Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
23.05.98
Eletti, amici
cari, restate nel mio Cuore, restate fedeli al mio Cuore e godetene le delizie.
In esso siete; in esso vivrete, se ad esso resterete sempre fedeli.
Sposa amata, in me
c’è tutto, tutto ciò che serve alla felicità umana. Per me ho creato l’uomo,
perché vivesse per me ed entrasse in me, per l’eternità. Sposa cara, di
null’altro l’uomo ha bisogno, di null’altro che di me. La creatura umana,
partita da me, a me deve ritornare, per l’eternità. A Me torna, mia amata,
sempre a me torna, ma con merito o senza merito: se con merito, con me resta;
se senza merito, senza di me rimane.
Ogni uomo deve
sentire in sé il grande richiamo a ricongiungersi con la Divinità dalla quale è
uscito; deve sentirlo, certamente, perché Io, Io, Dio, ho posto in lui questo
anelito. Questa mia, sublime, creatura, però, è libera, è libera di scegliere:
può innalzarsi fino a me o può scendere fino alla condizione di bruto che anima
non ha.
Amata, oggi, con
immenso dolore vado constatando che, più ancora che nel passato, sono in molti
a scegliere di vivere come bruti, rifiutando la loro altissima dignità di
uomini; vivendo, sposa mia, come se non vivessero, bruciano le tappe della loro
vita e si trovano nel nulla che si sono scelti.
Amata, l’uomo
istintivamente non tende al bene, quindi, vuole fare quello che, naturalmente,
gli viene di fare, quello che gli piace fare.
Il peccato d’origine
l’ha morso, profondamente. Il peccato originale non è stato tolto con la mia
venuta e l’uomo nasce con quella profonda ferita che gli brucerà nel cuore
tutta la vita. L’uomo, sposa amata, proprio a causa della ferita profonda
originale, tende istintivamente verso il male e non verso il bene. Deve vincere
se stesso, deve fare grande forza su se stesso per fare il bene; per riuscire
in questo sono necessarie forza, energia e grazia. Dove trova l’uomo forza,
energia e grazia? Nei canali, che Io ho messo a sua disposizione. Sono i Sacramenti,
canali dove passa la mia linfa vitale, quella che è indispensabile, sposa cara,
indispensabile alla salvezza.
Alcuni dicono:
“Faccio questo, se mi va; faccio l’altro, quando mi va. Frequento la Chiesa
ogni tanto, quando ne ho voglia e prego nel momento nel quale mi sento di
farlo. Mi accosto al Sacramento raramente, solo se ne ho la spinta, il
desiderio.”
Sposa cara, questo è
un ragionamento completamente insensato, del tutto insensato. L’uomo deve fare
forza su se stesso per pregare, deve far forza su se stesso per recarsi in
Chiesa, deve fare forza su se stesso per accostarsi ai santi Sacramenti;
inizialmente, c’è bisogno di uno sforzo, spesso di un grande sforzo, talora
veramente enorme.
Amata sposa, non ti
stupire di ciò che dico, non ti stupire, piccola mia. Con il peccato originale
l’uomo ha perso la sua confidenza con me, è caduto nel baratro più profondo e
deve risalire; per risalire servono forze. Più profondo è il baratro e maggiori
sono le forze necessarie per uscirne. Con alcune anime ho ripristinato la
confidenza e l’intimità originale, quella che c’era prima che l’uomo cadesse.
Questo è il grande tempo, nel quale Io, Io, Dio, parlo con alcune anime così,
come un tempo parlavo con tutte!
Amata sposa, dimmi,
rispondimi: che fatica fai a pregare? Che fatica ad accostarti ai Sacramenti?
Che fatica ad immergerti in me, fino a vivere del mio respiro?
La risposta è
pronta: “Nessuna, nessuna, mio Signore; io vivo di te, io solo te desidero e la
preghiera è il mio ossigeno, la Chiesa la mia casa, i Sacramenti la mia gioia.
Altro non desidero che di stare sempre in te, operare per te, vivere per te.”
In te, piccola
sposa, la profonda ferita del peccato originale, per mia opera, sta guarendo
sempre meglio, sta sparendo sempre di più, fino a quando verrà, verrà il giorno
della sua scomparsa definitiva: sarà quando Io ritornerò. I miei fedeli mi
verranno incontro e in quel momento, unico ed irripetibile, si annulleranno
tutte le tracce del passato doloroso. Inizierà una nuova vita, una vita sublime,
secondo il mio progetto. Quello, sposa mia, quello, mia piccola, sarà il grande
momento del trionfo delle anime: ogni anima, che mi è restata fedele, che mi è
rimasta fedele e da me non si è allontanata, ogni anima, dico, che ha mantenuto
questa condizione con me, con me vedrà la felicità e la gloria.
Amata sposa, un
grande signore fece un giorno un progetto, uno splendido progetto ed invitò a
partecipare ad esso tutti i suoi figli; li chiamò ad uno ad uno e disse:
“Voglio cambiare molte cose. Voglio rendere questa nostra casa un luogo
splendido ed accogliente, voglio fare una reggia meravigliosa ed ognuno di voi
avrà il suo posto d’onore accanto a me. Per fare questo, però, lo sapete, ci
vuole molta collaborazione ed un poco di tempo, quello necessario per
concludere un’impresa così grande. Ecco – disse il Signore – vi ho chiamato ad
uno ad uno perché vi diate da fare, subito, senza indugio: più sarete, più in
fretta i lavori saranno conclusi. Ciascuno di voi vedrà quali meraviglie ho
preparato e godrà, avrà un posto di prestigio accanto a me e non rimpiangerà,
certo, la fatica fatta!”
