Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

03.07.99

 

 

Eletti, amici cari, ancora un poco dovete sospirare, ancora molto poco: Io torno, torno sulla terra, torno pieno di amore, vengo per fare del deserto un giardino fecondo; la terra diverrà un eden, un nuovo e splendido eden; il mio sangue versato su di essa fino all’ultima goccia opererà il miracolo; ogni zolla diverrà feconda, produrrà fiori e frutti in abbondanza, tutto sarà splendore e gioia ed i miei santi della terra godranno assieme a quelli del cielo.

 

 

Sposa amata, vedi come giorno si unisce a giorno e fugge rapido? Grande dono questo tempo di grazia, grande dono questo momento così ricco di misericordia. Non lo lasci sfuggire il mondo, non se lo lasci sfuggire perché l’istante passato non torna più, l’istante passato invano è una grande opportunità persa per sempre.

Sposa cara, per ogni uomo c’è un tempo assegnato; non può dire il giovane: “Ho tempo!” Non può dire il vecchio: “Sono finito”. Il tempo di vita lo stabilisco Io, Io, Dio. Ciascuno deve percorrere la sua strada in quello spazio che gli è concesso; solo Io, Io, Gesù, conosco i tempi, i momenti; all’uomo non dico, anche all’amico caro talora nascondo perché conosco la fragilità umana. Ebbene, vi dico, dico a tutti voi amici cari, dico a tutto il mondo, ad ogni uomo che amo immensamente: rifletti, creatura amata, rifletti sul tuo comportamento, non vivere come un cieco se ti ho dato buona vista, non come un sordo se ti ho dato udito attento: sarà perdonato colui che è cieco senza colpa ma non colui che ha finto di non vedere, sarà perdonato il sordo senza colpa ma non chi si è fatto tale per non fare la mia volontà.

Ho affidato, sposa cara, ad ogni uomo un pugno di talenti: egli li deve fare fruttare, quando torno voglio il capitale più gli interessi. Quanti sono coloro che vivono nella grande pigrizia spirituale, che agiscono come se l’anima in loro non ci fosse, che operano da stolti mentre il loro giorno si avvicina pieno di fuoco!

Vedi, fedele sposa, parlo ancora al mondo con amore, con immenso amore, parlo alle anime come un padre parla ai propri figli: a quelli obbedienti per sostenerli nelle loro fatiche, ai ribelli per indurli a ragionare. Agli obbedienti dico: amatissimi, le fatiche ci sono, i vostri sospiri salgono a me ogni giorno, sono i fiori profumati che mi offrite; Io, Io, Gesù, benedico il vostro dolore, le fatiche, il travaglio, la pazienza che avete nel sopportare ogni cosa, benedico la fatica vostra del vivere quotidiano, non sarà vana, amatissimi, neppure una piccola lacrima resterà senza un grande premio! Il mio giorno, per voi sarà felicità, libertà, pace, piena e totale realizzazione! Aspettate quindi pieni di speranza il mio ritorno, sono per voi il Padre buono che raccoglie intorno a sé la famiglia per realizzare a pieno i grandi progetti di gioia e pace. Le mie proposte vi faranno esultare, i miei doni vi lasceranno gioire grandemente perché Io, Io, Gesù, sono re, sono il re più ricco e potente, voglio elargire in questo tempo quanto mai ho fatto nel passato, voglio aprire le cateratte della mia misericordia perché ogni figlio ne sia avvolto, perché ogni figlio capisca che Io sono l’amore, l’amore che premia chi ad esso fiducioso si abbandona.

Si sappia, si sappia però, capisca bene ognuno che il figlio obbediente e docile, zelante ed umile merita il premio ma quello pigro e ribelle, superbo ed ostinato merita il castigo: non si aspetti il premio chi non lo prepara con le scelte giuste; sposa cara, parlo molto chiaramente alla mia famiglia, proprio come un padre che vuole che tutti capiscano bene: se il figlio laborioso e docile avrà il più grande premio e godrà quanto mai nessuno ha goduto, non lo aspetti il figlio ribelle e disobbediente! Può essere premiata la pigrizia e l’indolenza? Il figlio imbelle merita un premio?

Se voi uomini che siete imperfetti capite bene questo e non date a chi non merita, quanto più farò Io che sono un giudice perfetto. Se voi uomini potete farvi corrompere per interesse, Io sono il giudice perfetto incorruttibile, sono il giudice che scruta nel profondo, che non dice mai: “Bene bene” quando è male male, sono il giudice perfetto che dice bene il bene e male il male.

Sposa cara, sappia questo mondo confuso che ha usato per il giudizio carte false, che il mio gioco sarà assai diverso dal suo: giocherò davanti a tutti a carte scoperte: ognuno rinsavirà, ma farà a tempo a salvarsi allorché questo brevissimo spazio di tempo sarà terminato?

Amata sposa, è giunto ormai il momento di scoprire tutte le carte, come fanno gli abili giocatori a fine di partita; tutte verranno scoperte anche quelle che per tanto tempo sono state nascoste. Che meraviglia sarà per voi, anime belle che mi ascoltate e vi nutrite del mio cibo santo: voi mi adorate senza mai avermi visto, quando rivelerò a voi il mio volto sarete in grande tripudio.

Sposa cara, di tutta la mia famiglia le prime a vedere il mio volto sfolgorante di luce e pieno di amore sarete proprio voi: mi vedrete e l’esultanza sarà grande, il vostro cuore sarà in festa per sempre, non sarà questione di un attimo fuggitivo la mia presenza, sarò sempre con voi, capite, anime belle, mi vedrete per continuare a vedermi. Mi godrete per continuare a godermi. Sarò con voi, per voi, nel tempo senza tempo! Vedranno il mio volto tutti gli uomini della terra, ma guai ai nemici, a coloro che hanno osato sfidarmi calpestando le mie santi leggi e dicendo: “Va bene, va bene”, quando dovevano dire: “Va male, va molto male.”

Guai, fedele sposa, a coloro che sono scesi a compromessi col serpente maledetto: egli si prenderà ciò che già gli appartiene, il suo servo fedele lo sarà per sempre, schiavo del suo odio tremendo!

Amata, non rattristarti, ognuno faccia la sua scelta; vieni a godere nel mio cuore ardente le delizie che anche per questo giorno ti ho preparato.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

03.07.99

 

 

La mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, figli tanto amati, nella gioia e nella pace trascorrano questi grandi giorni. Con la gioia operate al servizio di Gesù, con la pace benedite il suo nome in ogni istante.

Figli cari, un nemico terribile opera ancora e fa di tutto per togliervi questi sublimi doni Divini, vi spaventa mostrandovi vicino il crollo di tutto, vuole togliervi ogni sicurezza e lasciarvi in balia della paura. Gesù glielo permette, lascia che crolli per voi ogni sicurezza perché vi appoggiate a lui soltanto, vuole che capiate che egli soltanto è eterno, tutto il resto passeggero.

Alcuni di voi mi dicono: “Madre Santissima, ogni giorno sentiamo notizie preoccupanti per noi, ciò su cui confidavamo ci sfugge, il muro sul quale ci appoggiavamo si sgretola dietro le nostre spalle, il terreno sul quale appoggiavamo i piedi non è stabile più, vediamo pericoli incombenti in ogni direzione: Madre santa, come non aver paura? Come non farsi prendere da qualche preoccupazione?”

Figli, tempo fa vi ho consigliato di leggere un libro assai importante e significativo per questi tempi: il libro di Giobbe. V’insegna molte cose e vi ammaestra in questo momento decisivo: Giobbe vide crollare tutto intorno a sé, ebbe l’impressione di non essere più amato da Dio, egli però proseguì, proseguì nella giustizia; mentre il maligno incalzava con le prove, egli non si lasciava conquistare dalla sua malizia.

Oggi Gesù vi lascia attraversare varie prove, ogni giorno ne sperimentate alcune, sembra in certi giorni che il mondo vi crolli addosso, vi pare di essere schiacciati dagli eventi che si susseguono.

Figli, pensate che Gesù non vi veda, pensate che non conosca a fondo la vostra situazione? Certo che sa tutto, egli conosce i vostri pensieri, conta i palpiti del cuore, ne scruta ogni angolo. Se vi lascia nella prova significa che essa è proficua, che essa vi serve, vi edifica e vi prepara. Tornando a Giobbe vedete come il serpente chiede a Dio il permesso di tentare Giobbe, di operare contro di lui, cerca di portarlo alla disperazione per staccargli il cuore da Dio. Gli viene permesso.

Figli cari, il serpente maledetto nulla potrebbe senza l’assenso divino, è uno schiavo, un miserabile schiavo, si mostra potente e sicuro di sé, vuole scimmiottare Dio ma è solo uno schiavo, un miserabile schiavo. Egli può molto lì dove c’è una volontà fiacca ed una mente annebbiata. Il leone sbrana la gazzella più debole del branco, non assale quella forte e sicura. Ebbene, quando l’uomo diviene fiacco, flaccido e debole, il nemico sempre in agguato lo assale. Voi, figli cari, avete la possibilità di essere forti, saldi come fortezze imprendibili, potete se volete.

Chi vi fa saldi? I sacramenti, i s. sacramenti, canali di grazia e di vita aperti da Gesù per la rigenerazione delle anime. Accostatevi frequentemente ad essi voi che appartenete alla famiglia di Gesù, che siete nel suo santo ovile; il nutrimento è il corpo suo che vi offre nel santo sacramento dell’altare: cibatevene ogni giorno ma degnamente, figli, vi supplico, degnamente, non osate accostarvi ad esso in peccato grave: mangereste la vostra rovina!

Ecco, Gesù viene, viene nel mondo per ricolmarlo di grande gioia; le piccole prove servono a rendere sempre più splendente la vostra veste già bianca. Gesù vi troverà luminosi come stelle, guarderà i vostri occhi pieni di amore e di umiltà e dirà: “Vieni servo fedele, vieni a godere le sublimi gioie preparate per te”; vi chiamerà per nome e voi sussulterete per l’immensa felicità!

Figli, siate pronti, siate pronti in ogni istante, di giorno e di notte, sempre con le cinture ai fianchi e le lampade ben accese.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, angelo mio.

                                                                                             

                                                                                              Maria Santissima