Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
30.06.99
Eletti, amici cari, sia lieta, sia gioiosa questa attesa, il mio amore
vi guida, il mio amore vi attrae a sé per farvi felici ed attuare la vostra
piena realizzazione; lasciatevi condurre dall’onda soave della mia tenerezza e
non temete gli assalti dell’antico serpente: se state stretti a me, egli non
può nuocervi.
Sposa cara, in me c’è la
vera gioia, l’uomo non la proverà fino a quando non entrerà nel mio amore; in me
c’è la vera pace, chi la desidera non la trova fuori di me ma sempre e soltanto
in me. Il mondo passa con le sue vanità ma Io resto eterno; Io, Io, Gesù,
voglio dare ad ogni uomo i miei stabili doni ma non opero contro la sua
volontà, non impongo le mie leggi ma lascio a ciascuno la libertà di seguirle
oppure d’ignorarle.
Sposa, sposa amata, con
immenso dolore vedo che sono molti, sono moltissimi coloro che hanno scelto la
disobbedienza e la ribellione, sono molti del mio stesso gregge, quello che Io
ho nutrito col mio sangue e con la mia carne. I superbi tra il mio popolo sono
sempre più numerosi, i miei richiami a poco sono serviti, le mie parole non
sono state ascoltate. Parlo, sposa, da venti secoli, parlo ogni giorno in tutte
le chiese del mondo. Durante l’Eucarestia, durante la celebrazione
dell’Eucarestia, Io, Io, Gesù, vi nutro due volte, due volte vi nutro: prima
con la parola, poi con il mio corpo vivo e vero. Se prima non ricevete bene in
voi la mia parola, se essa non colpisce a fondo il vostro cuore, se non entra
bene nella vostra anima, non siete pronti a ricevere il mio corpo Santissimo in
voi. La mia parola deve cambiare la vostra vita dalla radice; perché questo
avvenga occorre riflessione ed interiorizzazione.
Amata, osserva il mio
popolo durante la celebrazione della SS. Eucarestia: quanta distrazione, quanta
indifferenza davanti a ciò che sta accadendo, quanto gelo nel cuore e
superficialità nel comportamento! Io, Io, Gesù, rinnovo il mio sacrificio in
ogni celebrazione Eucaristica: ma chi pone mente alle cose grandiose che
accadono in quel momento? Ebbene, l’anima non può inebriarsi di me se vive
fuori di me; perché possa godere a pieno dei miei benefici, essa deve
immergersi completamente nel mio amore, deve lasciarsi abbracciare fiduciosa:
ecco allora, sposa amata, che Io penetro in ogni fibra e la trasformo, il cuore
ha i miei sentimenti, la mente la mia luce, tutto l’essere piano piano diviene
simile a me, e mi rassomiglia come il figlio rassomiglia al padre, come il
figlio, man mano che cresce ha sempre più le sembianze paterne.
Amata sposa, porta il mio
messaggio al mondo: sappia esso che se non accoglie subito il mio amore se non
si lascia abbracciare dalla mia infinita misericordia, Io non potrò cambiarlo;
se i cuori non mi appartengono non posso instillare in essi il mio sentimento,
se le menti non sono mie, non posso trasformarle: solo chi si fa penetrare dalla
mia luce può vedere con chiarezza.
Ancora una volta ripeto
che ho progetti magnifici per l’umanità intera, ho progetti di vita e non di
morte; i progetti di morte vengono dal mio grande nemico, i progetti di vita,
di gioia, di pace, vengono da me.
Perché, sposa mia, gli
uomini vivono attanagliati dalla più terribile angoscia? Perché i visi sono
tristi e malinconici oppure volti al riso che nasconde una profonda amarezza
del cuore? L’uomo ha scelto di seguire la strada tenebrosa indicata dal mio
nemico e non la mia, ha scelto le opere delle tenebre e non quelle della luce.
Chi sceglie la luce, sposa amata, vivrà nella luce; chi ha scelto la tenebra,
vivrà nel buio e nell’oscurità non solo per un giorno, non solo per un istante
ma per l’eternità.
Amata, quanto è grande la
dignità dell’uomo, quanto vale un uomo ai miei occhi! È un gioiello prezioso, è
una perla magnifica che Io voglio incastonare per sempre nella mia corona regale,
ma non può accadere questo, non può accadere se l’uomo si rifiuta al mio amore,
se sfugge al mio abbraccio! Quanti mi sfuggono, quanti che pur appartengono al
mio gregge santo e che sono entrati nel mio ovile col sacramento del Battesimo!
Non desidero che questa massa enorme di anime a me immensamente cara si perda,
desidero la salvezza per tutti, la gioia per ognuno, desidero che ogni uomo
della terra possa realizzarsi pienamente in me. Comprendi, allora perché, proprio
in questo tempo così tenebroso, scendono dal cielo le grazie in quantità
abbondantissima; il mio spirito parla anche attraverso la bocca dei piccoli; i
miei canali sono una rete fittissima che attraversa la terra, in essi scorre la
mia linfa vitale, la mia acqua purissima che deterge e purifica ovunque arrivi.
Dono molto, come vedi, dono con grande abbondanza, dono perché desidero che
ogni uomo della terra possa dire: “Ho avuto ogni possibilità, ho avuto doni
infiniti da Dio per accedere alla salvezza.”
Amata sposa, chi muore di
sete avendo davanti a sé una sorgente d’acqua limpida è considerato uno stolto.
Chi muore di fame avendo davanti a sé un banchetto di cibi succulenti e
deliziosi è un insipiente! Ebbene, al momento del giudizio finale, allorché
dovrò pronunciare la sentenza per ogni uomo dirò: perché sei rimasto assetato
se tanta acqua fresca e limpida ti ho porto? È stata la tua volontà a cercare
la rovina ed il dolore. Ti ho preparato dei cibi deliziosi ogni giorno perché
ti nutrissi e vivessi con me e per me: perché ti vedo così sofferente? Allora
l’anima contrita riconoscerà il suo errore, la sua stoltezza, la grande
insipienza ma, sposa cara, in quel momento non ci sarà più possibilità di
riparare! Capiscano gli uomini in tempo!
Pensa all’alunno che si
presenta all’esame impreparato: quando il professore gli fa notare la sua
ignoranza e la negligenza avuta nella preparazione, certo egli la riconosce,
dentro di sé dice: “Potevo preparami prima, potevo studiare di più invece di
andare a spasso!” Dice questo ma in quel momento che può fare per riparare? Che
può fare ormai? Nulla certo. Se ne andrà deluso e pieno di amarezza.
Così, proprio così accadrà
a tutti coloro che hanno avuto tante opportunità ma non le hanno saputo
cogliere, hanno avuto infinite grazie ma le hanno ignorate.
Sposa cara, ognuno
raccoglierà secondo come ha seminato: chi ha seminato vento, solo vento,
raccoglierà tempesta, soltanto tempesta.
Vivi nella gioia, fedele
sposa, vivi nella gioia di appartenermi totalmente; questo ti basti per
superare qualunque prova.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
30.06.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figli tanto
amati, anche oggi v’invito alla gioia, anche oggi vi dono la pace del cuore.
State attraversando il periodo più cupo della storia, state attraversando il
periodo più meraviglioso della storia umana. Gesù sta operando le sue meraviglie,
egli opera meraviglie, oggi, quante mai ne operò nel passato.
Voi dite: “Madre cara,
guardandoci intorno vediamo tante cose tristi, guardandoci intorno vediamo un
peggioramento della situazione, poche sono le anime elette e molte quelle nella
grande miseria.”
Figli cari, le anime belle
sono luminose come poche nel passato. Gesù affida a queste un compito unico e
delicato, è quello di intercedere con sacrifici e preghiere, è quello di
cooperare con Dio per la salvezza del mondo. Vedete, Gesù chiede molto alle
anime belle ma concede anche molto, chiede per dare molto di più.
Piccoli, queste cupe
tenebre stanno per essere squarciate dalla più splendida luce; già il suo
bagliore appare, va aumentando, lo vedono coloro che hanno gli occhi fissi a
Dio; egli parla, parla con tanta chiarezza ma le sue parole l’odono solo quelli
che sono attenti, quelli che hanno lasciato alle spalle le vanità del mondo e
pieni di speranza attendono il compimento delle promesse divine.
L’umanità oggi è divisa in
due parti: una che attende piena di speranza e di fiducia, l’altra che vive
nell’angoscia e nel tormento. C’è una grande divisione in atto, Gesù l’ha
detto, c’è una divisione netta operata non da Dio ma dalla volontà degli
uomini. Beati coloro che, in questo tempo difficile hanno fatto la scelta
giusta, beati quelli che hanno scelto Dio nel loro cuore e l’hanno messo al
primo posto nella loro vita.
Amati figli, la Madre del cielo
viene a dirvi sempre le stesse cose, la Madre del cielo viene per parlarvi di
preghiera, di gioia vera, di pace sublime; capite bene, figli, il mio linguaggio,
capitelo e applicatelo ogni giorno alla vostra vita vissuta. Considerate ogni
giorno un grande giorno per Dio, ogni istante un grande istante per lui, per
offrire a lui, per adorare lui.
Queste mie parole, da
molti, non vengono ancora applicate alla vita, perciò non mi stanco mai di
ripeterle. Vedete come vengo da voi ogni giorno col cuore colmo di un amore
immenso per ciascuno di voi. Vedo come vivete, leggo i vostri pensieri, vi
guido proprio come si fa coi bimbi che camminano sì da soli ma rischiano sempre
di inciampare.
Figli, voglio evitarvi le
cadute, voglio evitarvi, in questo tempo, le cadute: una potrebbe essere
disastrosa, una caduta grave, potrebbe provocare un disastro.
Lasciatevi condurre docili
per mano senza recalcitrare, lasciatevi condurre, dolcemente, dolcemente, ma
anche decisamente. I piccoli fanno i capricci ma la madre li corregge e li
invita a procedere con lei; voi, figli cari, siate seri e precisi, seguitemi:
il tratto che manca ormai è breve, assai breve ma Gesù non vuole dirvi quando
finirà!
È misericordia la sua, è
sempre infinita misericordia anche quando vi nasconde le cose.
Siate certi che, nel
momento opportuno avrete la forza, la forza per resistere, per sopportare fino
in fondo!
Oggi v’invito a leggere
nella Bibbia una parte del libro di Giobbe; leggete e meditate, leggete e
riflettete su quello che accadde a lui, poi vedete come si concluse la sua
vicenda. Oggi, Gesù chiede a ciascuno di voi di essere dei piccoli Giobbe: vi
sono prove e sacrifici perché le anime devono tornare a Dio ma a nessuno, siate
certi, sarà chiesto più di quanto possa sopportare.
Vi amo, vi amo, figli
cari.
Ti
amo, angelo mio, ti sono accanto.
Maria
Santissima