Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.08.99
Eletti, amici cari, sta giungendo ormai il momento risolutivo. Beato
chi ha accolto in tempo il mio invito ed ora vive nella serenità la grande
attesa. La gioia del cuore diverrà presto grande felicità, la pace del cuore
durerà per sempre.
Sposa cara, chi è ormai
pronto affronterà il futuro senza scosse eccessive. Il mio cuore amoroso lo
conduce ed egli procede con me a vele spiegate. Chi però ha rifiutato
continuamente il mio invito ora dovrà affrontare un tempo di pena e sacrificio,
quale mai c’è stato prima.
Sposa fedele, riposa
serena accanto a me che tanto ti amo, lascia che il tuo cuore si ricolmi della
mia tenerezza ed ascolta le mie parole, quindi trasmettile al mondo che vive
come se Io non fossi, come se Io non esistessi!
Un uomo molto ricco
costruì una casa magnifica, bella e confortevole. In essa non mancava nulla,
c’era presente ogni delizia. Disse ai figli numerosi che aveva: “Godete e
gioite, per tutti c’è quello che serve, vivete sereni la vostra vita e
prendetevi cura della casa, ciascuno ha il suo compito ben assegnato. Lo
assolva con zelo ed insieme vivrete bene in grande armonia. Nulla mancherà a
voi, se farete come dico, nulla verrà a mancarvi perché in questa casa c’è la
parte di ognuno abbondante.”
Dette chiare disposizioni
e se ne andò per un viaggio, dicendo che sarebbe tornato un giorno per dare a
ciascuno dei figli un premio adeguato al compito svolto.
Partì il grande signore,
partì per un viaggio lungo, lasciando ai figli quello che possedeva.
Essi non obbedirono al
padre generoso e buono; i più prepotenti presero possesso di ogni cosa, i più
docili rimasero bisognosi e poveri. Il tempo passò ed i figli ricchi, mai sazi
di beni, depredavano ogni cosa che avevano gli altri che divenivano sempre più
poveri e tristi.
Un giorno costoro si
fecero coraggio e rimproverarono i fratelli prepotenti esigendo la loro parte.
Questi, ormai divenuti superbi ad arroganti si beffarono di loro e gli resero
la vita ancora più dura e difficile. Di tutto fu informato il padre e ne rimase
assai addolorato per ciò che accadeva. Egli però, non voleva giungere proprio
di sorpresa senza avvertire prima per non trovare molti figli completamente
impreparati e doverli, di conseguenza, punire severamente. Avvertì del suo
ritorno mandando messaggeri continuamente che dicessero di prepararsi perché,
al suo ritorno, avrebbe dato magnifici doni ai figli obbedienti, ma anche
severe punizioni ai superbi e ribelli.
I messaggeri fecero con
precisione il loro dovere, ripeterono senza mai stancarsi le parole del signore
ma i figli prepotenti non vollero neppure ascoltare; dissero fra loro: “Questi
che parlano del ritorno del padre entro breve, si sono messi certo d’accordo
con i fratelli ai quali abbiamo tolto la parte. Essi vogliono riavere quello
che è ormai in nostro possesso e quindi dicono e sostengono che il padre è
vicino, che egli verrà e farà giustizia, che a loro darà dei doni mentre noi
saremo puniti, a tutto ciò non prestiamo nessuna attenzione; il padre che è in
viaggio sicuramente avrà ancora molto da fare, tornerà un giorno lontano,
certo, ma noi proprio prima ci prepareremo; ora ancora non è tempo, godiamo,
mangiamo, beviamo.”
Questi i ragionamenti che
facevano. Mangiarono e bevvero, si divertirono facendo tutto ciò che dispiaceva
al padre. Non ebbero cura della bella dimora, non si preoccuparono di essa ma
distrussero ogni cosa e la resero inospitale.
Il padre, avvertito di
quello che stava accadendo, sempre per non usare la sua giustizia molto attenta
ed il suo rigore, mandò altri messaggeri a ripetere gli avvertimenti. Anche
questi furono maltrattati e non ascoltati. Pensò allora alla madre; pensò di
mandare davanti a sé la madre perché, amorosamente ma decisamente li
convincesse a ritornare in sé. Tutti i figli più oppressi ne furono pieni di
gioia, le si strinsero intorno ad ascoltare le sue parole. Ella spiegò come
ciascuno si doveva comportare per accogliere degnamente il padre e disse che
magnifici doni erano pronti per loro e che egli, venendo, li avrebbe
distribuiti rendendoli molto felici.
I figli superbi non
vollero invece dare ascolto, le sue parole non entrarono nel loro cuore e continuarono
a comportarsi da superbi ed arroganti. Il padre però attese un poco per dare
tempo anche a questi di ritornare in sé.
I doni preparati erano per
tutti, il suo cuore generoso voleva vedere tutti i figli felici, tutti quanti erano,
senza che nessuno dovesse restare nella tristezza. Si consumò anche questo
tempo; ormai non poteva più attendere. Il giorno venne, il grande giorno del
ritorno giunse ed il grande signore accompagnato dai servi entrò nella sua
dimora, come aveva preannunciato.
Di notte si presentò,
quando nessuno lo immaginava; trovò i figli docili tutti insieme nella grande
tristezza, privi di ogni cosa e relegati in un angolo. Vide i superbi occupare
tutto il resto della casa in grande festa, mentre spensierati banchettavano e
dilapidavano il patrimonio paterno.
Mia diletta, cosa fece
quel padre non occorre dirlo, è facilmente comprensibile: tolse ai superbi
tutto quello che avevano, lo diede ai figli docili ed obbedienti, ordinò ai
servi di restaurare la casa e renderla ancora più bella ed accogliente di
prima; ma si rivolse con grande rigore ai figli indocili e ribelli che furono
cacciati via uno dopo l’altro e restarono nella più grande tristezza.
Sposa, ripetilo al mondo:
questo che ho detto sta per accadere!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
17.08.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figli tanto
amati, vengo per darvi gioia, vengo per darvi pace. Gesù vi ricolma di questi doni
perché voi ne ricolmiate gli altri.
Date gioia agli amici che
incontrate, siate uomini di pace, testimoniate così la vostra fede in Gesù. Il
vostro volto assomigli sempre più al suo, il vostro cuore sia simile al suo cuore.
Amatevi fra voi, figli cari, ed amate chi anche è molto diverso da voi.
Se amate soltanto i vostri
amici, che merito avete?, anche i pagani fanno la stessa cosa!
Vedete intorno a voi
persone sempre più differenti; mostrate anche a loro un viso sereno, un cuore
generoso, pensate che anche la loro anima è stata creata da Dio come la vostra
e che anch’essi sono tanto amati come lo siete voi.
Qualcuno mi dice: “Madre
cara, com’è difficile essere gentili con i nostri nemici, con quelli che
tramano il male contro di noi! Com’è gravoso accogliere le persone che sono
tanto diverse con le quali vi sono pochi punti d’incontro!”
Piccoli miei, se volete
essere simili a Gesù sempre di più, dovete fare quello che egli fece. Egli
pregò per i suoi nemici, pregò e molti di essi si ravvidero e si salvarono.
Gesù accolse le persone diverse, anche per esse si sacrificò, anche per esse
saldò il debito, non fece distinzione, egli morì per ogni uomo della terra di
ogni tempo.
Pensate sempre, piccoli
cari, al sacrificio che Gesù consumò per tutti. Il vostro è ben poca cosa in
confronto al suo sublime.
Qualcuno di voi aggiunge: “Madre,
spesso le persone per le quali ci sacrifichiamo non apprezzano nulla, non si
accorgono di niente.”
Figli cari, non importa se
esse non si accorgono di nulla, ben se ne accorge Gesù, che tutto vede, che
conosce il vostro pensiero nascente e scruta il cuore. Dovete piacere a lui o
agli uomini? Operate, operate con zelo per essere graditi a lui, di altro non
vi preoccupate. Vedete come il mondo cerca di avere consensi umani, i potenti
si sostengono a vicenda, cercano il plauso uno dell’altro con lo scopo di
mantenere il loro prestigio o di aumentarlo. Per voi non sia così; Gesù ha
vinto la mentalità del mondo, voi dovete vincerla e, quando Gesù verrà nella gloria
con i suoi angeli e santi vi chiamerà accanto a sé e gioirete per l’eternità.
Questo grande tempo di grazia
si sta consumando per molti senza profitto. Il dubbio sconvolge le menti, la
malizia riempie molti cuori. Un nemico terribile sta per proclamare la sua
vittoria; molti si sono asserviti a lui e gli obbediscono entrando nel suo
progetto di rovina e distruzione universale.
Figli cari, state stretti a
me che vi copro col mio manto, restate vicino a me che sono nel cuore della SS.Trinità.
Nessuno si perderà di quelli che hanno scelto me come rifugio sicuro; sto
radunando tutti i figli del mondo nel mio cuore per salvarli e condurli a
godere le gioie sublimi del paradiso.
Beato il figlio che
ascolta la mia parola e, senza indugio, la mette in pratica. Misero invece,
colui che indugia, che indugia, che dubita, continua a dubitare, rimanda la sua
conversione a domani, a posdomani e non si decide mai.
Sta per giungere un
momento così grande e significativo nel quale tutto si fermerà; quello che è
stato fatto non si può più cancellare, altro non si può aggiungere! Temete quel
momento, figli. Preparatevi per quel momento così vicino!
Vi
amo. Ti amo, angelo mio.
Maria
Santissima