Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

02.08.99

 

 

Eletti, amici cari, la gioia che sentite nel cuore è un anticipo della grande felicità che sto per darvi, la grande felicità preparata dal Padre per questi tempi speciali.

Attendete con pace e con serenità assoluta il procedere degli eventi, servitemi con zelo e cooperate giornalmente alla piena realizzazione del mio progetto.

 

 

Sposa amata, gioioso sia il cuore tuo, gioioso anche se il mio nemico opera per toglierti la gioia che Io ti dono. Egli vuole distruggere quello che ho creato e che creo. Amata, non ti turbare: egli nulla può fare di quanto possa ostacolare il mio piano. Le prove alle quali i miei più fedeli amici sono sottoposti, servono, servono a completare la loro preparazione, a stare sempre più stretti al mio cuore ardente senza cercare altre consolazioni.

Sposa amata, sposa diletta, chi ha me ha tutto, chi ha me non ha bisogno di nulla. Vi ho tolto tutte le sicurezze, vi ho lasciato questa soltanto: l’essere amati immensamente da me Dio.

Calatevi, calatevi in questo immenso oceano, il sole che sorgerà mai tramonterà e l’alba diverrà sempre più radiosa. In me, sposa amata, ogni uomo trova tutto, Io sono tutto e posseggo la più grande ricchezza. L’anima creata del mio amore infinito non trova pace fuori di me, sente nel profondo la nostalgia del creatore che l’ha fatta esistere. Voglio che questo anelito cresca a dismisura in questo tempo così difficile, voglio che ogni anima torni a me perché la possa ricolmare di felicità.

Molti uomini, accecati dai beni vani, stanno usando malissimo della loro libertà, tendono ad essi che sono polvere che il vento disperde, e dimenticano me che sono la meta alla quale tendere con tutto il cuore, con tutta l’anima, con ogni fibra del proprio essere.

Guai all’uomo che ascolta il canto ingannatore delle sirene(che cede alle attrattive del mondo), guai a quel misero che si lascia irretire: sposa cara, ti dico che, in questo tempo unico e meraviglioso, chi usa male la sua libertà resta schiavo per sempre, perché il serpente vuole completare la sua opera e sa che ormai deve lasciare il mio campo.

Sposa amata, vedo nei tuoi occhi tanta tristezza ed un pensiero nasce nella tua mente, è questo: “Mio adorato Gesù, vado constatando che le forze del male sono ancora assai forti, vedo che molti che sono caduti nella rete del serpente, non riescono ad uscirne, sono prigionieri del male e sprofondano sempre più.”

Sposa amata, hai visto bene, hai visto bene, è così ma sto dando a tutti costoro possibilità di cambiare, forze per sollevarsi: essi però non lo fanno perché non sono decisi; chi è veramente sicuro di volere uscire dalla rete che lo imprigiona ci riesce implorando il mio aiuto.

Nessuno, sappilo sposa amata, nessuno che vuole riprendere il cammino di luce può esserne impedito dal serpente che può molto lì dove la volontà è fiacca, lì dove essa viene meno; può niente dove c’è fede salda e solida e decisa volontà di bene.

Sposa amata, sposa fedele, quanto mi è cara ogni anima, quanto è grande l’amore che porto ad essa: la sua perdita è per me un dolore grandissimo e lacerante. Anche l’uomo ben fermo e deciso a compiere il male non viene mai abbandonato da me che parlo al suo cuore, che percorro le vie segrete del suo cuore per condurlo a me Dio. Se vedi, quindi, uomini imprigionati dal mio nemico, schiavi del male, devi pensare subito che è la loro volontà che li imprigiona, che li lega, che impedisce loro di liberarsi: Io, Io, Gesù, apro continuamente la porta della loro tremenda prigione e li invito ad uscire ma essi non accolgono il mio invito, vedono che la porta è aperta ma non si decidono ad uscire.

Sposa amata, sposa cara, non ti crucciare per coloro che vedi in pessime condizioni, non si rattristi il tuo cuore ma sostieni la loro debole volontà con la preghiera ed il sacrificio. Altre grazie saranno concesse alle anime, altre, ma se anch’esse non verranno colte, tutto sarà vano.

Amata sposa, gli uomini cercano segni, chiedono segni per credere, vogliono vedere, vogliono toccare. Ricorda loro quello che dissi al mio discepolo Tommaso: beato chi crede senza vedere, beato chi crede senza toccare!

Amata, ripeti il mio messaggio al mondo, ripetilo affinché presto tutti comprendano: i segni all’ultimo ci saranno, i grandi segni che ancora il mondo non ha visto, che mai fino ad ora ha visto ci saranno; ma vi dico, vi ripeto: guai a chi attende quei segni per convertirsi, guai a chi attende quei momenti per farlo! Si creda, sposa cara, a quelli che già sono presenti; che sono assai evidenti, si creda a questi che già ci sono: la mia chiamata è universale, la mia voce abbraccia la terra da un oceano all’altro. Il mio messaggio corre veloce nei cuori e nelle menti. Questo voglio, questo opero.

Desidero che tutti siano pronti ad accogliermi, voglio concedere ad ognuno la possibilità di capire e prepararsi. Chi non sente un tale messaggio è sordo non di natura ma per volontà, chi non vede i miei segni è un cieco che ci vede benissimo ma si finge tale.

Sia gioioso il tuo cuore, sposa amata; le morse del male si allenteranno, le porte delle prigioni si apriranno ma guai a chi, pur vedendole spalancate, indugia dentro e non esce.

Ti dico che colui che indugia ora, che è titubante ora, non si deciderà più neppure quando vedrà, perché il cuore sarà tanto indurito e raggelato da non permettere più alcun cambiamento.

Sposa amata, riposa gioiosa nel mio cuore ardente, godine le delizie che ti ho preparato anche per questa giornata.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

02.08.99

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, figli tanto amati, abbiate gioia, godete la pace, siate consapevoli dei doni grandi che Dio vi offre, non siate ingrati, osservate quello che accade in ogni vostra giornata: quante meraviglie Gesù compie per voi, quanti segni del suo amore ricevete. Imparate, lo ripeto, imparate a ringraziare: non ricevete, figli amati, non ricevete per i vostri meriti ma per la bontà divina. Nessuno, nessuno, piccoli, è meritevole davanti a Dio di avere tanti doni. Egli offre largamente ai buoni ed ai cattivi, apre la sua mano con generosità e agisce sempre con tenerezza.

Anche il dolore è segno della sua tenerezza: nel dolore l’uomo vissuto nella freddezza e nella superficialità, spesso, apre il suo cuore a Dio; colui che prima si sentiva sicuro di sé e procedeva da solo, nel dolore comincia a piegare il capo ed a invocare aiuto, soccorso, misericordia.

I figli più volte ripetono a me: “Madre Santissima quanto dolore in ogni angolo del mondo, quanta tribolazione ovunque, geme la terra sotto il peso del dolore; perché - mi chiedono – perché Gesù non usa la sua misericordia, perché non ha pietà di tanta sofferenza e la toglie?”

La risposta è questa: proprio nel momento del dolore l’uomo deve comprendere che Dio gli usa misericordia, lo ama, lo ama teneramente perché gli dà modo di capire e correggersi; quale padre non corregge il figlio che sbaglia, quale padre lo abbandona al suo destino senza curarsi di lui?

Figli cari, Gesù è un Padre splendido ed amorosissimo, si china sui piccoli malati e li cura, si china sui piccoli malati nello spirito e li cura con il dolore di purificazione.

Spesso nella gioia l’uomo non riconosce Dio, gode e non si preoccupa di altro che di godere; nel dolore l’anima affranta cerca il suo creatore, il suo salvatore, lo spirito d’amore che l’avvolga e la consoli. Ecco perché c’è tanto dolore nel mondo: Gesù sta purificando il mondo, sta preparandolo alla sua prossima venuta.

Ha parlato a tutti i cuori il dolcissimo Gesù, ha percorso le vie segrete che egli soltanto conosce, nel profondo ha chiamato ogni anima perché il suo intento è di salvarla, di farla gioire, di unirla a sé per una felicità eterna.

Figli cari, figli tanto amati, siate felici, felici ogni giorno di più perché Gesù vi ha chiamato, teneramente vi ha rivolto il suo invito; voi avete aderito ed ora vivete con lui, per lui, col cuore nel suo cuore; ma ricordate: siete liberi, siete liberi nelle vostre scelte; perseverate in questo luminoso cammino di luce; sia la preghiera la forza che vi sostiene, l’Eucarestia il cibo che vi fa forti, l’adorazione, il vincolo stretto che vi unisce ogni istante a Dio.

La preghiera è vita, senza preghiera non ci può essere conversione; quando l’anima s’è convertita deve cibarsi subito del Pane Santissimo per irrobustirsi; quando ha ripreso vigore vuole stare sempre immersa in quell’oceano soavissimo di dolcezza nel quale si sente calata. Ecco che sgorga dal cuore l’adorazione continua a Dio, un inno di lode alla sua grandezza ed alla infinita misericordia. L’anima felice canta con me, con me in ogni istante di vita, il Magnificat.

Figli, siate gioiosi e pieni di speranza mentre completate il vostro cammino meraviglioso verso Dio.

                                                                                   Vi amo. Ti amo, angelo mio.

 

                                                                                              Maria Santissima