Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
04.08.99
Eletti, amici cari, ho nelle mie mani saldamente le redini
della storia umana; gli uomini operano in piena libertà, fanno
le loro scelte in piena libertà, ma non è il loro progetto che si
realizza ma il mio piano che si volge al compimento.
Sposa amata, scruto il
pensiero di ogni uomo della terra: dei potenti che comandano, come dei piccoli
che sono ad essi assoggettati; osservo come i potenti aumentino sempre più il
loro potere mentre i poveri sprofondano nella loro povertà senza migliorare la
loro condizione.
Amata sposa, fedele amica,
le risorse della terra sono bastanti per ogni creatura, il mio amore provvede a
tutti ma solo in pochi si accaparrano quello che appartiene ad ognuno e godono,
godono, sciupano, sprecano, mentre c’è chi manca anche del necessario.
Profonda pena prova il mio
cuore nel constatare come gli uomini non si amano tra loro, come uno è divenuto
lupo rapace per il fratello; ecco com’è applicato dalla mia creatura prediletta
il comandamento dell’amore!
Questo comportamento è
assai comprensibile vedendo come anch’Io, Io, Dio, sia così poco amato, spesso
trascurato, talora addirittura dimenticato.
Sposa amata, guai all’uomo
che osa vivere come se Io non fossi; guai allo stolto tanto stolto da stare
sulla terra come un bruto che non ha intelletto né anima! Triste sarà la sua
fine e terribile la sorte che si sceglie. Chi vive senza di me sulla terra,
vivrà senza di me per sempre.
Il rifiuto dell’uomo è la
sua stessa condanna; chi rifiuta me, il mio amore, la mia tenerezza, la mia misericordia,
rifiuta la vita, rifiuta la felicità e la sua piena realizzazione.
Come un fiore, sposa cara,
non può vivere senza la luce, la terra e l’acqua così non può l’anima salvarsi
se non si volge a me che sono tutto.
L’uomo di questo tempo
opera abomini come mai quello del passato, l’uomo dell’evoluzione è l’uomo
dell’involuzione: il grande progresso tecnologico e scientifico è divenuto
regresso spirituale e ribellione generale.
Si ribella il potente che
si sente forte e sicuro, si ribella il piccolo su esempio del grande; la nuova
generazione, senza guida, un pastore, si svia e va in rovina. I pastori oziano
nell’ovile, non si curano più delle mie pecorine che vanno sbrancate qua e là
in cerca di qualcosa che possa soddisfarle e nutrirle. Ecco, trovano subito chi
le attende per sbranarle, trovano sempre il feroce nemico mio che nulla vuole
di più che distruggere le mie creature predilette; poi con loro, tramite loro
il creato intero.
Guai ai pastori che oziano
ed ingrassano nelle loro comode dimore: chiederò conto a loro di ogni pecorina
che si perde, metterò ciascuno davanti alla sua responsabilità perché ogni
anima è preziosissima ai miei occhi e quando si perde il mio dolore è immenso!
Sposa amata, in questo
tempo molte anime si presentano al mio tribunale completamente impreparate,
quante, sposa cara, ogni giorno! Esse, presa una strada sbagliata, sono restate
sorde, sempre sorde ai miei richiami d’amore; sono state cieche, ignorando i
segni evidenti che ho dato.
E’ passato così il tempo,
giorno dopo giorno, il preziosissimo tempo da me donato, è trascorso il tempo
ma esse non se ne sono curate. Ogni giorno andavano ripetendo: “Ci penserò
domani, cambierò domani, aspetto ancora, c’è tempo, c’è tempo”.
E’ scaduto il loro tempo e
le ho chiamate a me per abbracciarle, per amarle, per stringerle teneramente al
mio cuore ardente d’amore ma le ho trovate gelide, aride, impreparate, con
l’abito lacero ed indegno; ecco, ora percorrono una via tenebrosa, senza luce,
senza speranza, senza gioia.
Amata sposa, dopo l’anima
si è presentato al mio tribunale il pastore; l’ho interpellato, ho chiesto
conto a lui di tutte le anime che gli erano state affidate, le ho messe davanti
alla sua mente ad una ad una chiedendogli ciò che ha fatto per esse, ciò che ha
operato per la loro salvezza.
Guai a quello che si è
lasciato andare, che ha pensato a se stesso trascurando il suo dovere, il compito
importantissimo da me assegnato: dovrà pagare un grosso debito davanti a me: di
ogni anima smarrita per sua colpa a lui chiedo conto!
Sposa amata, molti sono
gli spensierati della terra, molti coloro che vivono come se niente fosse, come
se la loro vita non dovesse avere mai termine: accumulano, accumulano, corrono,
si affrettano per prendere senza mai preoccuparsi di dare.
Un giorno parlai di un
uomo ricco che aveva accumulato tante ricchezze, aveva allargato i suoi granai;
diceva beato: “Tutta questa ricchezza mi appartiene: ora mangio, bevo, mi
diverto, godo senza pensiero o preoccupazione”.
Stolto, gli dissi, stolto,
tre volte stolto: questa notte stessa dovrai lasciare la vita: tutti i tuoi
beni a chi andranno? Tu non li godrai più!
Ebbene sposa amata, amica
fedele, dico agli uomini di questo tempo che fanno quegli stessi progetti, la
stessa cosa che dissi all’uomo stolto della parabola: insipienti, non sapete
che la vostra vita non dipende dalla ricchezza che avete? Neppure dalla gloria
umana che vi siete procurati!
La vostra vita non può
prolungarsi di un solo attimo, qualunque sforzo voi facciate! Avete accumulato
molto, ma entro questa notte voi sarete davanti al mio tribunale e dovrete
rendere conto a me di tutto!
Sposa cara, gli uomini di
questa generazione sono ancora più stolti di quelli del passato: non
riflettono, non si occupano dei segni ammonitori che sono presenti ovunque!
Porta, sposa cara, ancora
una volta il mio messaggio d’amore al mondo, venga compreso subito, perché non
ho più tempo da concedere!
Godi, amata, anche oggi,
le sublimi delizie del mio amore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
04.08.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari e tanto amati,
una Madre è con voi, la Madre del cielo che vi ama, vi ama immensamente e vuole
fare di voi, di ciascuno di voi un oceano di felicità in Dio.
Vengo ogni giorno perché
figli cari siete; avete bisogno sempre di incitamento, di sostegno: vengo ogni
giorno perché sono Madre premurosa che conosce la debolezza dei figli.
Quando sentite le mie parole
siete pieni di entusiasmo e gioia, dite: “Ecco, la Madre del cielo ci parla:
come ci sentiamo felici e consolati!”
Quando poi dovete fare le
vostre scelte che richiedono un poco di sacrificio, non pensate più alle mie parole,
non pensate alla mia presenza viva accanto a voi.
Piccoli cari, quando Io vi
dono il mio messaggio sono accanto a voi, vi tengo vicini come bambini e vi
accarezzo dolcemente, accarezzo il vostro cuore e lo purifico dalle scorie di
male.
Figli, una madre opera in
diverse direzioni: pensate a ciò che fate voi madri con i vostri bimbi.
Li educate in diversi
modi, li istruite, li consigliate, provvedete a tutte le loro necessità.
Quale madre cura l’abito
del figlio e si dimentica di dargli il cibo, quale si preoccupa solo del cibo e
non si preoccupa di dargli una dimora nella quale vivere! Ecco, le attività
materne sono molteplici, l’amore le detta.
Ecco, ora, figli, pensate a
me, alla Madre del cielo: tanto mi siete cari che mi preoccupo di ciascuno di
voi in modo specialissimo. Alcuni dicono, alcuni figli dicono: “Forse la Madonna
ama i veggenti in modo speciale, essi godono di tutta la sua cura, di ogni
attenzione mentre gli altri non sono così cari al suo cuore.”
Figli cari che fate questo
ragionamento, riflettete sulle parole che vi dico: può la madre amare più un
figlio di un altro? Non sono tutti forse frutto del suo grembo?
Piccoli cari, se anche ci
fosse sulla terra una madre che fa distinzione tra figlio e figlio nato dal
grembo suo, mai può accadere questo per la Madre del cielo. Gesù mi ha donato a
voi come Madre ai piedi della croce, e ciascuno di voi è un tesoro
preziosissimo per me; vi amo tutti allo stesso modo ma, come tutte le madri,
raddoppio le mie attenzioni sui figli malati e sofferenti. Sono accanto a loro,
li accarezzo, li consolo, asciugo le loro lacrime, supplico Gesù che allevi un
poco le sofferenze restando intatto il merito. Ognuno di voi che è malato nello
spirito o nel corpo mi senta più che mai vicina in ogni istante, pronta ad
ascoltare e ad alleviare secondo quello che Dio mi permette.
Le mie premure speciali
vanno ai peccatori, ai poveri peccatori che pur sono figli miei, e non si
decidono a spezzare il legame col peccato. Questi lacerano il mio cuore che li
ama e li vuole salvi e felici.
Piccoli cari, oggi guardo
ciò che avviene nel mondo, abbraccio col mio sguardo tutta l’umanità e vedo,
con dolore, con grande dolore, tanti miseri, tanti che non vogliono tornare a
Dio benché Io non cessi di esortarli e di mostrare loro la strada.
Figli amati, non posso
costringere nessuno a fare quello che non desidera fare. Ognuno è libero, resta
libero, così fino all’ultimo istante di vita; chi rifiuta la salvezza non
l’avrà, chi rifiuta la salvezza si condanna da sé alla disperazione senza Dio.
Figli, ascoltate le mie parole
e fatele ascoltare.
Vi amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima