Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
26.08.99
Eletti, amici cari, spunta l’alba di un nuovo giorno, avete aperto gli
occhi alla vita: immergetevi sempre più nell’oceano infinito del mio amore, più
entrate, più comprendete, più comprendete e maggiore è il vostro stupore e la
felicità.
Sposa amata inizia sulla
terra un processo che dura per l’eternità. L’uomo usa la sua libertà per
cooperare con me al piano di salvezza universale; egli così facendo, salva
anzitutto la sua anima; preparandosi a godere le gioie più sublimi, prepara la
salvezza di tanti fratelli che conoscerà un giorno, vive già sulla terra un
anticipo di gioia celestiale, di pace del cielo. L’uomo, libero nelle sue
scelte, può conquistarsi tutto, godere tutto, possedere tutto, oppure perdere,
perdere ogni cosa.
Sposa amata, quanti uomini
credono di poter conquistare il cielo con le ricchezze della terra!
Quanti illusi, quanti
stolti! Nel tempo presente la terra è piena di costoro; come può un uomo
appesantito da tanta zavorra, come può un uomo tale, mettere ali e volare alto
fino a toccare le vette più sublimi?
Non può; chi si è troppo
appesantito resta attaccato alla terra e non riesce neppure a muoversi.
Ho parlato chiaro in
questi anni, ho preparato gli uomini a fare un volo sublime, il volo verso la
grande felicità ma pochi mi hanno ascoltato, pochi mi hanno obbedito. Parlo a
sordi, mostro segni chiari a ciechi! Ho preparato un futuro bellissimo, chi
vuole può accedervi, ma non facendo la sua volontà, ma la mia volontà.
Amata sposa chiedo così
poco per dare tanto, chiedo solo una piccola moneta per offrire la più grande
ricchezza! Quanti non vogliono porgermi neppure quella! Tutti, mia diletta,
tutti aspirano alla grande felicità nel loro cuore, ma non basta desiderarla:
l’anelito profondo non è un merito, è un dono mio, un sublime mio dono.
Quando creo un’anima e la
pongo in un corpo, essa uscita da me ha in sé una grande nostalgia di ritornare
a me per essere sempre mia. Questo anelito cresce sempre più se l’anima viene
aiutata a svilupparlo, si assopisce se viene trascurata, ma non muore mai.
Pensa, amata sposa, ad un
uomo che è vissuto per un po’ di tempo in un luogo incantevole, in un giardino
pieno di ogni specie di fiori, ricco di sorgenti gorgoglianti; un giorno egli
viene portato invece in un luogo diverso dove non c’è alcuna bellezza, arido,
deserto, squallido.
Certo nel suo cuore ha ben
impresso il ricordo di quello che ha avuto inizialmente, desidera tornare a
vivere lì ed altro non sogna che di godere ancora di tanta bellezza.
Così l’anima, così avviene
per l’anima, sposa mia. Essa ha sete di bellezza della mia bellezza, ha sete di
perfezione, la mia perfezione, desidera me nel suo profondo ed è inquieta fino
a quando non torna a riposare in me che sono il suo tutto.
Quando questa anima entra
nel corpo da esso viene in parte condizionata; se è aiutata a superare e
vincere la tirannia di esso, il suo anelito profondo cresce sempre più fino a
divenire l’unico scopo di vita.
Dice a sé stessa: “Ho
visto la bellezza, voglio vivere in essa per sempre. Ho visto la perfezione e
l’armonia sublime, ad essa desidero accedere per potermi pienamente realizzare”.
Comincia così un processo
di ritorno dell’anima a me, Io la desidero ed ella a me viene seguendo il suo
anelito che è sempre più vivo. Se l’anima però si lascia tiranneggiare dal
corpo l’anelito si affievolisce sempre più mentre il tiranno diviene sempre più
esigente, chiede chiede e non si sazia mai, l’anelito profondo diviene quasi
impercettibile, l’anima lontana perde l’orientamento; quanto è difficile che
ella ritrovi la strada quando è giunta a tale condizione!
Amata sposa, Io, Io, Gesù,
opero con grande potenza, compiendo meraviglie per destarla dal suo torpore per
toglierla dal suo smarrimento, ma i miei segni non vengono più visti, le mie parole
non vengono più ascoltate, la nebbia diviene sempre più densa nella mente ed il
gelo sempre più spesso nel cuore.
Guai, sposa amata, guai
alle anime che si sono lasciate prendere da tale rete; più passa il tempo più
divengono prigioniere di sé stesse, la pietra di inciampo è proprio il loro
corpo che mai è pago, chiede, chiede per esigere sempre di più. Molte anime
oggi si trovano in tale prigionia terribile. Per aiutarle mando le mie grazie
in quantità ma non vengono colte perché la volontà è fiacca.
Ogni uomo, anche se è
giunto a vivere in un situazione assai dura, può salvarsi se vuole. Pensa ad un
misero che è rotolato fino in fondo, cadendo da un’alta cima, egli vuole
ritornare sulla vetta e guarda dal fondo quanto è distante; c’è colui che dice
a sé stesso: “Mi impegno, mi impegno a fondo, metto insieme tutte le mie forze
per giungere nel punto dal quale sono partito.” Costui comincia a salire con
fatica, con grande fatica ma passo dopo passo riesce a riconquistare la cima se
la sua volontà è decisa e l’impegno è forte.
C’è chi, caduto nel fondo,
dice: “Come posso ritornare, quanta fatica devo fare, certo non ci riesco, è
troppo difficile!” Costui non arriverà mai perché occorre un grande impegno
continuo e deciso per recuperare ciò che si è perso!
Amata, porta il mio messaggio
al mondo, parla del mio immenso amore per ogni uomo, parla del mio ardente
desiderio di abbracciare e tenere per me ogni anima, ma aggiungi che occorre
impegno e decisione, occorre volere, volere, ardentemente volere. Il mio aiuto
sarà proporzionato al desiderio di averlo.
Vivi gioiosa nel mio cuore,
sposa fedele, godi le immense ricchezze che in esso ci sono e donale, donale
con larghezza a chi le desidera.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
26.08.99
La Mamma parla agli eletti
Figli cari, figli tanto
amati, vivete nella gioia del cuore, godete la pace di Gesù e testimoniate la
vostra condizione.
Molti figli mi dicono: “Madre
Santa, perché non riesco ad essere gioioso, perché penso sempre ai problemi che
assillano la mia esistenza?, vorrei essere gioioso ma non riesco, la mia mente
è sempre affollata da mille ombre”.
Figli cari, lasciate che
nel vostro cuore regni Gesù, aprite le porte e le finestre a lui che vuole
entrare e regnare. Quando Dio sarà il vero Signore, vedrete come le ombre si
dileguano, come ogni pena diviene gioia, l’angoscia speranza, il tormento
serenità.
Piccoli cari, dei momenti
di tristezza sono inevitabili ma devono restare solo istanti; la notte deve
durare poco perché il sole sorge luminoso ogni giorno, se voi volete. Certo, i
pensieri cupi si affacciano e turbano un poco; voi però non soffermatevi su
questi, ma metteteli in fuga pensando alle cose belle della vita, alle
meraviglie che Dio compie ogni giorno per ciascuno di voi.
Figli amati, voi vi
soffermate troppo spesso e troppo a lungo sui messaggi negativi. Il nemico di
Dio è astuto e conosce la vostra debolezza, sa dove colpire per ottenere
vittoria. Voi sconfiggetelo con le armi della preghiera, dell’adorazione,
immergetevi in Dio: egli è un oceano di soavità e tenerezza.
Fate come il piccolo bimbo
che, quando è turbato, si rifugia tra le braccia della madre, vuole sentire la
sua voce, vuole il suo abbraccio; subito il turbamento scompare, il piccolo
rasserenato si assopisce beato.
Gesù vuole che voi vi
fidiate di lui, vuole tenervi con sé per aiutarvi in ogni situazione, vuole
mostrarvi la grandezza, la profondità del suo amore.
Figli cari, amati figli,
voi potete attingere ogni giorno alla più grande ricchezza, potete avere gioia
quanta ne desiderate e porgerla anche ai fratelli; dipende da voi, dipende
soltanto da voi farne tesoro.
Ecco, Gesù vi manda nel
mondo dove c’è grande tribolazione ed angoscia; non vi manda certo a mani
vuote; date, date, porgete i doni di Dio, parlate a tutti della sua bontà, della
sua tenerezza, confortate i miseri che sono nel tormento parlando delle
meraviglie che Dio compie per ogni uomo. Anche il dolore può divenire una grazia
meravigliosa se offerto a Dio. La fatica quotidiana del vivere è ricchezza che
l’uomo può accumulare per l’eternità.
Offrite a Dio tutto, le
gioie della vita, le pene, i tormenti, le delusioni, le speranze; alla fine di
ogni giornata mettete ai piedi di Gesù ogni cosa.
Abbiate sempre davanti
agli occhi la sua croce, pensate che per quella croce voi potete accedere alla
vita. Le vostre pene sono ben poco se confrontate con quelle che egli subì per
il vostro riscatto. Fate un piccolo mazzo di fiori freschi e profumati ogni
giorno, sono le pene, i sacrifici, le rinunce, le umiliazioni, le prove:
offrite a Gesù questo vostro dono giornalmente.
Quando verrà il giorno nel
quale voi lo incontrerete come giudice, egli guarderà tutti questi fiori che
con amore gli avete porto, sorriderà e vi dirà quelle meravigliose parole: “Vieni
servo buono e fedele, vieni a godere il lauto premio della tua fatica, vieni
nella gioia, quella mai nessuno ti toglierà”.
Figli cari, siate gioiosi,
pieni di speranza nel futuro perché Gesù vi ama, vi ama immensamente ed ha
preparato cose meravigliose per voi! Vi amo. Ti amo, angelo
mio.