Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

05.08.99

 

 

Eletti, amici cari, immergetevi nell’oceano infinito del mio amore: ogni giorno gusterete le mie delizie, contemplerete le mie meraviglie; prendete il mio giogo che è leggero,

lasciate gli allettamenti del mondo: Io vi darò tutto,

Io, Io, Gesù, posseggo tutto; abbiate fiducia in me

ed il paradiso sarà già in terra.

 

 

Sposa amata, l’uomo può essere felice anche sulla terra: il segreto della felicità vera sta nel fare sempre la giusta scelta. Nell’anima umana, in ogni anima umana c’è l’anelito che la guida a me, creata da me, ogni anima desidera a me ritornare, desidera in me perdersi. Viene ingannata però dalle attrattive del mondo visibile e sensibile, dalle cose materiali che può toccare, mentre Io non sono visibile: Io, Dio non sono visibile e percettibile se non con gli occhi dell’anima, con gli orecchi dell’anima.

Sposa mia, sono il grande amico di ogni uomo: non desidero altro che egli si confidi con me, mi chieda consiglio, mi apra il suo cuore. Ecco, ogni uomo è portato a farlo questo ma deve giungere a scoprire l’amico che mai lo perde di vista. Questa deve essere una sua conquista, una sua scoperta.

Ogni creatura umana tende per anelito naturale a me Dio, vuole me, cerca me nel profondo del suo essere. Ricordi, piccola mia, la tua personale esperienza? Ecco: piccola ancora mi chiamavi con l’anelito del cuore, Io rispondevo a te sempre; l’unione intima della tua anima con me c’è stata da sempre; la tua felicità era immensa perché i tuoi occhi interiori vedevano il mio volto, i tuoi sensi interiori sentivano e percepivano la mia presenza; ovunque vedevi la mia presenza, tutto ti parlava di me in quell’ambiente felice nel quale ti ho posto.

Amata, spesso non ti spiegavi tanta felicità; mentre le vicende umane scorrevano nel turbinio della vita, la tua anima si acquietava sempre in me, in me trovava gioia e pace fino a quando, per un istante, le creature terrene hanno turbato il nostro sublime idillio; è stato un istante per l’anima che cercava me anche nelle creature del mondo, un istante di freddo che ho permesso perché tu, piccola mia sposa, capissi che solo in me c’è la pace, la gioia, la piena realizzazione.

Come il fiore cerca la luce e la soave rugiada per continuare a vivere, così vedevo la tua anima desiderosa di me, che, per un attimo soltanto, avevo nascosto il mio volto. Cercasti la mia luce, sposa amata, perché solo essa ti dava vita, cercavi la mia rugiada perché dissetasse la tua anima; ebbene, non ti ho fatto sospirare a lungo, solo un poco, poco soltanto, il tempo che bastasse per capire che soltanto in me potevi realizzare pienamente il tuo essere. Le attrattive del mondo non potevano soddisfare l’anima che aveva provato la dolce carezza del suo creatore, l’abbraccio amoroso del suo salvatore, l’ebbrezza dell’amplesso con lo spirito d’amore. Ecco l’anima tua non più distratta da alcunché, presa invece sempre più da me, decisa di essere mia per sempre, per intima convinzione, per scelta, per decisione, trovando in me tutto ciò che potesse soddisfarla. Ora ha ali potenti di aquila che scende nel mondo perché questa è la mia volontà, ma ritorna subito sulla vetta per dimorarvi felice.

Questa è la storia della tua anima, sposa cara, ed è la storia felice di ogni anima che si è donata a me e vive gioiosa nel mio cuore. Ho detto e ripetuto che l’anima da me creata desidera profondamente nel suo intimo di tornare a me, ha grande nostalgia del suo creatore ma, nel suo volo nel mondo, può restare invischiata nelle cose del mondo.

Pensa, piccola mia, agli avari: essi hanno il cuore volto ai beni della terra, quel cuore diviene di piombo, sempre più pesante, sempre più attaccato ai beni vani: può esso volare fino a me? Io opero sempre potentemente ma il cuore attaccato ai beni della terra con difficoltà si allontana da essi.

Pensa al lussurioso: immerso nel fango si rotola in esso, affonda sempre di più, il corpo diviene il terribile tiranno che gli detta legge. È uno schiavo infelice.

Pensa all’invidioso: anche costui è uno schiavo che si rode, è tanto pieno di veleno che perde il suo tempo prezioso a guardare quello che posseggono gli altri senza osservare ed apprezzare quello che possiede.

Amata, queste categorie di peccatori sono presenti in gran numero sulla terra oggi, corrono grandissimo pericolo.

Guai all’avaro che trovo con gli occhi fissi ai suoi beni ed il cuore staccato da me! Guai al lussurioso che sorprendo immerso nel suo fango schiavo del suo ventre! Guai all’invidioso che, invece di compiacersi della gioia del fratello, freme di rabbia!

Sposa amata, ripeti al mondo il mio messaggio, il mio grande messaggio d’amore: ognuno faccia una profonda revisione di vita, se si trovasse in queste tre categorie, operi immediatamente su se stesso, implorando il mio aiuto; la Madre mia Santissima lo sosterrà nello sforzo di liberarsi da tali terribili gravami prima che si presenti al mio tribunale.

Amata sposa, coloro che si sacrificano ora, avranno i più grandi godimenti allorché Io, Io, Gesù, darò la paga ad ogni operaio; di tutto terrò conto; come benedirete, voi operai attivi e laboriosi, la fatica ed il sacrificio fatti! Direte: “Per così poco ho ricevuto tanto: chi mai l’immaginava?”

Amata, persevera felice e gusterai sempre l’infinita tenerezza del mio amore, con te tutte le anime belle che hai preso per mano.

Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

05.08.99

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, figli tanto amati, vedo i vostri cuori tutti intorno a me, sento il vostro battito e colgo le emozioni che provate, i vostri sentimenti, anche le paure e le incertezze; siete come i bimbi, che pur in braccio alla madre, vedono intorno pericoli e tremano per un attimo poi guardano il volto materno e si tranquillizzano per poi provare ancora per un poco le stesse paure.

Figli cari, qualcuno di voi mi chiede: “Madre amatissima, perché non riusciamo a togliere completamente dal cuore queste paure pur abbandonati e sereni nel tuo Grembo amoroso? Perché dobbiamo continuamente combattere questi sentimenti di debolezza?”

Piccoli cari, la stessa natura umana ferita dal peccato vi porta a questo. La paura è un sentimento che mai si può vincere completamente finché si è in un corpo mortale. Dovrete fare sempre una seria battaglia contro di essa; sarà così fino all’ultimo istante di vita.

Figli amati, la paura non viene mai da Dio, siatene convinti, essa rimane per la debolezza che ancora avete pur avendo dato il vostro cuore a Gesù ed a me.

Ecco, mi dite: “Madre Santissima, perché Dio che tutto può non ci libera completamente da questa debolezza che spesso ci fa gustare meno le sue gioie, apprezzare meno i doni della sua infinita tenerezza?”

Vi rispondo subito, piccoli miei: Gesù non permette ciò che non serve; se questa sofferenza, così comune nell’uomo, non servisse, egli interverrebbe, ma serve, figli amati, serve, figli cari, è utilissima, perciò la lascia.

Pensate a questo: quando un bimbo ha paura corre subito tra le braccia della madre e, se è già tra le sue braccia, si stringe forte al suo cuore perché così trova sicurezza; quando, invece, non vede alcun pericolo intorno sfugge dalle sue braccia e si avventura anche per strade insidiose.

Figli amati, benedite Dio anche per questo sentimento che spesso vi coglie e vi fa tremare, vi fa soffrire, vi fa sentire insicuri e tanto bisognosi di aiuto!

Guai all’uomo troppo sicuro di sé, guai a colui che vuole procedere da solo senza implorare l’aiuto divino: se imbocca sentieri di morte non se ne accorge fino a quando cade nella rete sottile ed invisibile che l’antico nemico è sempre pronto a tendere.

Figli cari, sentitevi bisognosi di aiuto sempre, sentitevi bimbi che per procedere devono guardare il volto della madre e sentire l’incoraggiamento del padre. Solo così, vi dico, procederete bene, solo così percorrerete fino in fondo la via di luce indicata da Gesù.

Figli cari, Gesù è Madre amorosissima e piena di premure, è Padre meraviglioso che non trascura neppure per un solo attimo i suoi piccoli ma parla, parla a loro nel cuore percorrendo le vie a lui solo note, toccando soavemente quelle corde che egli soltanto conosce.

Figli, anche oggi v’invito alla gioia, gioia grande perché siete figli di Dio, perché egli vi ha donato la vita, perché vi ama, vi ama, immensamente vi ama.

Alcuni di voi dicono talora: “Sono solo, sono solo, nessuno mi pensa, nessuno mi ama.”

Dico a questi figli: non è così, non è affatto così, avete un Padre meraviglioso che conosce ogni piega del vostro cuore, che legge il pensiero nascente, che vi ama, vi ama, immensamente vi ama; ricambiate questo meraviglioso sentimento ed entrate in quel cuore stupendo che vi desidera, che ha preparato un posto per ciascuno di voi.

Adorate Gesù, adoratelo in ogni istante della vostra vita.

                                                                                  Vi amo. Ti amo, angelo mio.

 

                                                                                              Maria Santissima