Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.08.99
Eletti, amici cari, siate gioiosi anche se i fatti non si svolgono
secondo i vostri piani. Il mio pensiero non è il vostro pensiero: quanto il cielo
dista dalla terra, tanto il mio pensiero è lontano dal vostro. Il mio progetto
si deve compiere; cooperate facendo quello che vi dico; ciò che ho
preannunciato tutto si compirà.
Sposa amata, spesso sento i
miei fedeli amici dire: “Pensavo che accadesse una cosa invece ne è accaduta
un’altra, imprevedibile; pensavo ad un fatto e invece non si è verificato.”
Sposa cara, si sappia che
il mio piano è in pieno svolgimento, ma nella sua essenza nessuno lo conosce.
Amata, molto ho rivelato ai
miei più fedeli amici ma molto ancora manca. Alcune rivelazioni sono state
fatte, altre taciute perché il momento non è opportuno per farle. Nessuno,
diletta, nessuno attenda per credere alle mie parole, nessuno attenda le ultime
e conclusive rivelazioni: si attenga a quelle che già conosce. Guai a colui che
dice: “Quando verrà l’ultimo momento e tutto si compirà, allora, davanti alla
prova lampante dei fatti, crederò e cambierò vita e pensiero.”
Sposa cara, chi parla in
questo modo è uno stolto insensato che non ha fiducia in me e che non sa che Io,
Io, Gesù, in un attimo, in un attimo solo posso fare quello che non è accaduto
in parecchi millenni! In quell’istante però, così grande e conclusivo, non sarà
più possibile aggiungere o togliere neppure una virgola! Ripeti al mondo,
fedele amica, ripeti al mondo che non c’è tempo da perdere, ripeti che quando
tutto sarà ormai palese, a nulla servirà il rimpianto, a nulla il tentativo di
revisione di vita. Quello che accadrà, non è mai accaduto in tal modo sulla
terra; l’uomo ne resterà sbalordito, ma colui che si è preparato per tempo
manterrà equilibrio e serenità, il suo cuore chiuso nel mio non avrà sussulti,
accoglierà il mio volere con grande serenità. Non così, non così sarà per chi
ha atteso, ha atteso, non si è deciso, per chi ha continuato a dire: “Ci
penserò, ci penserò, domani cambierò.”
Quante amare sorprese per
questi stolti: rimpiangeranno il lungo tempo sprecato e supplicheranno di avere
solo un istante in più, ma non ci sarà!
Sposa cara, con chiarezza
ho parlato in questo tempo, con chiarezza ho parlato ad ogni uomo, il mio messaggio
d’amore è giunto ad ogni cuore, ma quanti ne hanno percepito la grandezza?
Ecco, i cuori più umili l’hanno
colto, l’hanno trasformato in vita, hanno compreso l’urgenza e l’importanza.
Quello dei superbi è restato chiuso, non ha voluto corrispondere; ebbene,
costoro che non hanno voluto capire, questi che non hanno voluto vedere e sentire,
continueranno a non comprendere, continueranno a non vedere fino a che verrà la
fine e tutto sarà palese a tutti. Quale merito c’è nel comprendere le cose
quando sono evidenti? Chi crede perché sperimenta non acquisisce merito alcuno.
Grande è invece quello di
colui che crede senza vedere, che mi serve senza vedere immediati i risultati;
ricorda sempre e fa ricordare le parole che dissi a Tommaso: beato chi crede
senza vedere.
Questo è un tempo
specialissimo, le difficoltà per i miei discepoli sono grandi, gli ostacoli
diffusi ovunque: occorre essere ben decisi a seguirmi, ben saldi nella fede;
sembra che i sacrifici non portino ad alcun risultato, sembra che le preghiere ardenti
non ottengano ciò che chiedono; chi è nel male continua a restarci, chi è nel
fango continua a rotolarsi in esso. La luce splende ovunque ma, in gran numero
hanno scelto le tenebre.
Molti miei figli dicono: “Come
può mutare questa situazione difficile se i cuori restano chiusi, le menti
annebbiate, le anime ribelli?”
Amata, chi dice questo non
pensa che a me nulla è impossibile, il mio progetto deve compiersi e si
compirà. Quello che non è accaduto in mille anni, accadrà in un solo giorno!
Beato colui che ha fiducia in me e non si avvilisce davanti alle continue
contrarietà, benedetto colui che persevera anche spossato dalla fatica e con
gli occhi pieni di lacrime.
Le ultime fasi sono le più
difficili, ma quando verrà il momento del trionfo e della vittoria sarà benedetta
ogni fatica.
Sposa amata, spesso mi
dici: “Gesù adorato, vedo tanta stanchezza in quelli che più ti stanno vicino,
le difficoltà che incontrano non si contano più, le ostilità sono sempre presenti,
assieme a
percosse ed umiliazioni.
Gesù adorato, aiutaci a sostenere questa situazione fino a quando tu riterrai
opportuno. Si compia sempre la tua volontà ma dacci la tua forza, donaci la
perseveranza finale.”
Sposa diletta conosco
tutto, vedo la grande stanchezza e la continua ostilità dei ribelli che non
vogliono che Io, Io, Gesù, venga a regnare sulla terra. Avrete tutti, amici
cari, forze in esubero, il dono della perseveranza finale, avrete sempre gioia
e pace nel cuore. Nessuno potrà strapparvi la mia gioia, nessuno togliere la mia
pace. Questa è la mia promessa agli amici fedeli.
Chi è in me conoscerà
sempre di più la grandezza del mio amore. Capirà che in questo infinito oceano
c’è un posto preparato per lui sin dall’origine della creazione, quando tutto
era già presente davanti ai miei occhi. Come si approfondisce la mia conoscenza,
aumenta la felicità, sarà così in un crescendo continuo. Chi mi rifiuta in
questo momento nel quale, più che nel passato, mi sto palesando al mondo, chi
mi rifiuta ora non potrà più ritornare sui suoi passi.
Ognuno che accoglie il mio
messaggio lo studi bene per coglierne il più intimo significato.
C’è un posto di grande
onore per ogni uomo della terra ma occorre volerlo raggiungere, e la mia strada
sapete qual è!
Sposa diletta, oggi è un
giorno grandioso e splendido nel quale riflettere sull’assunzione di Maria
Santissima al cielo; anche a voi, fedeli amici, sarà dato ciò che a lei è stato
concesso: dove è la Madre saranno anche i figli fedeli.
Vi
amo. Ti amo.
Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.08.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figli amati,
in questo giorno meraviglioso e santo che mi vede assunta in cielo in anima e corpo,
vi invito a riflettere sulla sorte dell’uomo. Pensate a me, piccoli cari,
pensate a ciò che accadde un giorno a me che sono la Madre che Gesù vi ha dato
ai piedi della croce.
Vissi sulla terra, ebbi gioie
meravigliose ma anche grandissimi dolori, soffrii come tutte le altre creature
ma anche nel grande dolore, nella più terribile sofferenza non persi mai la
speranza.
Ci fu un momento
meraviglioso e sublime, quello nel quale l’angelo Gabriele mi annunciò che
sarei divenuta Madre di Gesù. Provai nel cuore una gioia intensissima, ma
contemporaneamente capii che molta gioia avrebbe portato con sé anche molto dolore.
Quando nacque Gesù la mia gioia
fu infinita, unita alla mia grande emozione: tenevo tra le braccia il Figlio di
Dio, quel piccolissimo bimbo era il Figlio di Dio! Assieme alla gioia vivissima
ci fu subito la preoccupazione e la pena: l’ambiente dove nacque non era
accogliente, era povero ed il piccolo neonato piangeva ed Io con Giuseppe
cercavamo in ogni modo di consolarlo.
Fu splendida gioia vedere
crescere il piccolo Gesù, cresceva in bellezza e sapienza ed il mio cuore
traboccava di gioia nel vederlo così meraviglioso. La nostra vita insieme fu un
incanto, ma venne il giorno nel quale capii che l’adorato Figlio doveva lasciarmi
per iniziare la sua missione pubblica. Nel cuore sentii una pena intensa, ma
alzai gli occhi al Padre e dissi: Padre Santissimo, sia fatta la tua volontà
sempre e non la mia. Soffrii la solitudine e la nostalgia. Giuseppe morì tra le
braccia di Gesù e mie: la pena che provai fu intensa. Questo volle il Padre ed
Io accolsi la sua volontà con umiltà.
Quando il Figlio adorato
giunse alla fine della sua missione compresi che la sua vita stava per finire
qui sulla terra. Fu condannato, fu flagellato, coronato di spine; quei flagelli
non colpirono solo la sua carne santissima ma anche la mia. Quelle spine non si
conficcarono solo nel suo capo ma anche nel mio. Poi ci fu l’ultimo atto: la
salita al Calvario e la crocifissione.
Figli, quanto dolore
sopportai! Se il Padre non mi avesse sostenuta sarei morta! Vidi tutto, sentii
ogni cosa: le sofferenze del Figlio adorato erano anche le mie. Su quella croce
patii assieme a lui e morii spiritualmente quando egli spirò. Avrei certo,
figli amati, avrei certo preferito morire: come avrei voluto morire! Non era
questa la volontà del Padre, la mia missione continuava sulla terra e dovevo
restarci. Morì il Figlio adorato, ma il terzo giorno, come aveva detto,
resuscitò da morte e mi apparve radioso e splendido. La mia felicità fu grandissima,
in quel momento dimenticai tutte le pene passate. Ascese al cielo il divin
Figlio ed Io tanto avrei voluto andare assieme a lui; questa però non era la volontà
del Padre.
Restai sulla terra per
guidare la chiesa nascente, la chiesa che faceva i primi passi. Passò il tempo
finché venne il meraviglioso e splendido giorno. Un grande torpore scese nelle
mie membra, capii che era giunto il mio momento. Nella gioia del cuore mi
assopii, vidi il Figlio adorato venirmi incontro gioioso. Nelle mie membra
tornò la vita, il cuore tornò a palpitare, fui assunta in cielo ed ora vivo
nella gloria assieme al Figlio adorato.
Voi, piccoli, siete ancora
sulla terra ma la vostra meta è il cielo. Dove è la Madre lì saranno anche i
figli, ella ha riservato a ciascuno un posto meraviglioso. Non turbatevi quindi
per le circostanze tristi, per i tormenti nei quali ancora siete immersi, la
vostra patria è il cielo e dove sono Io sarete anche voi se vi lasciate
guidare.
Non rattristatevi, quindi,
non guardate alla terra ma al cielo dove vi sarà dato tutto. Le sofferenze che
ora vi sembrano grandissime sono un nulla a confronto della gioia che vi
aspetta.
Sopportate con pazienza e
pregate, pregate: Gesù nella preghiera vi farà comprendere la splendida realtà
che vi aspetta.
Figli, siate gioiosi nel
cuore ed attendete il compimento della vostra ora.
Vi
amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima