenso; se anche date la vostra vita per lui, non per questo avreste ricambiato, adeguatamente, quanto merita. Lo sapete che Gesù conosce già chi sarebbe disposto a dare tutto per lui e chi invece, nel momento della grande prova, subito, si ritirerebbe. Sapete che Gesù sa tutto: ad alcuni permette una grande prova, se la supera vedrà la più grande vittoria; ad altri non la dà così grave, perché sa con certezza che non riuscirebbe proprio a superarla. Insieme alla prova, Gesù concede le energie necessarie a superarla. Figli, siate pronti, pronti ad accogliere tutto ciò che viene dalle sue mani. Talora, per provarvi, l’Altissimo vi prospetta un sacrificio massimo da offrire, come fece con Abramo: lo provò, duramente, e attese, attese per vedere fino a che punto sarebbero giunti l’obbedienza e l’abbandono. Egli, in quel tempo – intendo Abramo – non ebbe nessuna, minima consolazione, neppure quella di confidare il suo, terribile, segreto a qualcuno. Chiuse tutto nel cuore e si avviò, silenzioso, verso il luogo destinato al sacrificio, col fermo proposito di fare ogni cosa secondo la volontà Divina. Dio scrutò il suo cuore e lo fermò proprio in ultimo, non prima. Il cuore del povero uomo tremò, ma non cambiò decisione, pronto a fare ciò che Dio chiedeva: il sacrificio del figlio, dell’unico, suo, figlio!

Che meraviglia questa prova di obbedienza! Per questo suo sacrificio, intenzionale, tutte le generazioni discendenti da lui furono benedette ed egli ebbe una ricompensa grandissima.

Figli cari, potrebbe accadere anche a ciascuno di voi la stessa cosa: Dio vi potrebbe anche chiedere un sacrificio grande, grande, per provare a fondo la vostra fede. Ascoltate quello che vi dico: siate pienamente disponibili a dargli tutto, proprio tutto! Non tremate. Non tremate e non tiratevi indietro; non siate mai titubanti. Siate come Abramo, silenziosi e generosi. Con voi e per voi Dio compirà nel mondo le massime meraviglie!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima