Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.08.99
Eletti, amici cari, il vostro cuore viva accanto al mio divino; siate
gioiosi perché in me c’è la gioia, siate sereni perché in me c’è la vera pace.
Non vi turbino le vicende del mondo: esso passa con tutte le sue vanità ma Io,
Io, Gesù, sono per sempre.
In me vivrete, in me godrete, in me avrete ogni delizia.
Sposa cara, l’uomo che ha
scelto di vivere in me, l’uomo che ha deliberatamente scelto il mio cuore ardente
come suo rifugio, ha tutto, ha tutto, non manca di nulla. Il presente è gioia,
il futuro è trionfo. La vita che vi ho donato è un dono sublime, che potete
utilizzare e farne un tesoro prezioso oppure sciupare e farne un tormento
continuo.
L’uomo può scegliere,
sposa cara, può scegliere tra due vie: o prende quella luminosa che porta a me,
oppure quella tenebrosa che conduce alla rovina, lontano da me. Chi sceglie la
prima, può godere sempre le mie delizie, prima in questa vita terrena, poi
nella dimensione diversa in modo completo. Gioia sulla terra, felicità nel cielo:
questa è la sorte dell’uomo saggio.
L’uomo ha il dono del
discernimento: deve sapere operare sempre la giusta scelta. Se qualcuno
chiedesse: “Come fa l’uomo a capire sempre quale è la scelta migliore? Come
regolarsi?”
Rispondo, diletta, a
costui: ho scritto col mio dito nel cuore di ogni uomo le mie leggi, le ho
scritte a lettere di fuoco perché nessuno le potesse cancellare, ma non basta,
non basta questo, sposa cara; Io sono il docente che non si stanca mai di
ripetere le stesse cose, Io sono paziente e misericordioso, grande nell’amore e
lento nell’ira. Guido personalmente la mia creatura, guido ogni mia creatura
giorno dopo giorno, istante dopo istante, mai la lascio sola. Conosco la sua
debolezza, mi è ben nota la grande fragilità. Il frutto del mio immenso amore,
il frutto preziosissimo del mio immenso amore, l’uomo, viene condotto per mano
tutta la vita attraverso le varie vicende, condotto da me. In tal modo a
nessuno viene mai dato un giogo troppo pesante da portare, né una croce
eccessivamente onerosa; gli uomini, sposa cara, sempre gli uomini mettono sulle
spalle dei propri simili pesi grandissimi, cercano di scaricarsi delle proprie
croci per porle sulle spalle dei fratelli più deboli. Anche in questo caso, se
l’anima è umile e docile Io intervengo, intervengo sempre, aiutandola,
sostenendola, prendendo su di me il peso in eccesso e portandolo sulle mie spalle
divine.
Amata, per l’uomo docile
ed obbediente la vita è un volo verso le vette sempre più sublimi, è un volo
verso la luce, verso il mio oceano di luce sfolgorante. Se gli uomini d’oggi
soffrono molto, se gemono e sospirano continuamente non è per i pesi che hanno
da me ma per quelli che tra loro si sono caricati. Pesi insostenibili che non
vogliono togliersi da dosso perché sono indocili e disobbedienti, sempre
indocili, sempre disobbedienti.
Amata, conosco i pensieri
dell’uomo, colgo il pensiero nascente, scruto nei cuori e ne conosco tutte le
pieghe: come desidero alleviare le pene delle mia creature, come desidero
aiutarle in ogni modo; soltanto questo è il mio desiderio: alleviare,
alleviare, sostenere, sostenere; questo desidero ma quante volte l’uomo mi
dice: “Non ho bisogno del tuo aiuto, faccio da me, procedo da solo”; quante
volte, sposa cara, sono respinto, respinto e dimenticato proprio dalla mia
creatura più bella, da quella che è, in assoluto, il mio capolavoro.
Amata sposa, se grande è il
mio dolore nel vedermi così poco amato dalla creatura che Io, Io, Dio, amo
immensamente, grande diviene anche la sofferenza della creatura ribelle: essa
cresce con la sua ribellione, cresce fino a rendere la sua vita un doloroso
cammino, un triste esilio volontario. Anche se la creatura si ribella a me,
anche se mi dimentica, Io di lei mai mi dimentico, mai la trascuro perché Io,
Io, Gesù, sono un Padre amorosissimo che usa pazienza ed infinita misericordia,
che attende, attende il ritorno del figlio e scruta l’orizzonte per vedere se
compare.
In questo tempo
meraviglioso e difficile, nel quale molti figli hanno lasciato la casa paterna,
come il figliol prodigo, Io soffro una grande passione; non è più, diletta,
quella della croce: quella l’ho patita una volta per sempre; la mia passione, la
mia ultima passione è quella della perdita continua delle anime. Esse, lontano
da me, vagano qua e là smarrite, corrono dietro alle vanità, inseguono
allettamenti ingannevoli, restano imprigionate nel male; il mio richiamo
continuo diviene inutile perché il male le rende cieche e sorde; divengono
prima sulla terra schiave del mio terribile nemico, poi nel passaggio ad altra
vita egli se le trascina nel luogo di disperazione.
Sposa amata, porta anche
questo mio messaggio d’amore al mondo, portalo: sia colto e vissuto ogni
giorno; nessuno ripeta: “Domani, cambio vita domani, torno a Dio domani, faccio
ritorno alla casa del Padre un altro giorno”, perché il domani potrebbe per lui
non esserci, la via potrebbe venire ostruita: oggi, oggi, solo l’oggi deve
essere colto.
Amata, questa umanità vive
un tempo di grazia come mai in passato c’è stato, la mia presenza è viva ora
più che nel passato, i miei doni sono copiosi e unici. nel passaggio tra un’era
ed un’altra elargisco splendidi doni che rendono agevole il cambiamento.
Tornate tutti a me, uomini
della terra, tornate a me, con la mente, col cuore, con ogni fibra del vostro
essere. In me c’è la gioia: ve la donerò in larga misura; in me c’è la pace: l’avrete
e sarà duratura.
Torna a me, popolo mio, torna
perché ti voglio mettere a capo di altri popoli, voglio fare di un popolo il
solo popolo mio diletto.
Vivi in me, sposa cara,
godi anche oggi le delizie del mio amore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.08.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figli tanto
amati, siate nella gioia, abbiate la pace, sostenete con pazienza le prove, accettate
con amore le tribolazioni. Figli, il dolore dura un attimo, un attimo soltanto,
la felicità sarà per sempre se saprete offrirlo a Gesù.
In questi giorni vedo,
piccoli miei, che il caldo vi opprime: pazientate e pregate, vedrete come assai
presto avrete refrigerio e sarete contenti. Anche questo sacrificio Gesù
considera, in modo speciale, se saprete tollerarlo senza troppe lamentele. Io
sono con voi, figli cari, accarezzo dolcemente il vostro volto affaticato.
Molti di voi hanno
rinunciato anche alle giuste vacanze per servire meglio Gesù; a questi carissimi
figli dico: amati, siate benedetti in modo speciale perché non sentite né caldo
né spossatezza perché grande è l’amore che vi volge a Gesù; ogni volta che vi
sentite stanchi, sentitevi più che mai legati al suo cuore meraviglioso e ditegli
così: “Gesù adorato, ti offro tutte le sofferenze mie per il bene delle anime,
ti offro questa fatica con amore perché tu conceda grazie speciali alle anime
bisognose immerse ancora nel fango del peccato. Gesù caro, accetta il poco che
ti offro, serva di purificazione per me e per l’intera umanità.”
Amati, vi dico che Gesù meraviglioso
e pieno di bontà: vi darà subito sollievo alla fatica e potrete procedere con
serenità ed offrirgli altre cose che serviranno al vostro bene ed a quello
dell’intero genere umano.
Piccoli, pensate, quando
soffrite, che anche noi abbiamo sofferto tanto sulla terra, abbiamo patito il
freddo come voi, il grande caldo, ogni travaglio fisico e morale. Ora il nostro
corpo è glorioso non ha più tali sofferenze e mai più le patirà. Vi dico questo
perché come noi anche voi un giorno, se sarete docili e perseveranti nel bene,
avrete un corpo come il nostro, corpo perfetto, glorificato, senza debolezza.
Noi vi abbiamo tracciato
la strada, voi dovete soltanto seguirla, seguirla senza stancarvi. Più volte vi
ho detto ed ora ve lo ripeto, che il traguardo è assai vicino: poco vi resta
ancora da soffrire e molto, molto, figli, da godere.
Ecco, il mondo cerca di
abolire ogni sacrificio, ogni sofferenza; voi dovete spiegare a coloro che non
vogliono capire che se noi abbiamo patito sulla terra, e sempre il travaglio ha
preceduto la gioia, la croce, la resurrezione, anche per voi deve essere così,
per ogni uomo della terra.
Molti figli cari mi
dicono: “Madre cara, nella fatica e nel dolore non abbiamo neppure voglia di
pregare, anzi a volte ci ribelliamo allontanandoci col pensiero da Dio.”
A questi figli dico: nel
dolore l’unico rimedio veramente efficace è proprio la preghiera, nel travaglio
ancora la preghiera, nella fatica, sempre la preghiera. Dopo una giornata di
lavoro avrete grande sollievo se pregate, pregate, pregate intensamente col
cuore nel cuore di Gesù.
Figli, ascoltate le mie parole,
ogni istante di vita diverrà gioia e pace se pregate, se vi unite a Dio e
riposate sul suo meraviglioso cuore. Il mondo non ha gioia perché non la cerca
lì dove c’è la sorgente, non ha pace perché si è allontanato sempre di più da
Dio che è un meraviglioso oceano di pace.
Per voi non sia così,
lasciatevi portare dall’onda soave dell’amore divino, lasciatevi cullare dalla
sua immensa tenerezza. Sarete come bimbi nella culla che gustano in ogni
istante le delizie dell’amore del padre e della madre.
Gesù è Madre tenerissima,
è Padre pieno di premure. Siate suoi, suoi sempre, suoi nella mente, nel cuore,
nell’anima, ogni palpito sia volto a lui; capirete il suo amore se gli aprirete
completamente le porte del vostro cuore.
Figli cari, preparatevi a
vivere un futuro pieno di grande gioia con Gesù e con me, ovviamente. Staremo
sempre assieme e la felicità non avrà mai fine.
Vi
amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima