Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

23.08.99

 

 

Eletti, amici cari, nasce un nuovo giorno dono del mio amore: vivete bene ogni istante di questo giorno, nella mia volontà operate; molti doni anche oggi riceverete, sappiate

riconoscerli ed apprezzarli.

 

 

Sposa amata, ogni giorno sia per voi un grande giorno, vivetelo in me, per me, cooperando alla mia causa, alla realizzazione del mio grande progetto d’amore che è per tutta l’umanità e per ciascuno di voi.

Solo chi coopera con me sentirà la gioia di stare vicino al suo creatore, al suo salvatore, sentirà il mio amoroso abbraccio e la sua vita diverrà un anticipo di paradiso.

Non comincia tutto dopo la separazione dell’anima dal corpo, sposa cara, come molti dicono.

Tutto comincia dal momento nel quale l’uomo ha l’uso della ragione ed è responsabile delle sue azioni. Da allora cominciano le scelte, quelle piccole e quelle importanti.

Inizia un processo che si concluderà con il distacco dell’anima dal corpo; amata sposa, in quel momento grande ed unico nulla più si potrà aggiungere e nulla togliere, resta ciò che si è fatto, resteranno le scelte e segneranno il destino eterno dell’anima.

Molti dicono: “Opero a mio piacimento, faccio ciò che mi piace senza badare alle leggi di Dio; forse all’ultimo momento, quando sentirò vicina la morte, supplicherò il perdono ed egli, Dio, che è misericordioso, me lo concederà.”

Questo è un ragionamento insensato e molto pericoloso. Nessuno, ripeto, nessuno conti sull’ultimo momento, si prepari invece per tempo e faccia bene le sue scelte. Chi può avere la certezza di essere in sé per chiedere perdono quando le forze lo abbandonano, quando la paura si fa strada nel cuore e nella mente? Quanti possono trovarsi in una situazione così difficile di angoscia da non avere neppure il tempo di supplicare il perdono!

Sposa amata, ripetilo al mondo che il tempo sta scemando, rapidissimo si sta consumando ed altro non ne sarà concesso. Ognuno colga l’istante; vedi, sposa: non parlo del giorno ma dell’istante, tanto è importante capirne il valore.

Nessuno faccia conti di comodo ma si preoccupi di operare una conclusiva revisione di vita. esamini, per esempio, i vizi capitali e veda quali sono le sue debolezze.

Amata sposa, che fa lo studente prima dell’esame? Ripete, rivede, esamina se stesso per vedere se ricorda le cose principali, se ha capito bene i concetti. Non si stanca mai di ripetere quando sa che l’esame è importante e da esso dipende molto.

Sposa cara, l’esame che ogni uomo deve affrontare è di valore grandissimo, nessuno lo sottovaluti ma, con serenità, si prepari in tempo per superarlo a pieni voti. Dopo questo, altro non ci sarà, dopo di questo sarà deciso il suo destino eterno.

Parlo chiaramente ogni giorno agli strumenti che mi sono scelto perché essi diffondano al mondo le mie parole; perché, sposa cara, tanta insistenza, perché tanta fretta? Ognuno capisca che il cammino della storia umana è giunto ad una svolta, ad una grande, decisiva svolta.

Non temano i miei fedeli strumenti di parlare con chiarezza, di annunciare al mondo ciò che sta per accadere; molti sono i distratti, molti i freddi, molti i dubbiosi ma questo non è tempo per essere distratti, né freddi, né dubbiosi perché si sta concludendo un’era lunghissima per aprirsene un’altra assai diversa nella quale tutti gli equilibri saranno mutati. Ciò che è stato, più non sarà. Ciò che sarà non è mai stato. Non si aspettino, sposa cara, le grandi rivelazioni per svegliarsi: sarà come se uno sdraiato sui binari del treno si desta quando ormai il rumore è assordante: non potrà più evitare la sua completa rovina! Nessuno attenda un istante in più per fare la sua revisione di vita: chi attende, indugia, si rotola nel fango dell’errore, ti dico, piccola mia, non avrà più tempo per cambiare, rimpiangerà amaramente quello sprecato, chiederà l’elemosina di un solo attimo ma non la troverà.

Questo è ancora il momento delle grazie, della misericordia, ma accanto ad essa cammina ormai spedita la giustizia perfetta: guai a coloro che indugiano nel supplicare misericordia e rimandano a domani la loro conversione: chi può essere sicuro di avere un domani? A chi è stato rivelato con certezza il tempo che gli resta? Ogni giorno sia come se fosse l’ultimo, sia vissuto intensamente e proficuamente; chi obbedisce ed è docile vive sereno con la gioia nel cuore perché già la sua coscienza lo acquieta.

Quale è la vita del ribelle, quale il suo destino? I ribelli nel mondo sono in gran numero e stanno aumentando e non diminuendo ma quale sarà la conclusione? Parlo a tutti gli ostinati, parlo con amore e tenerezza di padre: non continuate così, non perseverate nel male, un grande pericolo incombe, il tempo vi sarà tolto: quanto rimpiangerete quello perduto invano! Non ho più tempo da concedervi, molto ne ho donato ma voi che ne avete fatto? Quanto spreco, quanta insensatezza!

Ad uno ad uno sarete chiamati a rendere conto pieno delle vostre azioni, di ogni scelta. La vostra vita è nelle mie mani, vi chiamo e vi ammonisco perché desidero la vostra salvezza ma voi siete gelidi e testardi, procedete nel male ed Io sto per tagliare lo stame della vostra esistenza terrena, capite bene le mie parole. Pensate al ladrone che fu crocifisso con me: implorò il mio perdono e l’ebbe, pagò il suo debito con l’atroce supplizio della croce e salì in paradiso.

Imitatelo, implorate il perdono subito perché altro tempo non vi concedo; dopo la purificazione, anche voi potrete godere per sempre la luce del mio volto.

Sposa amata, porta il mio messaggio al mondo, lo recepisca subito ogni uomo: la svolta è decisiva per ciascuno, ognuno si faccia trovare pronto e si salverà.

Anche oggi il mio cuore amoroso ti donerà le sue delizie.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

23.08.99

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, figli tanto amati, vi porto anche oggi, con la mia presenza tra voi, la gioia di Gesù, vi dono la sua pace.

Capite, miei piccoli, che questo che avete non è per i vostri meriti: nessuno ha meriti tali da essersi guadagnato tali doni sublimi. Gesù è amore, tenerezza, bontà, il suo cuore meraviglioso desidera che voi siate nella letizia ogni giorno anche nel continuo travaglio quotidiano.

Figli amati, le croci che voi portate ogni giorno e che vi fanno sospirare e talora anche piangere sono un dono prezioso: proprio per esse voi potete divenire sempre più simili al mio Gesù. Egli portò per vostro amore, senza mai alcun demerito, la croce più pesante e dolorosa; egli soffrì quanto mai nessun uomo ha sofferto e mai soffrirà! Se egli senza alcun peccato fu gravato da tale croce, voi ritenetevi graziati, perché la croce che avete è assai lieve e Gesù, il buon Cireneo, spesso ve ne alleggerisce, prendendola sulle sue spalle.

Alcuni di voi mi dicono: “Madre, com’è pesante la croce che porto, com’è duro portarla, quando ne sarò liberato?” A questi figli rispondo: non chiedere a Gesù di esserne liberato ma di saperla portare bene fino a quando egli stabilirà.

Il vostro pensiero vada sempre al sacrificio di Gesù, sempre alla sua sofferenza, vedrete come la vostra vi sembrerà ben piccola cosa, ben poca cosa!

Anche oggi vi ripeto che nessuno di voi è onerato al di sopra delle sue forze ma sempre al di sotto, molto al di sotto. Quando la pena vi sembra insopportabile, riflettete sulla sua reale gravità e vedrete che avete ancora un ampio margine di sopportazione. Non avvilitevi, non rattristatevi, procedete sempre gioiosi guardando alla meta che state raggiungendo.

Pensate ad un marinaio che ha viaggiato a lungo in balia delle onde; un giorno vede comparire un lido, vede terra ma ancora deve faticare un po’ per raggiungerla. Essa è lì, davanti ai suoi occhi, è lì per fargli capire che ormai è quasi al sicuro. Egli raddoppia il coraggio: quella vista gli ha dato energia nuova; procede, procede mentre le onde ancora un poco lo ostacolano ma egli non si perde d’animo: la meta è vicina; la felicità diviene immensa, il cuore canta di gioia mentre si avvicina sempre più alla sospirata terra.

Così è per voi, figli cari; tante volte l’ho detto ma non mi stanco di ripeterlo ancora: siete quasi giunti; la terra che vi aspetta è meravigliosa, non è una terra qualunque ma il dono preparato da Dio per voi sin dall’origine del mondo.

Figli cari, davanti a Dio non c’è passato, non c’è futuro: c’è un eterno presente. Egli vi ha avuto presenti tutti, ad uno ad uno fino da quando creava l’universo. Pensava a voi Dio, vedeva il vostro zelo, la vostra fedeltà, sentiva il vostro canto di lode e di adorazione e di questo se ne compiaceva.

L’uomo che ama, che loda, che adora Dio è il grande gioiello dell’universo. Com’è bello che l’uomo usi la sua libertà per rendere lode a Dio, il suo creatore, il suo salvatore, lo spirito d’amore che altro non desidera se non di attirarlo a sé e farlo tutto suo.

Ogni uomo uscito da Dio a lui deve tendere con tutta l’anima, con tutte le sue forze, con ogni anelito del suo essere per divenire, nel giorno ultimo, un tutt’uno con lui.

Figli amati, testimoniate al mondo la vostra appartenenza a Dio: il mondo capisca la vostra gioia e la vostra pace in lui!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, angelo mio.

 

                                                                                              Maria Santissima