A questa proposta,
molti figli rimasero entusiasti, altri, però, un poco incerti: il pensiero di
faticare a lungo li amareggiava. Alcuni, quindi, restarono e si misero all’opera;
altri, invece, se ne andarono; altri rimasero nell’ozio, senza muovere un dito.
Certo, a causa di queste defezioni e di questa indolenza, i primi figli
dovettero faticare per gli uni e per gli altri; la fatica fu molta, moltissima.
Il padre però con il suo sorriso non smetteva di incoraggiarli ed infondere
sempre nuove energie. Venne il momento, venne, finalmente, il momento
conclusivo: la reggia fu terminata, i lavori conclusi, i posti assegnati.
Dimmi ora, sposa cara:
che posto può assegnare il padre al figlio che si è allontanato, senza più
tornare, per paura della fatica da sostenere? Che posto a quello che è vissuto
nell’ozio e nella crapula, senza muovere dito? La risposta è ovvia: nel momento
felice, nel momento più grandioso i primi mancheranno, per scelta, e gli ultimi
mancheranno, per esclusione. Resteranno solo i figli laboriosi, attivi ed
obbedienti; per essi sarà quello che sarebbe spettato anche agli altri, se
avessero collaborato. Costoro avranno il frutto del proprio lavoro, più la
ricchezza che il Padre aveva preparato per gli indolenti che non l’hanno
meritata.
Sposa mia, hai ben
capito chi è quel padre e quale la ricchezza. La reggia è pronta e nulla manca.
I figli degni avranno tutto, presto; gli indegni ciò che hanno voluto con la
scelta fatta!
Sposa amata, sii
felice. Dammi gioia con l’obbedienza e con l’adorazione continua.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
23.05.98
La Mamma parla
agli eletti
Figli amati, siate
nella gioia di Gesù, siate nella sua pace. Questo tempo di attesa vivetelo
attivamente, operando con zelo, senza perdere un solo istante. Date a Gesù,
date a Gesù con generosità la vostra opera; date ai fratelli, date ai fratelli
il vostro amore.
Amati figli, molti
sono coloro che vivono nel più grande pericolo, molti che non considerano
l’importanza di questo, grande, tempo. Figli, Gesù è Amore, Gesù è gioia; ma
Gesù vuole obbedienza, Gesù chiede obbedienza!
Il mondo si è molto
allontanato dalle Leggi sante e questo è male, figli! Il mondo ha bisogno di
ossigeno; come senza ossigeno la creatura non può vivere, così l’anima non può
vivere senza la preghiera. Se il mondo non si apre alla preghiera, se non
riscopre subito il valore della preghiera, gli uomini non si salveranno, gli
uomini si perderanno, in gran numero.
Si torni alla
preghiera in famiglia e ritorni la bella abitudine di recitare insieme il santo
Rosario! Mentre i miei figli pregano Io posso operare nel loro cuore, posso
operare i più grandi miracoli, perché Gesù me lo concede, me lo concede ed Io
voglio salvare l’Umanità.
Vedo il tempo
fuggire, rapido. Vedo il tempo di grazia fuggire, senza essere colto, senza
essere capito. Vedo le famiglie sfaldarsi, la società franare, come una
montagna che non abbia più sostegno.
Figli amati, Gesù,
Gesù è il sostegno! Guai all’uomo che vive senza Dio e guai a chi ha tolto Dio
dal suo cuore! La vita diviene subito un triste cammino verso la rovina e
l’infelicità.
Figli, ho qui dei
segreti; ne ho già parlato in passato. Figli, non sono cosa buona per l’Umanità
che non vuole cambiare, che non vuole tornare a Dio. Questi segreti sono
rimasti tali, perché dipende dagli uomini che si avverino o meno, dipende dalla
loro volontà, dalla loro scelta. Ne parlai a Fatima e ne parlo anche ora.
Figli, non può
l’Umanità aspettarsi la felicità, la felicità, grande e vera, se calpesta i
Comandamenti Divini. Sono degli illusi coloro che credono di avere molto, senza
dare niente! Questo non accade neppure nelle cose umane. Esaminate la vostra
vita, esaminate la vostra esperienza: senza fatica, non potete ottenere nulla,
perché occorrono sempre fatica e sacrificio. Ebbene, anche nella vita
spirituale è così: ognuno deve fare la sua parte.
Dio, l’ha detto e
ridetto: ha un grande progetto per ogni uomo, un sublime progetto che abbraccia
tutto il genere umano; la terra diverrà un nuovo Eden, la terra diverrà un Eden
ancora più bello del primo, ancora più ricco del primo, ma occorre essere pronti
ad accoglierlo, essere adatti a vivere in esso, volere vivere in esso, servendo
Dio con fedeltà e facendo bene la propria parte.
Figli, miei, amati,
figli cari, Io desidero vedere ognuno di voi felice, molto felice, desidero
vederlo al proprio posto, quello assegnato da Gesù; ma questo non dipende solo
da me, dipende anche dalla collaborazione che dà ciascun figlio, dipende molto
dalla sua collaborazione. Gesù mi manda a voi per avvertirvi, per guidarvi, per
spronarvi; mi manda come Madre amorosa. Le parole delle madri sono sempre piene
di amore e indicano al figlio il bene, sempre il suo bene. Ascoltatemi!
Ascoltatemi, figli di tutto il mondo: chi mi ascolta e mette in pratica le mie
parole si salverà, sarà felice ed avrà la pace! Gesù è qui, accanto a me, vi
sorride e benedice ciascuno di voi. Siategli sempre fedeli; siate suoi, siate
totalmente suoi e fate quello che dice, fate sempre quello che egli vi dice di
fare!
Pregate! Pregate!
Pregate, senza stancarvi mai! Pregate e sarete felici.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima