Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.07.99
Eletti, amici cari, state vivendo i giorni più importanti della vostra
vita; l’uomo è stato creato con una sorte meravigliosa, Io l’ho creato per la
felicità, egli però, solo in parte ha potuto godere le meraviglie da me fatte
perché col peccato e la ribellione, con l’asservimento al mio nemico, la sua
natura si è indebolita. Il creato stesso geme assieme a lui aspettando la
redenzione; caduto in rovina assieme alla creatura prediletta, si rialzerà
assieme a lei, nel momento stabilito. Questo è il momento stabilito, questo
che sta entrando.
Sposa amata, grandi sono
le sofferenze dell’umanità, grandi sono state fin dall’origine della creazione,
dopo il peccato d’origine. felici erano i vostri progenitori, felici in una
creazione armoniosa che essi stessi avrebbero resa più bella con la loro opera.
Tutto era canto e armonia all’origine, tutto splendore e luce; la mia presenza
era viva e percettibile; Adamo ed Eva vivevano una vita felice in una natura
amica ed incantevole. Io feci ogni cosa e mi compiacqui della mia creazione, mi
compiacqui e la benedissi, ecco, era tutto molto buono; dissi alla mia
creatura: godi, creatura prediletta, fatta a mia immagine e somiglianza, godi
le meraviglie del mio amore, non però passivamente come se fossi essere inerte
e privo di intelletto, godi e rendi con l’opera tua ancora più belle le cose
che ho creato, va, amata creatura, va felice ed opera sempre secondo la mia
volontà: qualora ti ribellassi a me, a me Dio, tutto per te cambierebbe, non
solo per te, anche per tutta intera la creazione; va, dissi, va creatura bella,
fatta a mia immagine e somiglianza, sii felice assieme alla prole che da te
nascerà, popolate la terra e vivete nel mio amore.
Sposa cara, tutto era un
incanto all’origine, tutto era meraviglia ed incanto. Il creato stillava
rugiada divina e l’uomo beato, felice, stupito ammirava e godeva tanta
bellezza. L’uomo, però, presto dimenticò il mio comando: va e fa secondo la mia
volontà, obbedisci e non trasgredire il mio comando. Presto si insuperbì, peccò
contro di me, si ribellò; la punizione fu secondo la colpa: gravissima la
colpa, gravissima la punizione. Egli che era armonioso e bello divenne assai
differente; la natura che era armoniosa e bella, docile e generosa di fiori e
frutti, mutò; i fiori divennero spine, i frutti prelibati offerti senza fatica
scomparvero, la splendida primavera profumata divenne gelido inverno, ogni
dolcezza divenne amarezza, ogni gioia si trasformò in dolore! Ecco, sposa mia,
ecco, sposa mia, la conseguenza della disobbedienza a me Dio creatore di ogni
cosa!
Da quel momento cominciò
una vita diversa per l’uomo, fatta di amarezza e sacrificio; nascosi il mio
volto a lui ma non l’abbandonai. Egli, col mio aiuto doveva ricostruire tutto
ciò che aveva distrutto, risalire la china a fatica, fino a raggiungere, dopo
secoli e millenni la cima dalla quale era rotolato.
Sposa cara, senza il mio
aiuto mai ci sarebbe riuscito ma Io, Io, Dio, ebbi compassione di lui e lo aiutai.
Il debito contratto con me era troppo grande; egli, l’uomo, mi offriva le
primizie di ogni cosa, mi offriva animali in olocausto, ma tutto ciò non
avrebbe mai potuto compensare me né pagare il forte debito contratto con la
ribellione.
Sposa cara, Io, Io sono
Dio, la disobbedienza a me è cosa gravissima; ripetilo al mondo questo:
“Ribellarsi a Dio è cosa gravissima, Dio non è un uomo, Dio che ha creato cielo
e terra, deve essere adorato giorno e notte da ogni uomo”; Io, Io, Dio, detesto
la ribellione, chi si ribella poco o tanto contrae con me un debito che deve
sempre essere saldato, saldato fino all’ultimo spicciolo.
Ecco, l’uomo aveva perso
anche la gioia di vivere con me, in confidenza con me, il paradiso aveva chiuso
le sue porte per lui e nessuno ci sarebbe entrato se la colpa d’origine,
gravissima, non fosse stata espiata.
poteva un uomo, col suo
solo sacrificio soddisfare a tale esigenza? La ribellione a me, Dio doveva
essere pagata adeguatamente. Io, Io, Gesù, dissi al Padre: Padre adorato, manda
me, Io, Io Gesù salderò il debito, l’uomo sarà redento da me! Il debito
contratto con Dio, solo dall’uomo-Dio poteva essere saldato, solo da un uomo,
vero uomo e vero Dio. Così mi incarnai nel seno di una giovanissima vergine:
divenni uomo pur restando Dio, restai Dio pur divenendo vero uomo. Maria Santissima,
la Madre vostra, è l’anello di congiunzione tra il divino e l’umano, colei che
unì il cielo alla terra; ella umile, docile, obbediente, fu la nuova Eva che
rispose pienamente alle aspettative divine. Entrai nel seno di questa
meravigliosa creatura docile ed obbediente, sempre sottomessa alla volontà divina.
Ella è l’esempio degli esempi, questa è la creatura gradita a Dio: ogni uomo
deve prendere lei come esempio da seguire.
Ella fu con me sulla
croce, il suo cuore palpitava assieme al mio, ella non si staccò da me neppure
per un istante; soffrimmo insieme, insieme a me ella redense l’umanità: ella è
la corredentrice.
Il nostro sacrificio saldò
il conto, pagò il debito contratto col Padre; da quel momento cominciava la
rapida risalita della creatura umana: non sarebbe stata più ai piedi del monte
ma avrebbe risalito la china fino a poter raggiungere la vetta! Certo, sposa
cara, che una volta giunta alla vetta avrebbe avuto di nuovo ciò che aveva
perduto nel momento del grande capitombolo! Ecco, amata sposa, ora molte sono
le anime che, redente da noi, sospinte dal nostro amore, donate a noi nella
mente e nel cuore, stanno toccando la meravigliosa vetta, quella dalla quale
erano rotolati giù Adamo ed Eva.
Ebbene, queste creature,
godranno le meraviglie che i progenitori avevano perduto, gusteranno le delizie
a loro tolte per la ribellione. Ciò che Adamo ed Eva vi avevano tolto noi vi
abbiamo riconquistato! Godrete e gioirete, anime redente e purificate, godrete
e gioirete assieme alla nuova creazione anch’essa redenta e purificata: sarà il
paradiso sulla terra!
Sii felice, sposa cara,
esulta in me!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.07.99
La Mamma parla agli eletti
Figli amati, figli tanto
cari, vi porto la gioia di Gesù, vi ricolmo il cuore della sua pace divina.
Fate fruttificare questi meravigliosi doni che ogni giorno Gesù vi porge. Voi
avete una piccola caparra dei doni che vi saranno elargiti tra poco: ogni dono
non va tenuto per sé, ogni dono va messo a disposizione dei fratelli più
bisognosi perché la gioia sia per tutti, la pace nel cuore di ogni uomo.
nel meraviglioso giardino
preparato da Gesù vi è un posto per tutti gli uomini della terra, questo è nel
grande progetto d’amore. Non si può, però, accedere ad esso senza fatica,
occorre combattere bene la battaglia spirituale, questo che è pronto verrà dato
come premio ai meritevoli.
Pensate, figli, a ciò che
avviene nella scuola: un titolo alto di studio non viene dato a colui che ha
poltrito, ha sonnecchiato, si è lasciato prendere dal torpore; viene conferito
a chi ha faticato sui libri, si è preparato diligentemente, ha pensato al suo
futuro ed ha operato attivamente per renderlo felice.
Ebbene, il posto che Gesù
vi ha preparato nella sua splendida città santa, è di più, è molto di più del
più alto titolo di studio, non c’è proprio paragone!
Come il titolo è lì,
pronto per ognuno ne sia capace di conquistarlo, così il posto verrà occupato
solo da chi opera attivamente e si prepara indefessamente, c’è per tutti ma non
viene elargito gratuitamente!
Figli amati, sapete che
dovete operare attivamente, sapete quanto è importante essere attivi e
laboriosi proprio in questo momento così decisivo. Nessuno viva come se niente
fosse, nessuno viva da insipiente, neppure un attimo occorre perdere in inezie e
vanità, l’attimo presente è prezioso per preparare il futuro. Chi fa scelte
sbagliate è un uomo senza speranza, senza futuro, non può sperare di ottenere
splendidi doni colui che vive spensieratamente, con superficialità la propria
esistenza.
Figli amati, i vostri
istanti di vita sono contati, voi non sapete quanti sono, perché Dio, nella sua
infinita misericordia non lo rivela, sapete però che c’è un termine oltre il
quale non si può andare. L’attimo presente fugge rapidamente, non torna più
indietro, neppure potete dire: “Attimo, fermati”. Fugge, figli, fugge
rapidamente, se non costruite subito non potrete più farlo.
Vi ho parlato un giorno di
quell’uomo saggio che si costruiva la casa; ogni giorno metteva i suoi mattoni
e non tralasciava mai di farlo. Sapeva che c’era un termine entro il quale
doveva costruire ma gli sarebbe stato detto solo al momento opportuno, un
‘basta’, oltre il quale non poteva più aggiungere nulla. Egli l’aveva capito
bene e diceva a se stesso: “Lavoro ogni giorno un po’, non voglio perdere
neppure un solo giorno nell’ozio.”
Lavorava infatti
attivamente quando una voce imperiosa disse: “Basta, fermati, entra nella tua
casa e riposati, quello che manca lo aggiungerò Io. Hai operato attivamente e
meriti il premio.” Egli felice entrò e vide con gioia gli angeli all’opera per
concludere e rifinire ciò che a lui sarebbe stato impossibile!
Accanto a lui c’era un
pigrone; costui aveva lasciato scorrere il tempo nella pigrizia e nell’inerzia.
venne anche per lui il tempo del ‘basta’, fu un comando imperioso ed
inaspettato. Guardò la sua costruzione: era manchevole di tutto! Il suo dolore
fu grande allorché sentì dire: “Abbattete quel poco che c’è, il pigro e
l’inetto avrà il salario che gli compete.”
Quanto dolore e quanta
disperazione colse il disgraziato, la sua insipienza l’aveva portato alla
rovina!
Figli cari, riflettete: a
quale punto è giunta la vostra costruzione spirituale?
Operate, operate: il
giorno del ‘basta’ è prossimo!
Vi
amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima